Si tenga a mente che qui si descriverà la Depressione, più che altro per aiutare le persone che hanno questo tipo di problema,cercando di usare la saggezza del Buddha e degli Esseri Illuminati. Tutti i tipi di sofferenza sono previsti e diagnosticati dal Buddha, e nei Suoi insegnamenti e negli insegnamenti degli Esseri di saggezza possiamo scoprire che essi hanno lo scopo di aiutare a comprendere le forme di depressione e cercare di sbarazzarsi di esse. Si dovrebbero perciò apprezzarli, anche per almeno ridurle. Grazie.
Quando si dimentica il vero motivo per cui stiamo vivendo, la mondanità della vita diventa come le sabbie mobili che ti risucchiano in un vuoto spirituale. Quando ciò accade, noi viviamo sempre meno; ci limitiamo a rimanere in vita.- Shian (TheDailyEnlightenment@yahoogroups.com)
INTRODUZIONE La depressione può intervenire in varie forme, mentre si passa un periodo di tristi stati d’animo o per una grave condizione psicologica, come la depressione ‘maggiore’ o la malattia maniaco-depressiva, che richiedono un trattamento esteso. Le condizioni più gravi richiedono un aiuto professionale, ad esempio con la terapia intensiva o farmaci, e sembra che non ci sia un modo semplice per evitare tutto ciò. La psicologia generale ha stabilito che i disturbi depressivi sono spesso causati da una combinazione di fattori genetici, psicologici e ambientali, ma può anche essere causata da varie altre malattie. Le donne avvertono disturbi depressivi il doppio rispetto agli uomini, e i livelli ormonali sembrano avere un'influenza significativa. Prego notare che questa pagina tratta principalmente di aspetti delle forme "leggere" di depressione, perciò le tecniche qui descritte non devono essere considerate in alcun modo come sostitutive del trattamento professionale nel caso di una grave condizione psicologica. Tuttavia, le tecniche discusse possono contribuire a evitare il ripetersi della depressione, una volta che uno sia appena venuto fuori dal 'buco nero', o come parte del processo di guarigione durante la terapia. Il buddhismo generalmente approccia la depressione da un punto di vista molto diverso rispetto alla moderna psicologia occidentale. La prospettiva buddhista è che, spesso, la causa fondamentale del sentirsi depresso è un tipo di egoismo/egocentrismo di base. Si noti che seppur ciò possa sconvolgervi,tutto sommato questo è proprio considerato il principale problema psicologico che tutti hanno, secondo la psicologia buddhista, e la depressione può essere un inaspettato risultato di esso. Inoltre, questo non significa che la persona che ne soffre debba essere 'incolpata' per la sua condizione, piuttosto qui si evidenzia un approccio ben più specifico al problema utilizzando la meditazione e l'accento sulla compassione e la gentilezza amorevole. Anche se questi metodi possono non essere rapidi né immediatamente efficaci, non vi sono comunque effetti collaterali negativi, che sono praticamente sconosciuti; e chi non è in grado di usare una qualche enfasi sulla gentilezza amorevole? Un'altra cosa importante da considerare è che questo egoismo/egocentrismo non è che debba essere particolarmente forte in questa vita - dato che, secondo il buddhismo, noi spesso sperimentiamo i risultati del nostro karma (azioni) in una vita successiva. Quindi, una persona potrebbe essere anche molto amabile e prendersi cura degli altri in questa vita, pur tuttavia i risultati del karma di una vita precedente può apparire in questa stessa vita per crearle sofferenza. (Vedi la pagina sul karma per sapere di più su questo processo). Un aspetto molto interessante con spunti di vera riflessione sulla compassione e l'amore, è che noi dovremmo rispettare, perdonare ed avere una vera compassione non solo per gli altri, ma anche e soprattutto per noi stessi. Una delle cause della depressione può essere un forte senso di insoddisfazione verso noi stessi, per cui la pagina sulla mancanza di fiducia in se stessi vi potrà essere utile. Nella società moderna, sembra che conti solo 'essere il numero uno', ma questo lascia fuori gli altri 7 miliardi di persone, inclusi noi stessi. Significa che ‘io’ sono inutile? Certo che no! Basta guardare l'altra estremità della scala: molti dei nostri cosiddetti ‘grandi eroi’ del passato sono ammirati per la loro forza, il coraggio e l'intelligenza, ma di quanti eroi si può pensare che in realtà abbiano potuto creare felicità e sicurezza, anziché attivare le guerre e creare caos? Essendo semplicemente una persona amorevole e premurosa può riuscire ad aiutare il mondo molto di più che essendo un 'numero uno'. Possiamo ammirare gli idoli-pop e le stelle del cinema, ma molti di loro sono (o saranno) in uno stato pietoso, dipendenti da droghe e con una vita 'a rotta di collo'; essi non capiscono che la felicità è uno stato della propria mente, non del loro conto in banca, del livello di droghe che assumono, della disponibilità di sesso, ecc. Se vogliamo sinceramente augurare a noi stessi la felicità, e poi irradiare quello che gli altri vogliono, il nostro stato d'animo può e deve cambiare drasticamente. Perciò, se cambiamo la nostra mente, noi possiamo cambiare anche il nostro umore – questo è un processo semplice, ma non facile da raggiungere in fretta. Una delle più importanti cose è di capire che possiamo cambiare la nostra mente se facciamo un po’ di sforzo. Se non saremo in grado di cambiare qualcosa nella nostra mente, come mai noi siamo riusciti ad imparare a leggere e a scrivere? Andrew Solomon ha scritto in 'Anatomy of Melancholy':"Quando noi siamo depressi, il passato e il futuro vengono assorbiti interamente dal presente, come nel mondo di un bambino di due o tre anni. Accade che non ci si ricorda di quando ci si sentiva meglio, né si può immaginare che ci si sentirà meglio. Essere sconvolti, anche profondamente sconvolti, è una esperienza temporale, mentre la depressione è ‘atemporale’. Essere depressi significa che non si ha nessun punto di vista." Quando siamo in questo stato, abbiamo probabilmente maggior bisogno di quello che verrà descritto qui di seguito, ma una volta che siamo in grado di trovare di nuovo la via di uscita, è possibile lavorare su un cambiamento più duraturo della nostra mente. Il grande saggio buddhista Nagarjuna ha detto: “Se c'è un rimedio quando avete un problema, Che motivo c'è per essere scoraggiati? E se invece, non c'è niente da fare, Che cosa serve dunque essere tristi? Quindi, qualsiasi cosa accada, non rattristerò mai La mia gioiosa felicità della mente. La depressione non mi porterà mai ciò che voglio; La mia virtù sarà deformata o deturpata da essa”.
L'apertura può essere un altro fattore chiave: i 'miracoli' accadono quando smettiamo di resistere a loro, poiché benché il risultato possa apparire miracoloso, la nostra mente cambia continuamente, e le nostre menti possono essere modificate solo da noi stessi. Cercare sinceramente di aiutare gli altri è probabilmente la miglior cura quando ci sentiamo veramente dispiaciuti con noi stessi. Ma se non siamo consapevoli di noi stessi e degli altri, aiutare gli altri può portare a bruciarci, (vedere questo nella pagina della Compassione). Pertanto, l'approccio buddhista di studio e meditazione sottolinea di prendere il controllo sulla nostra mente e dirigerla verso abitudini più positive. Dalle note su un insegnamento di Sua Santità il Dalai Lama:"C'è stato uno studio empirico che ha scoperto che le persone che hanno la tendenza a utilizzare più termini autoreferenziali (cioè, io, me, me stesso) tendono ad avere più problemi di salute e in genere muoiono prima (il Dalai Lama lo aveva sentito dire il giorno prima da un serio oratore presso un Reparto di Neurologia a New York City in un simposio su‘Buddhismo e Meditazione’). Il motivo è che queste persone hanno un maggior coinvolgimento con se stesse. Essere egocentrici e assorbiti in se stessi ha l’immediato effetto di ridurre la propria attenzione e rendere sfocatala propria visione. E'come essere schiacciati da un pesante carico. Se, invece, si pensa di più al benessere degli altri, questo fa subito sentire più espansivi, liberi e aperti. Problemi che in precedenza potevano sembrare enormi, sembrano poi molto più gestibili". Il seguente messaggio è apparso in un ‘Forum buddhista di discussione’, in cui si è discusso sull'egocentrismo come possibile importante fattore nella depressione:"Avendo io stesso regolarmente sperimentato, fino quasi al punto del suicidio, estrema depressione, credo di poter capire il vostro punto di vista, almeno in una certa misura. Ma sul tema dell’egocentrismo, temo di dover essere d'accordo. Dalla mia esperienza, che proviene attraverso una massiccia depressione clinica e che prosegue fino all'altra estremità, cioè quando sono guarito, credo che l’egocentrismo sia la causa stessa della depressione. E non solo della depressione, ma di qualsiasi malattia esistente al mondo così come lo conosciamo. L'ironia è che io posso vederlo solo adesso, con il senno di poi, guardando indietro al mio stato mentale di quando ero depresso: "c’era un ‘ego’sempre presente, io, io, io…, i miei problemi, la mia depressione, il mio passato, MIO, MIO, MIO, MIO...".Questo forte e fascinoso egocentrismo, con il mio ‘ego’ e la sua agenda nella mente è esattamente ciò che mi ha tenuto così intrappolato in quella depressione per così tanto tempo. E' stato soltanto quando ho iniziato a prendere in considerazione che forse, solo forse,altre persone hanno avuto problemi ben peggiori del mio,come uno dei 6 miliardi di persone su questo pianeta, che le oscure nuvole cominciarono a farsi da parte. E’allora che ho realizzato che stavo comportandomi in un modo molto egoistico e stavo sprecando la mia vita in uno stato di masturbazione mentale -(scusatemi, ma non ci sono termini migliori…) -. Tutto quello che stavo facendo stava alimentando il mio ego, indulgendo i suoi piccoli capricci e vizi, rendendomi dispiaciuto con me stesso. Che cosa stavo facendo io per l'umanità? Niente. E sì, questo è egoismo nella sua più alta - o dovrei dire più bassa - forma. Naturalmente, la grande maledizione del ‘sempre nutrito'ego - la radice di tutte le depressione - è che quando si è in quello stato, non è possibile vederlo per quello che è. E'come in quel film, in cui le persone sono‘bloccate’ nella ‘Matrix’. Se dici loro che stanno vivendo in un sogno esse non ci credono, perché non sono in grado di capirlo. "Uno bisogna che si risvegli da solo, poi riuscirà a vedere".(JoshuaBryer). Da “Lavorare con la rabbia” di Thubten Chodron:"Spesso, ci concentriamo su alcune circostanze della nostra vita che non stanno andando bene, invece che su tutte quelle che ci sono. Anche se tutti abbiamo dei problemi, quando noi stra-enfatizziamo la loro importanza, è facile cominciare a pensare che noi siamo degli incapaci e privi di valore. Una tale auto-avversione ci immobilizza, e ci impedisce di sviluppare le nostre buone qualità e condividerle con gli altri. Quando ampliamo il nostro sguardo, però, noi possiamo vedere molte cose positive nella nostra vita. Possiamo rallegrarci di ‘essere vivi’ e apprezzare qualunque grado di buona salute che abbiamo. Abbiamo anche cibo (spesso troppo!), alloggio, vestiario, medicine, amici, parenti, e una miriade di circostanze favorevoli. Molte delle persone che stanno leggendo questo libro vivono in luoghi tranquilli, e non in zone di guerra. Molti hanno un lavoro che piace, una famiglia, e molti amici che apprezzano. Ma non dobbiamo prendere tutto questo per scontato. Ancor più importante, dal punto di vista spirituale, abbiamo accesso ad un percorso autentico, insegnanti qualificati a guidarci, e compagni gentili che ci incoraggiano. Possiamo avere genuine aspirazioni spirituali e tempo per poterle coltivare. Pensando a queste buone condizioni una per una, siamo colmi di gioia, e ogni senso di essere incapaci o di non avere speranze svanirà". Similmente, lo stesso Buddha disse:"Noi siamo conformati dai nostri stessi pensieri, noi diventiamo ciò che pensiamo.Quando la mente è pura, la felicità e la gioia ci seguono come un'ombra che non ci lascia mai".
GUIDARE NOI STESSI IN MODO FOLLE… Con gli stati più problematici della mente, e sicuramente con la depressione, sovente noi abbiamo la tendenza a mantenere il problema dell’auto-conferma. Ciò che voglio dire con questo è che spesso si arriva a ripetere a se stessi frasi e pensieri del tipo: "Sono depresso", "Mi sento infelice", "La vita fa schifo", "Sono tutti cattivi", "Io mi odio", e "Non riesco a farlo". Il problema è che quando noi ripetiamo queste frasi così tanto spesso, tutto ciò diventerà realtà! Questo tipo di pensieri auto-ossessivi ci rende ciechi alle esigenze delle persone a noi care ed agli amici, e noi non facciamo nulla per aiutarli. Di conseguenza, noi riceviamo risposte meno positive e meno amore da parte loro, ed anche meno semplice soddisfazione e gioia per renderli felici. Nel buddhismo, dovremmo usare la meditazione proprio per migliorare il nostro stato mentale, abituandoci ad avere uno stato di mente positivo, ma se ripetiamo l’abituale tipo di capricci e vizietti durante tutta la giornata questo ci manterrà ancora e sempre nello stesso stato negativo. Provate a immaginare cosa succederebbe se una persona che è perfettamente felice improvvisamente cominciasse a dire a se stessa: "Mi sento triste, mi odio" ogni cinque minuti. .. Invece, le affermazioni positive possono avere una forte effetto terapeutico; "Amo la mia famiglia", "Io non ho bisogno di dovermi arrabbiare", "Gli altri sono ben peggiori di me", "Io posso aiutare gli altri", "Io sono OK…". Quindi, una semplice tecnica è quella di impedirvi di usare la parola 'depresso' e le vostre solite espressioni negative, ma sostituirle con frasi più positive. In principio ci vorrà un po’ di consapevolezza, ma con una certa persistenza potrete parlare con voi stessi in una maniera migliore! Dal Ven. Thubten Gyatso:"Allora è forse il caso di svuotare il proprio Valium e Prozac nel cesso? No, non ancora…Cominciate con piccole azioni positive per aiutare gli altri– come svuotare il bidone della spazzatura senza che vi venga richiesto, ripulire la casa, la cucina e la vostra camera, lucidare le scarpe degli altri. Sorridendo di tanto in tanto... Gradualmente, aumenterà il vostro coraggio e la determinazione di affrontare la vostra auto-gratificante mente, dichiarandovi un servitore ed un amico di tutti gli esseri viventi. Dopodiché, riuscirete ad avere più gioia quando ripulirete ogni disordine nella cucina che non quando ne potreste avere quando guardate la televisione. Non solo questo solleverà la depressione, ma vi metterà sul sentiero della beatitudine."
Estratto dal discorso di Lama Yeshe al Vajra yogini Institute, Francia, 5 settembre 1983: "Al giorno d'oggi, nelle città occidentali, si può vedere che i più anziani sono i maggiori problemi che avete. Quando si è giovani, non ci sono così tanti problemi, ma però ci sono droga e sesso, che alla fine diventano insoddisfacenti, e quindi più depressione, molta più depressione. Così, allorché il vostro corpo diventa più grande ed il vostro cervello diventa più ampio, si avranno sempre più problemi e rischierete di diventare sempre più depressi. Più soldi avrete e più problemi arriveranno. Questo lo si può chiaramente vedere. Voi vi prendete cura solo del vostro corpo, non vi prendete cura della vostra mente, e il risultato di questo squilibrio è la depressione. Per la maggior parte delle persone occidentali è proprio così: solamente il corpo è la realtà ed a loro non importa nulla circa l'esistenza della mente, l'anima, la coscienza. Essi non credono di poter cambiare idea. Essi possono cambiare il loro naso con un intervento, ma non credono di poter cambiare idea. E quando si ha questo modo di credere, allora non c’è nessun modo in cui si possa risolvere la vostra depressione. I nostri pensieri, la nostra mente e la coscienza sono 'energia mentale’ e non possono essere localizzati nel corpo. Essa non può essere toccata, non ha forma e non viaggia nel tempo e nello spazio. Non possiamo toccarla o afferrarla. Ciò che è importante capire è che la visione che avete di voi stessi e la visione che si ha del proprio ambiente sono basate sulla propria mente, esse sono la proiezione della vostra mente ed è per questo che non sono ‘realtà’ ".
VENTIQUATTRO ORE nuove di zecca Da Thich Nhat Hanh Per cortesia di T.N.H (PlumVillagePractice Center, Francia)
Ogni mattina, quando ci svegliamo, abbiamo ventiquattro nuovissime ore di vita. Che dono prezioso! Abbiamo la capacità di vivere in un tal modo, che queste 24 ore potranno portare la pace, la gioia e la felicità per noi stessi e per gli altri. La pace è presente qui e ora, in noi stessi e in tutto ciò che facciamo e vediamo. La domanda è se siamo in contatto con essa. Non dobbiamo andare troppo lontano per goderci l'azzurro del cielo. Non dobbiamo lasciare la nostra città,e neanche il nostro quartiere, per godere degli occhi di un bel bambino. Anche l'aria che respiriamo può essere una fonte di gioia. Siamo in grado di sorridere, respirare, camminare e mangiare i nostri pasti in un modo che ci permette di essere in contatto con l'abbondanza della felicità, che è disponibile. Siamo molto bravi nel prepararci a vivere, ma non siamo molto bravi a vivere davvero. Sappiamo come sacrificare dieci anni per un diploma, e siamo disposti a lavorare molto duramente per ottenere un lavoro, una macchina, una casa, e così via. Però abbiamo difficoltà a ricordare che siamo vivi nel momento presente, l'unico vero momento che c’è per noi di essere vivi. Ogni nostro respiro, ogni passo che facciamo, può essere riempito di pace, gioia e serenità. Abbiamo bisogno solo di essere svegli, vivi al momento presente.. ..
PREGHIERA PER LIBERARCI DALLA SOFFERENZA
Possano tutti gli esseri ovunque afflitti con le sofferenze del corpo e della mente, rapidamente essere liberati dalle loro malattie. Possano le creature spaventate cessare di aver paura, e possano quelle imprigionate essere libere. Possano gli impotenti trovare il potere, e possano le persone pensare ad aiutarsi l'un l'altra. Possano coloro che si trovano in una situazione dolorosa, - i bambini, gli anziani, i poveri, i non protetti - essere custoditi da caritatevoli spiriti celesti e possano tutti rapidamente raggiungere la buddhità.(Il Buddha)
FINE 1° Parte
DEPRESSION - A View on Buddhism http://viewonbuddhism.org/depression.html When we forget the real reason we are living for, the worldliness of life becomes like quicksand that sucks you into a spiritual vacuum. When that happens, we live less and less; we merely stay alive. Shian (TheDailyEnlightenment@yahoogroups.com) INTRODUCTION Depression can come in various forms, from a passing blue mood to a severe psychological condition like major depression or manic-depressive illness, which require extensive treatment. The more serious conditions require professional help with for example intensive therapy or medication, there seems to be no easy way to avoid that. General psychology has determined that depressive disorders are often caused by a combination of genetic, psychological and environmental factors, but can also be caused by other illnesses. Women experience depressive disorders twice as many as men, and hormone levels appear to have a significant influence. Please note that this page deals mainly with aspects of the 'lighter' forms of depression, the techniques described here should not be considered in any way to replace professional treatment for a serious psychological condition. However, the discussed techniques may help to avoid the recurrence of depression, once one has come out of the 'black hole' again, or as part of the healing process during therapy. Buddhism generally approaches depression from a quite different viewpoint than modern Western psychology. The Buddhist perspective is that an underlying selfishness/egotism is often the basic cause of feeling depressed. Please realise that if this is upsetting you, basically this is considered the main psychological problem that everyone has according to Buddhist psychology, and depression can be an unexpected result of it. Also, this does not mean that the suffering person should be 'blamed' for the condition, but rather it opens up a very specific approach to the problem using medtitationand emphasis on compassion and loving-kindness. Even though these methods may neither be quick nor instantly effective, negative side effects are virtually unheard of; and who cannot use a bit of emphasis on loving-kindness? Another important thing to considerer is that this selfishness/egotism does not have to be particularly strong in this life-time; according to Buddhism, we often experience the results of our karma (actions) in a next life. So a person could have been very loving and caring for others in this life, but still the results of karma from previous life-times can pop up to create suffering in this life. (See the page on karma for more on this process.) A very interesting aspect of reflection on compassion and love is the point that we need to respect, forgive and have compassion not only for others, but ourselves as well. One of the causes for depression can be a strong sense of dissatisfaction with ourselves; perhaps the page on lack of self-confidence could be helpful? In modern society, it appears that only 'being number one' counts, but this leaves out the other 6 billion people, including 'me'. Does that mean that I am worthless? Of course not! Just look at the other end of the scale: many of our so-called great heroes of the past are admired for their power, courage and intelligence, but how many heroes can you think of that actually made it a point to create happiness and security instead of waging war and creating havoc? Simply being a loving and caring person tends to help the world a lot more than being 'number one'. One may admire pop-idols and moviestars, but many of them are (or will be) in a sorry state, addicted to drugs and 'life in the fast lane'; not understanding that happiness is a state of their own mind, not of their bank account, level of drugs, availability of sex etc. If we can genuinely wish ourselves happiness and radiate that wish to others, our state of mind can change dramatically. If we change our mind, we can change our mood - a simple process, but not easy to achieve quickly. One of the most important things is to understand that we can change our own mind if we make a bit of an effort. If we would not be able to change anything in our mind, how did we ever learn to read and write? Andrew Solomon wrote in 'Anatomy of Melancholy': "When you are depressed, the past and the future are absorbed entirely by the present, as in the world of a three-year-old. You can neither remember feeling better nor imagine that you will feel better. Being upset, even profoundly upset, is a temporal experience, whereas depression is atemporal. Depression means that you have no point of view." When we are in such a state, we probably need more than what is described below, but once we can see the way out again, it is possible to work on a more permanent change of our mind. The great Buddhist sage Nagarjuna said: If there is a remedy when trouble strikes, What reason is there for despondency? And if there is no help for it, What is the use of being sad? So come what may, I'll never harm My cheery happiness of mind. Depression never brings me what I want; My virtue will be warped and marred by it. Openness can be another key factor: 'miracles' do happen when we stop resisting them, because although the result can appear miraculous, our mind changes continuously, and our minds can only be changed by ouselves. Sincerely trying to help others is probably the best cure when we really feel sorry for ourselves. But if we are not mindful of ourselves and others, helping others can lead to Burnout, see this small part in the compassion page. So the Buddhist approach of study and meditation emphasizes taking control over our own mind and directing it into more positive habits. From notes on a teaching by His Holiness the Dalai Lama: "There was an empirical study that found that people who have the tendency to use more self-referential terms (I, me, myself) tend to have more health problems and earlier deaths (the Dalai Lama had heard this the day before from another speaker in neurology at a symposium on Buddhism and meditation in New York City). These people have more involvement with the self. Being self-absorbed has an immediate effect of narrowing one's focus and blurring one's vision. It is like being pressed down by a heavy load. If, on the other hand, you think more about others' well-being, it immediately makes you feel more expansive, liberated and free. Problems which before may have seemed enormous would then seem more manageable." The following message appeared in a Buddhist discussion forum, where self-centeredness was discussed as a possible important factor in depression: "Having myself experienced extreme, regularly to the point of suicidal, depression, I think I can understand your point of view at least to a certain extent. But on the notion of self-centredness, I'm afraid I have to agree. From my own experience, coming through a massive clinical depression and coming through to the other end, cured, I believe self-centredness to be the very cause of depression. And not just depression, but every ailment in the world as we know it. The irony is, I can only see this NOW, with hindsight, looking back at my mindstate when I was depressed: "ego all the way, me meme, MY problems, MY depression, MY past, MY MYMY MY..." That very self-absorbed, self-centred fascination with my own ego and its agenda mindstate is exactly what kept me trapped in that depression for so long. It's only when I started to consider that maybe -- just maybe -- as one of the 6 BILLION people on this planet, other people had problems FAR WORSE than mine, that the clouds began to part. And when I realised that I was being very selfish and WASTING my life in a state of -- excuse me, but there are few better terms -- mental masturbation. All I was doing was feeding my ego, indulging its little whims and woes, and feeling sorry for myself. What was I doing for humanity? Nothing. And yes, that is self-centredness in its highest -- or should I say lowest -- form. Of course, the great curse of the ever-nourished ego -- the root of all depression -- is that when you're IN that state, you CAN'T SEE it for what it is. It's like the people stuck in the Matrix (the film). They wouldn't believe it if you told them they were living in a dream. You have to wake up for yourself, then you see it." Joshua Bryer From Working with Anger by ThubtenChodron: "We often focus on a few circumstances in our life that aren't going well instead of all those that are. Although we all have problems, when we over-emphasize their importance, we easily begin thinking that we are incapable and worthless. Such self-hatred immobilizes us and prevents us from developing our good qualities and sharing them with others. When we look at the broad picture, however, we can see many positive things in our life. We can rejoice that we are alive and appreciate whatever degree of good health we have. We also have food (often too much!), shelter, clothing, medicine, friends, relatives, and a myriad of good circumstances. Many of the people reading this book live in peaceful places, not in war-torn areas. Many have jobs they like, and family and friends they appreciate. We shouldn't take these for granted. Most importantly, from a spiritual viewpoint, we have access to an authentic path, qualified teachers to guide us, and kind companions who encourage us. We have genuine spiritual aspirations and the time to cultivate these. Thinking about these good conditions one by one, we will be filled with joy, and any sense of being incapable and hopeless will vanish." Similarly, the Buddha himself said: "We are shaped by our thoughts; we become what we think. When the mind is pure, joy follows like a shadow that never leaves." DRIVING OURSELVES CRAZY With most problematic states of mind, and certainly with depression, we often have a tendency to maintain the problem by self-confirmation. What I mean with that is often repeating to oneself things like "I am depressed", "I feel miserable", "Life sucks", "They are bad", "I hate myself", "I can't do it". The problem is that when we repeat this often enough, it will all come true! These kind of self-obsessive thoughts blind us to the needs of our family and friends, and we do nothing to help them. As a result, we receive less positive feedback and love from them, and also less simple satisfaction and joy of making them happy. In Buddhism, we use meditation to improve our state of mind by habituating ourselves to a positive state of mind, but repeating the above sort of tantrums throughout the day will only keep us in the same negative state. Just imagine what happens if a perfectly happy woman suddenly starts saying to herself "I feel miserable, I hate myself" once every five minutes... Instead, positive affirmations can have a strong therapeutic effect; "I love my family", "I don't need to grow hungry", "Other people are much worse off than me", "I can help others", "I am OK". So a simple technique is to forbid yourself using the word 'depressed' and your standard negative expressions, but replace them with more positive phrases. It takes quite a bit of mindfulness in the beginning, but with a bit of persistence you can talk yourself into a better mood! From Ven. ThubtenGyatso: "Should you flush your Valium and Prozac down the toilet? No, not yet. Begin with small actions to help others - empty the garbage can without being asked, clean up your own mess in the kitchen, polish the shoes of others. Smile occasionally. Gradually build up the courage and determination to confront your self-cherishing mind and declare yourself a slave and friend of all living beings. Then you will extract more joy from cleaning up somebody else's mess in the kitchen than you will ever get from watching television. Not only will this lift your depression, it will place you on the path to bliss." Excerpt from Lama Yeshe's talk at VajraYogini Institute, France, September 5, 1983: "In Western cities nowadays, you can see, the older you are the more problems you have. When we are young, not so many problems, but then there are drugs and sex, and eventually they become dissatisfying, then more depression, more depression. So, as your body becomes bigger and your brain becomes wider, you have more and more problems and become more and more depressed. The more money you have the more problems come. You can see this. You only take care of your body, you never take care of your mind, and the result of this imbalance is depression. For most western people this is the case: only the body is reality and they don't care about the existence of the mind, the soul, the consciousness. They don't believe they can change their minds. They can change their nose through an operation, but they don't believe they can change their mind. And when you believe this, then no way can you resolve your depression. Our thoughts, our mind or consciousness are mental energy and cannot be localised in the body. It cannot be touched; it has no form and does not travel in time and space. We cannot touch it or grasp it. What is important to understand is that the view you have of yourself and the view you have of your environment are based on your own mind; they are the projection of your mind and that is why they are not reality." TWENTY-FOUR BRAND-NEW HOURS By ThichNhatHanh Every morning, when we wake up, we have twenty-four brand-new hours to live. What a precious gift! We have the capacity to live in a way that these twenty-four hours will bring peace, joy, and happiness to ourselves and others. Peace is present right here and now, in ourselves and in everything we do and see. The Question is whether or not we are in touch with it. We don't have to travel far away to enjoy the blue sky. We don't have to leave our city or even our neighborhood to enjoy the eyes of a beautiful child. Even the air we breathe can be a source of joy. We can smile, breathe, walk, and eat our meals in a way that allows us to be in touch with the abundance of happiness that is available. We are very good at preparing to live, but not very good at living. We know how to sacrifice ten years for a diploma, and we are willing to work very hard to get a job, a car, a house, and so on. But we have difficulty remembering that we are alive at the present moment, the only moment there is for us to be alive. Every breath we take, every step we make, can be filled with peace, joy, and serenity. We need only to be awake, alive in the present moment.. .. PRAYER FOR FREEDOM FROM SUFFERING May all beings everywhere plagued with sufferings of body and mind quickly be freed from their illnesses. May those frightened cease to be afraid, and may those bound be free. May the powerless find power, and may people think of befriending each other. May those who find themselves in trackless, fearful wilderness-- the children, the aged, the unprotected-- be guarded by beneficent celestials, and may they swiftly attain Buddhahood. The Buddha
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