Articoli di Dharma

 

INSEGNAMENTI DI DHARMA
(Seconda Parte)
INSEGNAMENTI di GhesheYesheTobten –
dati a VILLORBA (Treviso) il 26-27-28 Gennaio 1981.
Postati da Roberto Luccioli(Gennaio 2010) su FACEBOOK
 

 
 

LO SCOPO DEL BUDDHISMO
Se dovessimo considerare qual è lo scopo assoluto, fondamentale, di una via spirituale, in particolar modo il Buddhismo si deve considerare che esso consiste nella eliminazione della sofferenza di tutti gli esseri e nella realizzazione della felicità ( sempre di tutti gli esseri ).
Al fine di poter ottenere questo stato di realizzazione è necessario che, prima di tutto, noi stessi sviluppiamo lo stato di completo sviluppo, completa realizzazione attraverso la eliminazione di ogni nostro difetto e lo sviluppo di tutte le nostre qualità che ora esistono in noi, potenzialmente.
Per ottenere questo stato di completo Risveglio è necessario ottenere una particolare attitudine chiamata :
'attitudine che desidera essere nel mondo come gli altri', l'attitudine di Bodhicitta.
Questo tipo di attitudine ha degli aspetti preliminari che consistono nell'amore e nella compassione.

AMORE E COMPASSIONE
L'amore sorge dal desiderio di mettere gli altri in possesso della felicità.
La compassione sorge con il desiderio di liberare gli altri dalle condizioni di infelicità in cui vivono.
Perché queste due attitudini sorgano dobbiamo :
a) essere coscienti di ciò che costituisce un pericolo per la nostra esistenza.
b)essere coscienti dello stato in cui noi siamo, del modo in cui noi stessi, ora, stiamo sperimentando la sofferenza.
c)dobbiamo diventare coscienti della nostra mancanza di libertà nella esistenza condizionata.
E' necessario, cioè, realizzare la condizione attuale in cui noi ora siamo. Tale condizione è determinata dalla insoddisfazione poiché è un tipo di esistenza in cui vi sono situazioni che procurano grande sofferenza.
Tali situazioni sono ad es. la malattia, la vecchiaia, la nascita e la morte, ecc. E' sulla base della comprensione di questa situazione che possiamo essere consapevoli di essere in una condizione di sofferenza.

LE CAUSE DELLE ESISTENZE CONDIZIONATE
Questo ricorrere della esistenza completamente dominato dalle afflizioni mentali che esistono all'interno della nostra mente, ha due cause fondamentali 1) Karma o inclinazioni depositate all'interno della nostra mente.
2) Emozioni negative.
La Liberazione è, essenzialmente, un decondizionamento da questi modi cognitivi inautentici.

PARTECIPAZIONE ALLE SOFFERENZE ALTRUI
Questa Liberazione o realizzazione per "né, sebbene sia una meta legittima per uno che pratica il sentiero spirituale è, tuttavia incompleta,necessita di essere autenticata in una partecipazione.
La necessità della partecipazione è compresa quando si è consapevoli della situazione in cui sono gli altri (situazione si sofferenza,di problemi ecc.).
Questa situazione è esattamente simile alla nostra. Quando diventiamo consapevoli che, come noi ci troviamo in una situazione di sofferenza,anche gli altri vi si trovano, allora sorge l'attitudine dell'amore e della compassione.
Queste attitudini stanno alla base di una autentica partecipazione nel mondo e devono essere sviluppate.

COME SVILUPPARE BODHICITTA
E' possibile sviluppare queste attitudini considerando la relazione positiva e la gentilezza che questi esseri hanno verso di noi.
Dentro di noi esiste un certo tipo di amore, di gentilezza,che, però non sono completi, sono parziali.
Esiste un amore verso coloro che ci appaiono come persone piacevoli ( i nostri amici ).
E' estremamente difficile sviluppare un'attitudine di apertura verso coloro che ci appaiono come nemici.
Quindi, al fine di livellare questa attitudine disuguale della mente, in relazione agli esseri viventi, è necessario che siano fatte diverse contemplazioni. E questo per ridimensionare la mente, per riportarla alla realtà, al fine di sviluppare l'aspetto mentale conosciuto come ' Equanimità'.
Esiste una particolare situazione della nostra mente che si esprime, ora, in una attitudine di non uguaglianza verso tutti gli esseri viventi. Noi discriminiamo gli esseri dividendoli in tre particolari categorie.
Abbiamo, infatti, un certo tipo di relazione verso coloro che consideriamo come amici, mentre la relazione cambia con coloro che ci sono indifferenti. Un altro tipo di mutamento si ha con coloro che ci appaiono come nemici.
Verso i primi abbiamo una attitudine che è protesa a sviluppare attaccamento. Ci si sente estremamente vicini a queste persone.
Le persone che sono indifferenti non hanno per noi alcuna importanza, è come se non esistessero. Se soffrono o sono felici, a noi non importa. In questa categoria c'è la maggior parte della gente.
Vi sono poi altre persone che ci appaiono come spiacevoli. Verso di esse siamo protesi a sviluppare aggressività, un atteggiamento di difesa.

 

UNA MENTE DA ROVESCIARE
Questa situazione della nostra mente (completamente priva di equanimità ) deve essere rovesciata.
Si può fare questo analizzando il modo in cui certe persone ci appaiono come nemici ecc. Se analizziamo il rapporto con coloro che ci sono nemici,vediamo che possono esserlo per un giorno, un mese, un anno...Il rapporto di inimicizia dipende principalmente da delle condizioni. E queste condizioni  sono in continuo flusso, in continuo cambiamento, e possono portare ad un mutamento completo della relazione stessa.
Un nemico può diventare un nostro amico. Se guardiamo la situazione a lunga distanza, vediamo che in vite precedenti queste persone sono state di sicuro nostre amiche.
Se prendiamo in considerazione l'attitudine di essere attaccati o di essere particolarmente vicini a certe persone, ci accorgiamo che è una attitudine che non ha alcuna ragione di esistere. Le relazioni personali con i nostri amici possono cambiare da un momento all'altro. Le persone ci possono abbandonare ad un certo punto della nostra esistenza. Non c'è alcuna certezza che i nostri amici rimangano a fianco di noi. Possono trasformarsi in qualcuno che sta in una direzione opposta alla nostra. Possono trasformarsi in un nemico.
Poi vi sono le persone verso cui non abbiamo alcuna considerazione. Sembra che nemmeno esistano. Può darsi che in passato queste persone abbiano avuto una relazione estremamente positiva con noi o estremamente negativa. Ad ogni modo siamo sempre nella possibilità di rincontrare queste persone e di stabilire sia una relazione positiva che negativa. Non c'è alcuna ragione per avere noncuranza verso di essi.
Se guardiamo i nostri amici, i nostri nemici, e quelli che ci appaiono come insignificanti, in realtà i loro ruoli non sono sempre gli stessi, ma possono cambiare continuamente.
Non c'è quindi alcuna ragione per avere un estremo attaccamento per alcuni, avversione per altri e non-curanza per altri ancora.
Questa attitudine così diseguale della mente deve essere livellata attraverso il sorgere della equanimità.
L'attitudine di non-equanimità sorge dall'errore di considerare il rapporto positivo o negativo con gli altri. Dal rapporto positivo otteniamo piacere, mentre quelli con i quali stabiliamo un rapporto negativo ci suscitano un sentimento opposto. Ma se pensiamo che queste persone sono uguali e in passato sono state nostra madre molte volte, se comprendiamo questa realtà, su questa base svilupperemo l'equanimità.
Se guardiamo in generale la situazione di questi tre tipi di persone ( che sviluppano amore, odio, indifferenza ) vediamo che non hanno scelta nelle azioni,sono schiavi delle attitudini mentali negative, sono nella sofferenza.
Poiché gli esseri sono uguali nella loro situazione miserevole,è inutile sviluppare attaccamento verso alcuni ed odio verso altri.
Questi tre tipi di persone aspirano tutti ad eliminare la sofferenza ed ad ottenere la felicità. Quindi sono uguali.
Prendiamo come esempio dieci pazienti che vanno dal medico con malattie simili. Il medico non può trattarli diversamente in base a quello che egli sente per loro.

 

RAGIONI PER LO SVILUPPO DELL'EQUANIMITA'
Questo tipo di equanimità ha delle ragioni precise per essere sviluppato : è l'antidoto all'aggressività e all'avversione, che sorgono durante la giornata. Inoltre, sviluppa amore e compassione in modo completo.
Tutti gli esseri sono uguali, sono nella stessa condizione. Ma non bisogna lasciarli così, non è giusto. C'è la necessità di avere un rapporto positivo con gli altri. Per sviluppare questo rapporto occorre pensare che, nell'esistenza condizionata, ogni essere è stato nostra madre e ci ha beneficiato. Bisogna pensare che anche quando non è stato nostra madre, ci ha beneficiato in molti modi.
Da un punto di vista spirituale, se uno ci nuoce, in realtà non ci sta facendo del male, ma ci sta beneficiando. E' chiaro che suona strano questo, ma se investighiamo, troveremo che questi problemi ci aiutano ad aprirci, nel senso che, procurandoci la sofferenza, permettono alla nostra energia negativa di consumarsi.
Ancora, quando gli esseri ci danneggiano ci mettono nella condizione di praticare la pazienza,che rappresenta un elemento fondamentale per chi è in un sentiero spirituale. Se abbiamo questa presenza solida ( la pazienza ) nelle situazioni difficili, è possibile trasformare ogni azione spiacevole in qualcosa che sviluppa la nostra mente.
Esiste un altro tipo di beneficio : essere in grado di mutare il rapporto con gli altri. L'odio si smorza e diventa un momento di ansietà che dischiude un momento della vita spirituale dell'altra persona.
Se abbiamo due persone, di cui uno pratica la pazienza e l'altro no,il loro comportamento sarà diverso, nel caso, ad es. che venissero entrambe colpite da un bastone. La seconda persona svilupperà odio verso colui che l'ha colpita. la prima, invece, riuscirà a non trasformare la mente in una mente agitata o poco chiara; riuscirà a rimanere calmo e chiaro per affrontare meglio la situazione. Questo è un requisito fondamentale per la pratica. Quindi l'essere percosso corrisponderà ad un modo per sviluppare la pazienza.
Anche le persone che ci sono nemiche non possono essere considerate tali da un punto di vista spirituale. Infatti queste persone possono sempre avere una relazione con noi.
Se guardiamo un pò a ciò che possediamo : il nostro cibo, la nostra casa, la capacità di vivere in questo mondo, dipendono esclusivamente dagli altri e dalla loro gentilezza.

IL METODO MIGLIORE PER RICAMBIARE
Quindi, avendo, attraverso molte contemplazioni, riconosciuto il beneficio e la reale situazione in cui stanno gli esseri rispetto a noi, stessi, è necessario ( come ogni persona farebbe se fosse beneficiata da un altro ) sviluppare riconoscenza verso la persona ( che ci è di beneficio ).
E' necessario anche sviluppare un tipo di attitudine che è protesa a ripagare i benefici.
Questa attitudine contiene in te i due aspetti :
1) Aspetto dell'Amore
2) Aspetto della Compassione.
Questo amore e questa compassione hanno un aspetto fondamentale, che è quella di maturare la nostra mente fino a considerarci responsabili della felicità degli altri. In base a questo, iniziamo un lavoro che può liberare gli altri dalla sofferenza.
Quando si sviluppa questo tipo di attitudine, si dice che uno possiede una 'mente che è non convenzionale'. Si tratta di una mente che dice :
'Io sono l'unica persona che è responsabile per la felicità degli altri. Sono l'unica persona che ha la responsabilità di alleviare le frustrazioni, i problemi degli altri'.
Questo è un tipo di attitudine non convenzionale che diventa la causa sostanziale per il sorgere di un inizio di partecipazione autentica nel mondo.
E questa è la Bodhicitta, che è protesa verso il completamento dell'essere per attuare una autentica partecipazione, in modo reale, effettivo.
Per raggiungere questo stato vi sono delle conoscenze preliminari che devono essere interiorizzate.
1) Comprensione di ciò che significano le due Verità:
a) Verità Convenzionale o illusoria
b) Verità ultima
2) Conoscere le due ali che sono il motore che conduce allo stato dell'Illuminazione :
c) Pratiche che rientrano nell'aspetto del Metodo che porta all'Illuminazione
d ) Pratiche che sono in relazione alla Saggezza che è usata nel liberare se stessi.
Questi quattro possono essere condensati in una breve istruzione che viene chiamata con il nome di 'Quattro Consapevolezze'.

LE QUATTRO CONSAPEVOLEZZE
Questo tipo di istruzione sulle 'Quattro Consapevolezze' inizia dicendo che nello Stato di Completa Illuminazione e realizzazione personale sono presenti due Corpi.
Nello Stato di Buddha, lo stato di completa realizzazione, sono dunque presenti due Corpi :
A) Da una parte vi è ciò che, in accordo ad un certo linguaggio del Buddhismo, viene chiamato il 'Corpo Fisico' di un Essere Illuminato. da un punto di vista di un altro linguaggio del Dharma, viene chiamato 'Corpo Illusorio'.
B) C'è un altro tipo di Corpo che viene designato sulla base della mente stessa di un Essere Illumunato, da una parte viene chiamato Dharmakaya e nel linguaggio tantrico viene chiamato 'Luce Chiara'.

RICORDATI DEL TUO MAESTRO SPIRITUALE
Poi l' Istruzione dice che su questa base di questi due Corpi é presente il proprio Maestro spirituale, che è in possesso di una grande Compassione.
Questo Maestro spirituale, che è una delle condizioni indispensabili per il Sentiero spirituale, é della natura stessa di un Essere completamente Illuminato, essendo in possesso delle qualità che si definiscono come 'qualità di realizzazione' e 'qualità di abbandono ' che sono proprie dello stato di Illuminazione.
Qualità di abbandono di ogni negatività.
Stato di realizzazione di ogni qualità.
Quindi questo Testo dice : 'Ricordati di Lui e sviluppa dentro te stesso devozione e rispetto verso Colui che è la radice di tutte le qualità che tu puoi realizzare.'.
Verso Colui che ha questa natura di un Essere Illuminato, che è in possesso di ogni qualità, che ha eliminato ogni difetto, cioè il proprio Maestro spirituale, è necessario sviluppare grande rispetto, una grande devozione, tenendo in mente questo Maestro spirituale in ogni attimo dell'esistenza.
Questo Testo dice : 'Medita su di Lui a lungo.'.
Questa è una delle consapevolezze di cui si parla in questo Testo : il ricordo del proprio Maestro spirituale. Vi è una ragione precisa per portare la propria mente verso questa consapevolezza. Noi siamo in una condizione di schiavitù, abbiamo delle attitudini negative nella nostra mente. E' necessario avere qualcuno che dentro se stesso ha realizzato, sperimentato la libertà da queste attitudini. Si tratta di colui che ci insegna il Metodo, che ci conduce alla Libertà.
Per questa ragione, nel sentiero spirituale,in particolare nel Buddhismo, è di grande importanza questo tipo di relazione chiara e limpida con il proprio Maestro spirituale.
La diretta istruzione che viene data a questo punto è questa:
'Colui che segue il Sentiero che è stato insegnato nel Dharma ( il Sentiero che mira al''autentica partecipazione con gli altri ) deve vedere il suo Maestro spirituale come se fosse Buddha stesso, come se fosse un Essere Completamente Realizzato di fronte a lui. E questo a prescindere del fatto se il Maestro sia o no realizzato. Questo non importa affatto.
Questo tipo di attitudine ha un grande significato per molte ragioni abbastanza elaborate da spiegare. E' un tipo di attitudine che deve essere sviluppato. E questa ha la funzione fondamentale di purificare la nostra mente dalle visioni impure verso gli esseri. E questo è il vero canale attraverso il quale nella nostra mente sorge una energia positiva incredibile.
Ma c'è anche un altro scopo. Di solito siamo propensi a trovare difetti nelle persone. E questa attitudine risulta fatale per noi. Se abbiamo una mente del genere, con proiezioni negative verso il nostro Maestro, ciò costituisce un ostacolo allo sviluppo della nostra mente. Quindi, vedere il nostro Maestro come della stessa natura di un Essere Illuminato è l'antidoto alla mente di cui sopra. E' la vera contemplazione che riesce a vincere la mente che tende a trovare dei difetti in Lui.

 

DALL'OSSESSIONE PER SE' ALL'OSSESSIONE PER GLI ALTRI
Il Testo continua dicendo : 'il Samsara è infinito. Così come lo spazio pervade ogni angolo dell' Universo,così gli esseri viventi indicati come il Samsara, sono illimitati nel numero ed esistono in una condizione di schiavitù, sperimentando esclusivamente insoddisfazione.
Questi esseri che sono in questa condizione ( perché sono stati nostra madre in questa esistenza e lo sono stati nel passato ) hanno avuto una estrema gentilezza verso di noi.
Come si diceva prima, è necessario eliminare l'attitudine che considera gli esseri come disuguali per considerarli come qualcuno che ci ha beneficiato, sviluppando, così l'attitudine di proteggerli.
Ora, la nostra mente è estremamente egoistica. Noi appariamo a noi stessi come la persona più preziosa e ogni nostra azione è fatta esclusivamente per la nostra felicità,per soddisfare la nostra felicità, per soddisfare i nostri desideri. la dinamica fondamentale che ci muove, consciamente o inconsciamente, è questa.
L'attitudine che si esprime in una continua ossessione per la propria felicità deve essere completamente ribaltata attraverso i molti metodi che sono insegnati nel Dharma. Per fare questo si deve prendere cura di ogni essere vivente nello stesso modo in cui noi ora ci prendiamo cura di noi stessi.
Attraverso questo tipo di pratica, dobbiamo sviluppare Compassione e Consapevolezza della Compassione.
Come si era detto prima, la nostra mente è ossessivamente preoccupata per noi stessi, cioè siamo preoccupati per la nostra felicità.

 

CONSAPEVOLEZZA DELLA DIVINITA'
Vi è un duplice aspetto :
1) Ciò che sostiene
2) Ciò che è sostenuto.
Il Palazzo come il Potala è il primo. La Divinità che vi dimora è il secondo.
La Natura di ciò che è in discussione è questa Saggezza del Grande Beatitudine, la Saggezza che è accompagnata dalla Grande Beatitudine, questa la Natura.
L'aspetto è la Divinità di Meditazione, il suo Corpo.
Ora il nostro corpo è impuro. E' composto di ossa, sangue, carne ecc. Quando in vece è raggiunto lo Stato di Realizzazione Completa, questo tipo di Saggezza della Grande beatitudine si manifesta nel Corpo della Deità di Meditazione. E questa Deità di Meditazione, questo Corpo non è come il nostro,ma ha la natura luminosa, come un arcobaleno.
Il Testo dice che nel Palazzo Divino, o in questo tipo speciale di Mandala, risiede la Deità La cui natura è la Grande Saggezza che è accompagnata dalla Grande Beatitudine. E questa si manifesta nella Parola, Corpo e Mente della Deità di Meditazione.
In questo Testo si dice : 'Devi essere consapevole, sviluppare l'orgoglio divino di essere questa Divinità, che è la manifestazione della Grande beatitudine con questo corpo di arcobaleno'.
Si riferisce a coloro che praticano lo Yoga in relazione alla Divinità.
Quindi attraverso vari processi è necessario pensare che si è nell'aspetto di questa Deità e dobbiamo abbandonare l'aspetto comune che normalmente abbiamo.
Il testo dice: 'Medita a lungo su te stesso nell'aspetto della Deità di Meditazione, il cui corpo è profondo e chiaro'.
Questa in breve, senza molte spiegazioni, è la Consapevolezza della Deità di Meditazione.
Per aver più istruzioni su questo tema è necessario chiedere delle speciali iniziazioni a dei Maestri che hanno particolari caratteristiche e dopo di ciò si ha il permesso di fare determinate meditazioni cui questo Testo allude, parlando appunto della Consapevolezza della Deità di Meditazione.

 

CONSAPEVOLEZZA DEL DHARMA
Il quarto tipo di consapevolezza è quella del Dharma :
a) Consapevolezza dello stato di vacuità che si sperimenta nella meditazione profonda della vacuità stessa.
b) Consapevolezza dei fenomeni come simili ad illusioni, che si esperimenta dopo che si è svegliati dall'assorbimento nel precedente tipo di meditazione.
Nel Testo poi si dice che la Vacuità ( o la vera natura dei fenomeni o il loro vero modo di esistenza )è qualcosa che pervade ogni cosa, allo stesso modo che gli esseri esistenti pervadono ogni cosa,poiché ogni fenomeno ha in se stesso questa duplice aspetto ed unica natura :di essere un fenomeno e di avere come suo ultimo modo di esistenza la Vacuità stessa.
Quindi, questo tipo di Vacuità che pervade ogni cosa è inesprimibile nel senso in cui essa è sperimentata da una meditazione profonda o dalla diretta Saggezza che lo percepisce.
Allo stesso modo, quando mangiamo un frutto estremamente gustoso, se qualcuno ci domanda :'Qual è il sapore di questo frutto ?' è estremamente difficile esprimerlo a parole e può essere compreso solo quando lo si assaggia.
Lo stesso è il sapore di questa vacuità quando è sperimentata da una diretta Saggezza.
VI E' UNA VACUITA' CHE NON E' REALMENTE TALE PERCHE' E' ESCLUSIVAMENTE COSTRUITA DALLA MENTE CONCETTUALE. LA VERA VACUITA' NON APPARE MAI FINO A CHE NON VI E' LA COGNIZIONE DIRETTA DI ESSA.
E' necessario quindi, che sia la vacuità reale dei fenomeni, sia il loro vero modo di esistenza venga realizzato attraverso un processo di meditazione.
In questo Testo si dice :'Dimora in questa vacuità senza distrazione per lungo tempo'.
Poi, quando ci si sveglia da questo tipo di meditazione sulla Vacuità, dobbiamo osservare tutti i fenomeni come vacui,ma, sebbene vacui, sono qualcosa che ci appare alle nostre sei coscienze.
In questo modo, vedendoli vacui anche nel loro aspetto apparente,
'realizza che sono simili a delle illusioni '.
'Poiché sono simili a delle illusioni, scaccia da te la misconcezione che li comprende come realmente esistenti'.
'Comprendi i fenomeni come privi di una esistenza reale ed inerente. Comprendili come esclusivamente esistenti sulla base del potere della convenzione'.
'Mantieni la mente su questi fenomeni, che ora comprendi come illusori, e medita a lungo'.

In breve queste Quattro Consapevolezze sono vasti Insegnamenti che sono spiegati nella pratica del Dharma e che sono inclusi all'interno di questi quattro punti:
1) CONSAPEVOLEZZA DEL MAESTRO SPIRITUALE
2) CONSAPEVOLEZZA DELLA COMPASSIONE
3 ) CONSAPEVOLEZZA DELLA DEITA' DI MEDITAZIONE
4 ) CONSAPEVOLEZZA DEL DHARMA O DELLA VACUITA'
Quindi in queste Quattro Consapevolezze sono racchiusi una grandissima quantità di Insegnamenti, che appartengono ai due aspetti del Buddhismo, chiamati Sutra e Tantra.
Questo insegnamento è stato donato molte volte in forma più o meno elaborata da S.S. il Dalai Lama, da cui Ghesce là l'ha ricevuto.

 

CONCLUSIONE
Questi insegnamenti spiegano il metodo ( come stabilire le cause ) per l'ottenimento di una condizione favorevole dell'esistenza e, alla fine, per una completa dischiusura di una possibilità di esistenza.
D'altra parte, spiegano come il tipo di conflitto che noi abbiamo nell'esistenza, dipende da misconcezioni che dividono la realtà dalle nostre immagini mentali e da questa dicotomia sorge il conflitto stesso che noi sperimentiamo. Tale conflitto ha origine, fondamentalmente, in tali misconcezioni, in questi stati cognitivi inautentici della mente. E questi devono essere gradualmente eliminati dalla pratica del Dharma.
Dall'altra parte, per ottenere la Liberazione,c'è la necessità di eliminare completamente queste attitudini mentali negative.
Esiste la necessità, ancora, di avere la possibilità di fare ciò in questa esistenza ed in quelle che seguono. Infatti questa situazione attuale non è eterna. Presto, molto presto, saremo tolti da questa esistenza.
E' necessario che dopo questa esistenza sorgano delle diverse condizioni positive nelle quali sia possibile sviluppare se stessi.
Solo sulla base di autentici comportamenti positivi è possibile eliminare il ricorrere delle esistenze condizionate. Infatti qualsiasi esistenza che noi possiamo ottenere è sempre caratterizzata dall' insoddisfazione.
E questo fino a che noi non avremo radicalmente decondizionato noi stessi dalle emozioni negative che sono frammiste alla nostra mente.
Nel Dharma vengono presentate due situazioni possibili :
A) Una situazione finale di realizzazione per "né, in cui uno è completamente decondizionato da queste attitudini mentali negative.
B) vengono presentati dei modi di agire che portano ad una condizione temporanea di felicità nella esistenza condizionata.
E' come se noi viaggiassimo in un paese per arrivare alla nostra casa. Questo viaggio è lungo. Naturalmente la meta è di arrivare a casa, però è chiaro che di notte, in certe situazioni, dobbiamo fermarci in posti di soccorso.
Lo stesso accade per chi pratica il Dharma : oltre al vantaggio finale della realizzazione di "né, ci sono anche vantaggi collaterali quali la felicità in questa condizione di esistenza condizionata, in questa vita.

 

NON BASTA ESSERE FELICI DA SOLI
Ma ottenere la realizzazione per "né non è sufficiente. E' necessaria una partecipazione con gli altri. Questa partecipazione con gli altri è costruita sulla base dello sviluppo delle attitudini che appartengono all'aspetto del metodo del sentiero spirituale : amore e compassione.
La mente matura gradualmente in dipendenza del desiderio di rendere felici gli altri e di eliminare le loro sofferenze.
E' NECESSARIO MANIFESTARE, ATTRAVERSO LA PRATICA, LO STATO DI COMPLETA REALIZZAZIONE, L'OPTIMUM DI ESISTENZA COME ESSERE.
E' solo in questa situazione che si verifica una reale partecipazione, una vita, seppur nomale, straordinaria : essere un essere autentico con gli altri.
Questa condizione è possibile per ognuno di noi. Non è stata mai possibile finora perché non abbiamo mai incontrato gli Insegnamenti adatti per fare ciò. La possibilità di ottenere una completa realizzazione è offerta dal Dharma.
Si tratta di qualche cosa che sta esclusivamente nelle proprie mani, dipende dal proprio sforzo. E questa capacità è esclusivamente ' svegliata ' dagli Insegnamenti che furono dati dai vari Buddha.

NON E' NECESSARIO ABBANDONARE IL LAVORO
Esistono alcuni di voi che hanno compreso alcune cose riguardo al Sentiero Spirituale. Esistono invece altri che si accostano ora a questo Sentiero.
In ogni modo in questa vita non è indispensabile abbandonare il lavoro che si sta facendo; anzi è più o meno sconsigliabile. Bisogna ricevere molti Insegnamenti ed utilizzare ciò che è di beneficio per noi stessi, per la nostra situazione ora, per dare una risposta ai problemi che stiamo vivendo.
Se tutto questo succede, è una acquisizione positiva della Via Spirituale ed è il suo scopo fondamentale. Ascoltando molti Insegnamenti e tentando di riferirli alla propria persona, alla nostra mente, il gusto, il sapore del Dharma diverrà sempre più forte.
Attraverso la Via Spirituale si attua un processo di decondizionamento delle attitudini negative. E questo processo è fondamentale, è il senso reale di ogni attività religiosa. E non c'è altro, a parte questo!
E con esso si manifeste un certo tipo di rilassatezza mentale, di gioia, di felicità.
Questa gioia e questa felicità, se le attitudini negative sono predominanti, mancano sempre in ogni situazione della nostra vita.

 

DOMANDE E RISPOSTE
Domanda : E' possibile rincontrare il proprio Maestro Spirituale ?
Risposta : Se uno ha una Guida Spirituale in questa vita verso cui stabilisce un particolare tipo di relazioe, in accordo a certi Insegnamenti, si stabilisce una connessione con questo Maestro, che può durare anche in altre vite. Se si deve rispondere ad una domanda precisa, tipo 'si rincontrerà il proprio Maestro nella prossima via ?t', diciamo che ciò è molto difficile da dire.

Domanda : Qual è il modo corretto per stabilire un giusto rapporto con il Maestro ?
Risposta : Vi sono numerosissimi insegnamenti. In breve, ciò che è stato espresso nella prima parte di queste Consapevolezze va bene : uno deve vedere il proprio Maestro spirituale identico a Buddha., anche se questi non lo è. Illuminato o no, si deve vedere come un Essere che non ha alcun difetto e che possiede tutte le Qualità. Il Discepolo quindi deve sviluppare rispetto verso il proprio maestro Spirituale e uno stato particolare di fede: questo è il modo migliore per stabilire una relazione.

Domanda : Fede intesa come ?
Risposta : Fede in questo caso significa un tipo di mente che è attratta verso il proprio Maestro, che ha gioia di incontrarlo, che sviluppa questo tipo di attrazione. Uno dei modi principali di manifestare rispetto al Maestro è questo : praticare eseguendo esattamente le istruzioni date e mettendole in pratica dentro di noi : questo il modo migliore di mostrare rispetto.
Vi sono consigli che sono molto difficili da mettere in pratica e che provengono dal proprio maestro spirituale. Quindi, bisogna avere una condizione realistica a delle proprie possibilità. Una cognizione non influenzate da altre attitudini negative ( ad es. complesso di inferiorità o pigrizia ). Ci deve essere una attitudine a mettere in pratica le cose che sono direttamente possibili per noi, che tiene in mente, aspira a praticare ciò che non è nella nostra possibilità ma fa parte del Sentiero Spirituale.
(Gheshe là dice che gli sembra che voi abbiate capito quello che ha detto, quindi è molto contento di ciò)-

PRATICA DEL RIFUGIO
'Io prendo rifugio nel Maestro, nel Buddha, nel Dharma, nel Sangha '.
Per prendere Rifugio bisogna visualizzare di fronte a "né i Tre Oggetti del Rifugio.
Prima ancora bisogna trasformare l'ambiente in cui siamo, visto che si invitano di fronte a "né i Tre Gioielli,insieme a questi arriva anche l'ambiente in cui vivono.

TRASFORMARE L'AMBIENTE
L'ambiente in cui vive Buddha è la manifestazione della sua Saggezza ed è causato dai meriti infiniti di un Essere Illuminato. Per cui ha l'aspetto di una Terra Pura, meravigliosa.
Tutto l'ambiente è fatto di sostanze preziose, la terra è oro e lapislazzuli, ma soffice al tocco.
Le montagne sono fatte di pietre preziosa. I boschi sono meravigliosi con fiori bellissimi e molto profumati. Vi sono torrenti dolci e laghetti profumati.
Gli uccelli cantano e questo canto è il suono del Dharma.

IL TRONO
Ora siamo in questa Terra Pura e si visualizza di fronte a noi, nello spazio,all'altezza della propria fronte,un vasto trono d'oro, sorretto da otto leoni bianchi. Sul fiore di loto c'è un disco lunare e un disco solare, piatto.
Sopra questo grande trono, verso il centro del disco solare e lunare, ci sono cinque troni più piccoli. Questi troni più piccoli sono ugualmente ingioiellati e sorretti da otto leoni.
Un trono è al centro, uno di fronte, uno dietro,uno a destra, uno a sinistra.

BUDDHA E LE ALTRE DIVINITA'
Sul trono centrale è seduto Buddha Sakiamuni con i tre abiti monastici, il corpo d'oro e tutti i marchi minori e maggiori di un Buddha.
Sul trono che è alla destra di Buddha( quindi alla propria sinistra ) c'è Buddha Maitreya. Attorno a Lui (che predomina con la sua figura su tutti gli altri ) ci sono i Lama del 'Lignaggio dell'azione estesa'.
Sul trono alla sinistra di Buddha, c'è Manjusri e attorno a Lui i Lama della 'visione profonda'.
Ciò significa che Buddha ha dato Insegnamenti del metodo della Bodhicitta a Maitreya, il quale li ha passati ai lama del lignaggio della 'azione estesa'. A Maitreya quindi è stata data la specialità della Bodhicitta.Maitreya ha quindi passato questi Insegnamenti che che sono arrivati sino a noi attraverso Maestri indiani.
Buddha ha dato Insegnamenti della Vacuità a Manjusri, il quale li ha poi passati ai maestri del 'lignaggio della Visione profonda'.
Attraverso i Maestri indiani gli Insegnamenti sono arrivati sino a noi.
Buddha ha dietro di "né Vajradhara, che è la forma nella quale Buddha diede gli Insegnamenti di Tantra. Intorno a Lui ci sono tutti i Lama della 'potente ispirazione spirituale' (lignaggio del Tantra).
Infine nel trono di fronte a Buddha bisogna pensare tutti i maestri dai quali abbiamo preso o prendiamo Insegnamenti.

 

(Vajradhara, Maitreya, Buddha Sakiamuni, Manjusri, Maestri da cui abbiamo avuto Insegnamenti)
Sul fiore di loto stanno il disco lunare e solare che devono essere pensati piatti, come due cuscini.
Sul disco solare prima bisogna pensare, in cerchi concentrici tutte le Divinità del Tantra, partendo dalla classe più alta,l'Anuttara Yoga Tantra. quindi verso l'esterno le Divinità dello Yoga tantra, poi Chaya, poi Kriya e intorno a questi i Buddha dei Sutra. Questo significa : i mille Buddha di questo eone sfortunato,i 35 Buddha della Confessione, gli otto Buddha della Medicina, e intorno a questi i Bodhisattwa, partendo dagli 8 Figli Vicini ( i più cari al Buddha ) e dopo questi i Pratieka e gli Sravaka. poi i Daka e Dakini. Infine, nell'ultimo cerchio verso l'esterno,vicino ai petali del fiore di loto, si visualizzano i Protettori del Dharma.
1) Divinità delle 4 classi del Tantra.
2) Mille Buddha
3) 35 Buddha della Confessione
4) 8 Buddha della Medicina
5) Bodhisattwa
6) Pratieka
7) Sravaka
8) Daka
9) Dakini
10 ) Protettori del Dharma
Si cerchi di visualizzare in questo modo, il meglio possibile: l'importante è essere consapevoli che di fronte a "né ci sono questi oggetti del Rifugio, che sono veramente venuti a causa della nostra aspirazione.
Quindi, dopo la visualizzazione si generano le cause del Rifugio, si recita la formula del Rifugio.
'Lama la chiab su cio '(prendo rifugio nel Maestro'). Tutti gli esseri illuminati visualizzati di fronte a noi sono i nostri Maestri, la personificazione del nostro Maestro. Ma in questo caso, ci si rivolge in particolare, a coloro che mostrano l' aspetto esteriore del Maestro : in loro si prende Rifugio.
'Sanghie la chiab su cio' ('prendo rifugio in Buddha' ). Si prende rifugio in tutte le Divinità delle quattro classi di Tantra ecc.
' Cio la chiab su cio '( prendo rifugio nel Dharma'). Si prende rifugio nelle qualità interiori di tutti gli Esseri Illuminati visualizzati di fronte a noi. Dharma, come oggetto di rifugio,sono le realizzazioni che sono nella mente degli Esseri Illuminati che hanno raggiunto il Sentiero degli Arya.
Hanno raggiunto la Verità della Cessazione,cioè hanno realizzato la eliminazione dei difetti mentali. Inoltre è Dharma, oggetto di rifugio, anche la Verità del Sentiero, cioè il metodo che porta alla cessazione di questi difetti mentali, cioè la realizzazione della Bodhicitta e della Vacuità.
Gli individui che nel loro continuum hanno queste realizzazioni sono il Sangha, oggetto di Rifugio : a questi ci si rivolge dicendo ' Ghedunlachiab su ciò ( prendo rifugio nel Sangha').

 

RAGGI DI PURIFICAZIONE
Mentre si recita la formula del Rifugio, dai diversi Oggetti di Rifugio si sprigionano raggi di luce ed, insieme a questi, amrita, nettare luminoso: la luce entra dentro di noi ricolmando completamente il nostro corpo ed elimina completamente le impressioni negative che abbiamo accumulato. Elimina completamente gli oscuramenti e le interferenze alla pratica.
Dobbiamo pensare di diventare completamente puri, limpidi, trasparenti, completamente purificati.

Cercate bene adesso di pensare alle due cause del Rifugio e cercate di visualizzare di fronte gli Oggetti del Rifugio. Mentre recitate la formula cercate di avere questa apertura mentale, per poter ricevere l'ispirazione spirituale dagli Oggetti del Rifugio.
Il chiedere rifugio è un affidarsi, un aprirsi, un arrendersi e nello stesso tempo un chiedere aiuto a questi Esseri Illuminati; si chiede loro l'ispirazione spirituale. Ora recitate :

'Lama la chiab su cio
Sanghie la chiab su cio
Cio la chiab su cio
Ghedun la chiab su cio '.

C'è anche una forma più breve. 'Prendo rifugio nel Maestro, negli Ydam ( Divinità di meditazione ), e nei Tre Goielli. ' Lama Ydam con cio sum la chiab su cio '

 

MENTRE SI PRENDE RIFUGIO
Mentre si prende rifugio si può pensare non solo a "né, ma anche a tutti gli esseri.
In questo caso, bisogna pensare che, come noi soffriamo, così tutti gli esseri soffrono e quindi si chiede rifugio non solo per "né, ma anche per tutti gli esseri viventi.
Si visualizzano intorno a "né tutti gli esseri in forma umana.
Nei monasteri, quando i monaci dicono le preghiere, c'è il monaco anziano che inizia, mentre gli altri lo seguono. Quando si recita la formula del rifugio, siamo noi che iniziamo e tutti gli esseri, insieme a noi, recitano la formula.
Ora, pensando di recitare la formula di rifugio insieme a tutti gli esseri, ripetiamo la formula :

'Lama la chiab su cio
Sanghie la chiab su cio
Cio la chiab su cio
Ghedun la chiab su cio '.

Molte volte si usa anche recitare la preghiera in quattro versi che si recita anche prima degli Insegnamenti :
'Prendo rifugio nel Buddha, nel Dharma e nella Suprema Comunità'.
Poi vengono tutti i versi di generazione di Bodhicitta :
Per i meriti della pratica della generosità ecc., possa io al più presto, per il beneficio degli esseri,l'Illuminazione'.
Quindi, in questi quattro versi c'è sia il Rifugio che la generazione di Bodhicitta.

 

ASSORBIMENTO
Ora, dopo aver recitato più volte la formula del Rifugio, bisogna assorbire gli Oggetti di Rifugio.
Tutti gli Esseri Illuminati che sono sul grande trono, sul disco lunare, si assorbono nella figura centrale ( Buddha Sakiamuni ).
Coloro che sono attorno a Maitreya, si assorbono in Maitreya.
Così pure gli Esseri Illuminati che sono attorno a aManjusri, si assorbono in Lui.
Coloro che sono attorno a Vajradhara, si assorbono in Lui.
Coloro che sono attorno al Maestro principale, si assorbono in Lui.
In questo modo rimangono solo i cinque troni principali.
A questo punto c'è l'assorbimento dei quattro troni laterali nel trono principale.
I Troni si assorbono nel trono di Buddha, e Maitreya, Manjusri, Vajradhara e il Maestro principale si assorbono in Buddha.
Anche il trono maggiore si fonde in luce e si assorbe nel trono di Buddha, il quale, a sua volta, dopo essersi trasformato in luce, si assorbe in Buddha.
A questo punto, Buddha diventa sempre più piccolo fino a diventare della grandezza di un pollice.
Viene sul nostro capo e guarda verso l'altare, nella stessa direzione in cui guardiamo noi.
Entra dentro di noi sino ad assorbirsi nel nostro cuore.
A questo punto dobbiamo pensare che la nostra mente è la Mente di Buddha,
il corpo è il Corpo di Buddha, e la parola è la Parola di Buddha.
In questo stato ci dobbiamo assorbire con la maggiore intensità possibile.

 

I BENEFICI DELLA PRATICA
Se questa pratica è fatta bene, con attenzione,allora si sentono subito i benefici e si raggiunge lo scopo della pratica.
Questa pratica è anche una pratica di purificazione ed il fatto che non si vedano queste impressioni negative che escono da dentro di noi, non significa che, in realtà non ci si stia purificando. Anche quando creiamo le impressione negative, non ce ne accorgiamo. Allo stesso modo, quando ci si purifica, non è che vediamo con gli occhi qualche cosa che esce dal nostro corpo, ma questo avviene.
Noi, adesso non possiamo vedere molte manifestazioni di Buddha, ma, appunto, prendendo Rifugio, si creano i vincoli, quei legami, quelle relazioni,che ci permetteranno di incontrare queste manifestazioni di Buddha ( uomini, donne, laici, monaci, animali selvaggi,.Prendendo Rifugio, c'è la possibilità di incontrare queste manifestazioni di Buddha.
Ci sono molte storie che raccontano come chi ha preso Rifugio sia stato aiutato dalle manifestazioni di Buddha.
Un tempo, in India, c'era un sarto che aveva una moglie che riceveva spesso un amante. Un giorno, il sarto rientrò prima del tempo e l'amante si nascose dentro un sacco. Quella sera stessa vennero dei ladri e rubarono il sacco, credendo che contenesse un tesoro, visto che era piuttosto pesante.
Il poveraccio dentro il sacco, naturalmente, era molto spaventato.
Arrivati al covo, i ladri si arrabbiarono moltissimo, quando scoprirono l'uomo e decisero di sacrificarlo a Shiva. Questo, allora, si mise a pregare, dal più profondo del cuore, i Tre Gioielli ed ecco che Buddha si manifestò come Shiva, ordinando che l'uomo fosse rilasciato libero.

GLI IMPEGNI DEL RIFUGIO
Quando si prende Rifugio, c'è anche una pratica da fere: la pratica principale è evitare di fare del male agli esseri senzienti.
Poi si prende Rifugio più che si può. In genere quello che si fa è prendere rifugio almeno tre volte al mattino e tre volte alla sera.
Se uno prende Rifugio, poi può prendere i tre tipi di Ordinazione, inoltre purifica le impressioni negative, evitando, così, la rinascita nei reami inferiori

 

BENEFICI DEL RIFUGIO
Oltre a poter prendere le diverse ordinazioni e purificare le impressioni negative,si è protetti da ogni danno che può essere arrecato da esseri umani e non umani. Si riesce facilmente a realizzare i propri desideri. Quando uno vuole ottenere qualche cosa, prega i Tre Gioielli, chiede il loro aiuto, e in questo modo ci riesce.
Ora che vi è stato detto come prendere Rifugio, cercate di farlo più che potete, ogni giorno.
Se a volte siete in situazioni difficili e non sapete cosa fare, allora chiudetevi nella vostra stanza. Se avete immagini di Buddha, mettetele sul tavolo. Mettete una candela davanti, degli incensi, sedetevi di fronte e prendete Rifugio., intensamente, dal più profondo del vostro cuore, vedrete che qualche cosa cambierà. Voi potete sperimentare questo.
Le offerte che si offrono, procurano dei meriti e questi meriti sono proprio la causa dell' Illuminazione.
Adesso voi avete preso Rifugio. Questa è una cosa molto buona.
Gheshe là non ha mai detto a nessuno di fare questo. Non pensa che sia una cosa giusta da dirsi. Sono gli altri che possono decidere.
Prima di partire per venire qui in Italia, S.S. il Dalai lama gli ha detto proprio che non è necessario far prendere Rifugio : l' essenziale è insegnare il Dharma.
Comunque voi avete deciso di prendere Rifugio, ed è ancora meglio. Siete arrivati attraverso una riflessione e questa è una cosa molto giusta.
Prendere Rifugio significa affidarsi, chiedere aiuto, quando ci rendiamo conto di tutti i problemi che abbiamo, che sono così grandi che noi da soli, non sappiamo come fare per superarli. Così abbiamo bisogno dell'aiuto di un Maestro.
Cercate di prendere Rifugio anche quando siete a casa.

Ora dedichiamo i meriti, pensando: “Per i meriti accumulati nel prendere Rifugio, nell'aver ascoltato gli Insegnamenti, possa io raggiungere l'Illuminazione per il bene di tutti gli altri esseri viventi”.
Recitiamo anche la preghiera per lo sviluppo di Bodhicitta.

FINE