Bodhidharma… senza scarpe!
di Niraj Kumar: (da Facebook)

  

La sera del 26 dicembre ho deciso di stare un pò in silenzio. Nelle routine della vita, con famiglia e parentado, la festa di Natale mi aveva riempito di vera gioia. Era da poco passata la mezzanotte quando, finalmente, i bambini rumorosi e loquaci furono persuasi ad andare a dormire. Essendo io fisicamente stanco, decisi di saltare la normale seduta introspettiva e mi sdraiai giù, pregando l'Assoluto. Quando con enorme sorpresa una visione mi assalì. Una figura mistica seduta, mezzo-velata con una veste zafferano mi stava guardando. Andai subito in estasi, con una dolce eccitazione nel cuore e pur in lacrime, sono scoppiato a ridere. Ridevo con estrema eccitazione e all'improvviso un grosso topo saltò sul mio letto. La visione si interruppe. Mia moglie si svegliò subito. Le dissi il motivo di tale insensata, gioiosa risata. Chi era quel Santo?

Oggi, sono stato invitato a partecipare ad un grande Tea-Party a casa di un dirigente politico, organizzato da suo figlio e dalla nuora Giapponese. In questo periodo, mi sto occupando della storia e politica del tè, per il mio progetto di integrazione pan-asiatico. Sono interessato a navigare in Internet su frammenti di storia del tè. Alla fine, guarda caso, sono sbarcato su un'immagine di Bodhidharma. Wow! Era questo il mistico santo che mi ha fatto fare quella gioiosa risata maniacale con una settimana in anticipo!

Bodhidharma -

Bodhidharma, come Nagarjuna, si dice che in realtà sia una leggenda. Però, mentre l'influenza di Nagarjuna andò aumentando con la filosofia, la medicina ed il Tantra, Bodhidharma fu accreditato di formare la civilizzazione della gente comune dell’Asia. La normale vita di tutti i giorni più di qualunque altro. Bodhidharma nel 6° secolo portò il buddhismo Mahayana dall'India alla Cina viaggiando per mare, ed ebbe un' enorme influenza sui Tangs di quel grande viaggiatore Cinese che fu Hsuan Tsang (600–664 a.D.), il quale fu inviato in India per portare dalla sorgente i Sutra originali.

Non fu certo Bodhidharma il primo maestro Indiano a portare il buddhismo in Cina. Nel Nord, a Wei Loyang, circa 3000 monaci risiedevano nel monastero Yung-ming prima che Bodhidharma vi avesse messo piede. Dharmaraksha (265-316 a.D.) e Kumarajiva (385-417 a.D.) avevano molto prima tradotto il Sutra del Loto divulgando il buddhismo.

Sanghabhut, Gautama Sanghadan, Punyatrata, Dharnayasan, Buddhasyasan, Buddhajiva, Dharammitra, Gunavarman, furono alcuni dei più importanti esponenti in Kashmir a mettere piede in Cina per diffondere il Dharma. Ma, prima di Bodhidharma, ognuno di essi andò in Cina per via-terra, e la maggior parte attraversando il Kashmir, il Kucha ed il Turpan. Bodhidharma fu il primo studioso Indiano che andò in Cina via-mare. Anche il Maestro Tripitaka Hsuan Tsang seguì questa strada per andare in India pochi decenni dopo la morte di Bodhidharma, a significare l'influenza di Bodhidharma che si generò in confronto ai suoi predecessori. Bodhidharma fondò la Scuola Ch'an del buddhismo, che poi in Giappone sbocciò come buddhismo Zen, avendo una risonanza mondiale nelle migliori menti.

Frammenti dalla biografia di Bodhidharma

Bodhidharma, secondo la leggenda, nacque vicino a Kanchipuram nel Regno Pallava nel 440 d.C. (?). Fu convertito al buddhismo dal Patriarca Mahayana Prajnatara, che da Magadha era stato invitato dal re Pallava. Bodhidharma è stato classificato come il 28° Patriarca in una linea diretta di trasmissione da Gautama Buddha, e dal suo Maestro gli fu richiesto di andare in Cina per diffondere il Dharma. Per raggiungere la Cina nel 520 d.C.(?) gli ci vollero ben tre anni.

Un bel aneddoto è formato dal suo incontro con l'imperatore Wu della dinastia Liang. Il primo koan (dialogo zen) che è registrato rivela l'approccio di Bodhidharma verso la trasmissione mente-a-mente che aggira qualsiasi comprensione intellettuale. Quando l'imperatore gli chiese quali meriti egli avesse guadagnato, per avere fatto tanta carità ai monaci buddhisti, Bodhidharma gli rispose: "Nessun merito". Alla richiesta di quale fosse il significato della Verità Suprema, Bodhidharma rispose: "La Vacuità".

Allora, l'imperatore si infuriò e chiese: "Ma, tu chi sei?" Bodhidharma rispose: "Io non lo so". L'imperatore gli ordinò di lasciare il Palazzo. Quando poi l'imperatore consultò il suo ministro circa l’eccentrico monaco, il ministro rispose che quell'uomo era lo stesso ‘Guanyin’’ (Grande Essere, Avalokitesvara).

Vagando per il territorio, Bodhidharma si fermò al Tempio di Shaolin. Però, i monaci gli negarono l'ingresso. Allora egli si sedette in meditazione di fronte alle mura del Tempio per nove anni. Questa è stata la prima dimostrazione dello zazen, meditazione seduta, che tuttora è una pratica essenziale nel buddhismo Zen. Quando i monaci si resero conto che Bodhidharma non era un monaco qualunque, lo lasciarono entrare nel Tempio di Shaolin. Bodhidharma vide che i monaci erano fisicamente deboli e avevano l'aria stanca praticando per così tanto tempo la pura contemplazione.

Essendo un adepto del Kalaripayattu (arte della lotta, negli antichi testi Vedici) che era popolare nel Regno Pallava, Bodhidharma insegnò l'arte marziale ai monaci di Shaolin. Egli è accreditato come l'inventore del Kung-fu e delle relative arti marziali in Est-Asia. Si dice che, pur facendo la meditazione a occhi aperti, i suoi occhi non fossero aperti in un modo naturale. Egli aveva deciso di strapparsi le palpebre, così che non si sarebbe potuto addormentare. Questo è il motivo per cui c’è la leggenda che i monaci buddhisti iniziarono ad utilizzare il Tè per promuovere la vigilanza ed il controllo contro il sonno durante la meditazione seduta. Bodhidharma stabilì l'essenza del buddhismo Mahayana in una quadruplice pratica che comprende tutte le altre pratiche. Esse sono: accettare le avversità, adattarsi alle condizioni, non cercare nulla, e agire secondo il Dharma.

Vi furono vari tentativi di uccidere Bodhidharma. Tutti andati a vuoto. Ma fu lui stesso poi che decise di lasciare il corpo. Egli si sedette in meditazione e volontariamente si staccò dal corpo, all'età di quasi 150 anni, secondo le cronache registrate nei ‘Tangs’. Si dice che tre anni dopo la sua sepoltura, un diplomatico Sangyun del periodo ‘Wei’ incontrò Bodhidharma scalzo nelle montagne del Pamir, mentre trasportava con sé una sola scarpa. Bodhidharma disse al funzionario che stava ritornando in India e predisse che il suo sovrano sarebbe morto molto presto. Sangyun al suo ritorno trovò che il suo re era morto, come previsto da Bodhidharma. Il diplomatico andò al Tempio di Shaolin ed i monaci rimasero sorpresi nel sentire il suo racconto, perché essi avevano sepolto Bodhidharma tre anni prima. La sua tomba fu aperta, e dentro vi fu trovata solo una scarpa.

L'influenza di Bodhidharma

Bodhidharma propagò la scuola del buddhismo Vijnanavada-Yogacara (tutto è mente), con particolare enfasi sull'esperienza diretta della Realtà non dipendente da scritture o parole. In tempi attuali, mentre la destrutturazione postmoderna/post-strutturale delle Scuole di Filosofia enuncia che "La Realtà sta nei Testi", e che non c’è "una Realtà al di fuori dei testi", Bodhidharma avrebbe nei fatti irriso la stessa "vacuità della testualità". Bodhidharma pare guidare i laici a vivere la realtà nella vita quotidiana aldifuori delle Scritture. Per lui, c'è uguaglianza tra i comuni mortali ed i saggi. Ognuno di noi può in un istante realizzare la propria Natura di Buddha. Egli insegnò ai seguaci di "ritornare indietro", come un bambino, dal mondo fenomenico della dualità.

L’influenza di Bodhidharma sui costumi culturali dell'Asia Orientale è stata profonda. La cultura del thé ha svolto un ruolo importante nella formazione della cultura Asiatica. Allo stesso modo, la sua enfasi sull’idoneità del corpo portò alla cristallizzazione delle varie scuole di arti marziali. Poté essere l'arte del modo di comporre i fiori (Ikebana) o l'architettura delle città dell'Asia Orientale, resta il fatto che Bodhidharma è vivo nella vita di tutti i giorni, nell’Asia Orientale.

Correnti e contro-corrente

Ci sono interessanti tragitti che collegano Bodhidharma con il periodo successivo. Si dice che Bodhidharma sia stato il capostipite dell’uso del thè "come aiuto per il culto religioso". Egli viene sconcertantemente paragonato al più grande Maestro del Thé del Giappone, Sen-no-Rikyu (1522-1591 d.C.). L’incontro di Bodhidharma con l'imperatore Wu nell’aneddotico primo koan, fu seguito dalla tragica morte di Wu. Subito dopo che l’Imperatore ebbe espulso Bodhidharma dalla sua Corte, un Re vicino attaccò e catturò Wu, il quale poi morì di fame. Alcune leggende collegano questo evento con la nascita precedente dell'imperatore, quando aveva provocato morte per fame di una scimmia.

Il Maestro del Thé Rikyu, accreditato di aver divulgato e reso celebre la cerimonia del thè, prevalse su Hideyoshi (1536-1598) nel tenere a Kyoto nel 1587 una "cerimonia pubblica del thè" che durò dieci giorni. Rikyu diffuse il consumo di massa del thè per la gente comune, dalle stanze dei monaci e dei re. E quindi appare tragico che poi Rikyu nel 1591 fosse condannato a morte dal suo amico, Hideyoshi, proprio alla distribuzione del thè. Rikyu fece harakiri, proprio dopo aver eseguito il rituale del thè in una grande cerimonia, un desiderio da lui voluto prima di morire.

Quando Bodhidharma andò dall’imperatore Wu per salvarlo dall’imminente pericolo, col dargli il consiglio di rinunciare all’Impero ed abbracciare il Dharma, proprio lo stesso Rikyu fu determinante nell’ottenere la legittimità popolare per il più comune Hideyoshi, che così salì in una posizione più elevata.

Mentre Bodhidharma rese popolare l'idea della vacuità delle parole e degli scritti nella vita ordinaria, uno dei più grandi filosofi moderni, Martin Heidegger, andò in Giappone influenzato dalla filosofia Orientale, e vi morì proprio mentre faceva la sua ricerca di una filosofia sull’ ‘autentico-sé’.". Alcuni suoi seguaci, come Jacques Derrida, Michel Foucault e Roland Barthes invertirono la ricerca di Heidegger dichiarando la stessa fine dell’Autenticità/Essere/Realtà. Foucault fece sei mesi di formazione Zen in Giappone, mentre Barthes durante la sua visita era così tanto innamorato dell'onnipresenza della vacuità/vuoto nella cultura Giapponese che vi scrisse su un libro, “L’Impero dei Segni”. Ma essi non poterono però sperimentare quella realtà/autenticità, poiché erano molto condizionati con la realtà discorsiva.

Il grande sforzo di Bodhidharma di far realizzare ai comuni mortali l'esperienza diretta della Natura di Buddha e di raggiungere la pace e la salvezza fu spazzato via dal carro dei postmodernisti che postularono ogni e qualsiasi realtà, come un semplice gioco di linguaggio, un testo, un gioco di metafore.

Stravolgente Impatto di una Visione!

Nella seconda settimana di Dicembre, feci ritorno al mio paese natale. Passai molte ore a contemplare il perché la terra dove il Buddha camminò è così priva di Dharma e di standard etici elevati. Il mio luogo natale si trova presso Rajgir, in Magadha. E quando il 12 tornai al mio luogo di residenza, scoprìi il testo del Sutra Prajnàpàràmità e scrissi "Buddha Emptiness" sulla mia bacheca di Facebook il 13 dicembre, una sorta di diario di questi giorni. Devo però ammettere che io non sono un esperto in filosofia buddhista.
Però, il 22 dicembre,
improvvisamente, ho avuto un flash intuitivo sul testo "Delight of Emptiness" basato sulle ordinarie esperienze di auto-privazione. Il 25 dicembre, ho ricevuto a sorpresa una richiesta di amicizia da Idukki su Facebook dal Kalari Master Aashan Sajangurukkal. Nella notte del 27 dicembre, un Bodhidharma seduto e semi-coperto mi benedisse con una visione profonda e mi trasportò sul piano della ineffabile gioia e dell’estasi. Si presume quindi che anche Bodhidharma fosse stato un adepto in Kalari. Il giorno dopo, ho potuto scrivere una nota sul "Sentiero della Non-Saggezza", basato sulla conoscenza di base del Prajna-Paramita Sutra. Il 29 dicembre, ho inviato su FB la nota, ‘Anno 2010: The Path of Non-Wisdom’. E solo oggi ho potuto scoprire che il santo visto nella visione era Bodhidharma, perché è in seguito ad un ‘Tea Party’, che ho smesso di inseguire le scarpe del grande Maestro. Sono semplici coincidenze? O è la ruota dell’esistenza che produce alcuni schemi pre-ordinati, una certa legge di causalità, una qualche originazione dipendente?

Bodhidharma, ritornando nel 6° secolo in India con una sola scarpa, potrebbe essere seduto in zazen da qualche parte del Pamir o dell'Himalaya (sorrisetto)! All’improvviso, egli appare in un’ampia visione risvegliata a qualcuno che non sapeva niente di lui! Egli è tornato in India con i suoi lunghi millenni di zazen, forse interrotto da qualche causa improvvisa? L'anno 2010 è iniziato con un incredibile episodio! Bodhidharma apparirà in vari luoghi, più spesso senza la sua caratteristica scarpa a tracolla!