Traduzioni di Dharma


ASSORBIMENTO nel Tesoro della Luce
scritto dal Maestro Zen Ejo (1198-1282).
tratto da ///C|WarriorX|Zen Master Ejo ATL.htm
Traduzione dal Giapponese di Thomas Cleary,
Trad. in Italiano da Aliberth Meng

 

Nello Shobogenzo c'è un capitolo sulla luce: la ragione per aggiungere ora la stesura di questo saggio è soltanto quella di far emergere la sostanza essenziale, il fatto che la fisionomia del buddhismo è proprio l'assorbimento nel tesoro della luce. Questa è l'applicazione discreta di una pratica poco appariscente, realizzata da se stessi e che influenza gli altri, adeguata a persone che hanno studiato lo Zen per lungo tempo e sono entrate nel suo sancta sanctorum.
Il cosiddetto tesoro di luce è la sorgente radice di tutti i Buddha, l'essere intrinseco di tutte le creature viventi, la sostanza totale e completa di tutti i fenomeni, il tesoro della grande luce dei poteri spirituali della piena consapevolezza. I tre corpi, quattro conoscenze, e gli stati di assorbimento numerosi come gli atomi esistenti in qualsiasi aspetto della realtà, tutti appaiono dall'interno di questo.
La Scrittura dell'Ornamento Floreale (Avatamsakasutra) dice: "La Grande Luce della Illuminazione simile al Lampo è il supremo tra i segni di buon auspicio: quello che il Buddha è entrato in questa sala, per cui questo luogo è ancor più di buon auspicio."
Questa grande luce della Illuminazione simile al Lampo pervade l'universo, senza distinzione tra il mondano e il sacro: dato che "il Buddha è entrato in questa sala." L’ascolto di "Una volta ho così udito", è esattamente come "essendo entrati in questa sala". E poiché "questo luogo è dunque ancor più di buon auspicio," Buddha Shakyamuni ricevette dal Lampo-di-Illuminazione indicazioni sulla futura direzione.
E poiché questa unica luce si estende attraverso il tempo, se ci fosse qualcosa per conseguirla, allora dovrebbe essere duplice.
Il “Sutra sul Miracoloso Potere di Vairochana di ottenere la Buddhità” dice, nel libro sull’entrare nello stato mentale dei metodi degli incantesimi mistici, "A quel tempo, il Beato disse a Vairochana (Il Portatore del Fulmine), 'Il desiderio di Illuminazione è la base causale, la Grande Compassione è la radice, l'abilità nei mezzi è il finale.
"'O Maestro del Segreto, che cos’è l’Illuminazione? Significa conoscere la propria mente come realmente è. Questa è la perfetta insuperabile completa Illuminazione, in cui non c'è proprio nulla che possa essere conseguito. Perché? Perché la forma di essa è Illuminazione; non ha nessuna conoscenza e nessuna comprensione. Perché? Perché l’Illuminazione non ha forma. Maestro del Segreto, l’assenza di forma di tutte le cose è chiamata la ‘forma dello spazio'."
La stessa Scrittura dice anche, "Maestro del Segreto, la pratica del Grande Veicolo risveglia la mente che ti trasporta verso l'Incondizionato, guidati solo dal ‘non-sé’. Perché? Coloro che hanno coltivato questa pratica in passato, hanno osservato la base dei molteplici e infiniti elementi mentali e fisici, e sanno che essi sono come illusioni, miraggi, ombre, echi, anelli di fuoco, castelli in aria. O Maestro del Segreto, in questo modo essi abbandonano l'idea di un ‘sé’ e l'ospite della mente si risveglia spontaneamente alla fondamentale immobilità della mente essenziale. E perché? Perché ciò che è prima della mente, e ciò che è dopo la mente, non può essere
appreso. Quindi, conoscendo la natura della mente essenziale, la si trascende e si può andar avanti di due eoni nella pratica dello yoga".
Il fatto che "il prima e il dopo della mente non si può apprendere" significa che la luce della grande conoscenza di Vairochana è così perché la mente essenziale è fondamentalmente non-risvegliata.
Il Sutra dell'Ornamento Floreale dice ancora, "Il corpo di Buddha irradia una grande luce di infiniti colori perfettamente pura, come le nuvole che coprono tutte le terre, esaltando in tutto il mondo le virtù della Buddhità. Tutti coloro che sono illuminati dalla luce gioiscono, e gli esseri che soffrono hanno eliminato tutti i loro dolori. Tutti sono ispirati di rispetto e sviluppano un cuore compassionevole. Questa è la vera funzione indipendente dell’ Illuminazione".
La stessa scrittura dice anche, ne "Il Libro sul Risveglio alla Luce", "A quel tempo, la luce attraversava centomila mondi e illuminava un milione di mondi in Oriente. La stessa cosa poi avvenne a Sud, Ovest, Nord, nelle quattro direzioni intermedie, e in Zenit e Nadir. Ogni cosa, in tutti quei mondi, fu chiaramente rivelata. A quel tempo, Manjushri, l’essere illuminato, in ciascun luogo parlò simultaneamente davanti al Buddha, pronunciando in ogni luogo questi versi:

“L'Illuminato è un essere estremamente indipendente,
che trascende il mondo, basandosi sulla vacuità,
impregnato di tutte le qualità virtuose,
liberato da tutto ciò che esiste, senza macchia,
senza legami, privo di fantasia, senza fissazioni.
La sua sostanza ed essenza non può essere misurata;
Quelli che lo vedono, tutti lo pregano in assoluto.
La sua luce è in ogni luogo, chiara e pura;
Le pesantezze dei sensi vengono spazzate via.
Senza muoversi, egli si distacca dai due estremi,
Questa è la conoscenza del Vero Illuminato '."

Così, la conoscenza degli Illuminati è luce, una concentrazione della luce della immutabile conoscenza che è oltre i due estremi di ordinarietà e santità, oppure convenzionale e assoluto. E' la luce della conoscenza non-concettuale di Manjushri, che rappresenta la grande conoscenza. Questa diventa manifesta nella spontaneità del sedersi semplicemente senza-sforzo. Per questo motivo, Vairochana disse al Maestro del Segreto, "La pratica del Grande Veicolo risveglia la mente, che ti porta all'incondizionato, guidati dal ‘Non-sé’". Il Terzo Patriarca dello Zen disse: "Non cercate la realtà, smettete solo di avere punti di vista". Ovviamente, nel tesoro della luce del Veicolo del Incondizionato, non c'è un ego, né interpretazioni personali. L’Ego e le opinioni sono differenti nomi per le teste di spiriti e le facce di fantasmi. Qui c’è proprio e solo la luce, non lo stabilire eventuali pareri o punti di vista, a partire dall'idea del sé e dell'ego fino alle idee di Buddha e Dharma. Cerchiamo di sentire chiaramente che la saggezza trascendente sia paragonata ad una enorme massa di fuoco.
Il Sutra della Verità del Loto dice: "A quel tempo, il Buddha irradiava una luce dai suoi peli chiari tra le sopracciglia, illuminando 80.000 mondi in Oriente, pervadendoli tutti, fin al più basso degli inferni sotto e al più alto dei cieli sopra." Quindi, questo auspicioso segno di luce è la più importante, la più rara delle luci spirituali rese perfette e perfezionate dal Buddha.
Il grande essere Manjushri disse, in risposta alla domanda di Maitreya, "Questo vero auspicioso segno di luce apparve nei tempi antichi, quando il Buddha chiamandola ‘Illuminata come una Lampada fatta di Sole e Luna’ espose il Grande Veicolo. Ora Shakyamuni Buddha sta andando ad esporre l’insegnamento del ‘Fiore di Loto della Sublime Verità’, che è per gli esseri illuminati e tenuto a mente dal Buddha."
Quindi, dobbiamo sapere che questa luce è l'illuminazione universale della grande luce ineguagliabile, impareggiabile, completamente piena di significato infinito.
Il grande essere Manjushri era a quel tempo chiamato Essere Illuminato di Sublime Luce, ed era l'ottavo figlio del Buddha chiamato Illuminato come una Lampada fatta di Sole e Luna, che gli permise di stabilizzare l'insuperabile Illuminazione. L'ultimo a raggiungere la Buddhità fu chiamato Buddha Lampada Ardente.
Perciò noi sappiamo che la meditazione seduta della nostra scuola è l'assorbimento nel tesoro della luce ereditato direttamente dal Buddha Lampada Ardente e dal Buddha Shakyamuni. Quale altra dottrina potrebbe esserci? Questa è la luce che è unica sia per la gente comune che per i saggi, che è l'unico veicolo nel passato e nel presente. Essa non lascia nulla fuori all’interno, e non lascia nulla fuori all’esterno: chi non ricadrebbe casualmente nella noia più angusta in un contesto di relazioni sociali discriminatorie e personali? Essa non può essere afferrata, non può essere abbandonata: perché soffrire a causa di una emotiva consapevolezza nell’afferrare e rifiutare, odiare e amare?
Inoltre, nel "Libro sul Comportamento Confortevole" [nel Sutra del Loto], Manjushri disse: "I Grandi Esseri Illuminati dimorano in uno stato di dolce, docile, e non ruvida sopportazione, con le loro menti indisturbate. Essi non rimuginano sulle cose, ma vedono la reale caratteristica delle cose, e non agiscono indiscriminatamente". Questo è ciò che si intende con so-chan (zazen=semplicemente sedersi): senza mai agire indiscriminatamente, uno quindi va avanti in conformità con la grande luce.
Un versetto dello stesso libro dice,
"Illusione è concepire le cose come esistenti o non-esistenti,
come se fossero reali o irreali, come nate o non nate.
In un luogo solitario, concentrate la vostra mente,
rimanete fermi e immobili, come una montagna polare.
Si osservi che tutti i fenomeni non hanno esistenza,
che essi sono come lo spazio, senza solida stabilità;
E che, in fin dei conti, essi non nascono né riemergono.
Immobili, instancabili, cercate di restare nell’Unità:
questo è chiamato il Luogo della nostra Interiorità".
Questa è una indicazione diretta, "solo esponendo la insuperabile Via, andare diritti al punto, e mettendo da una parte gli espedienti".
In Cina, il grande maestro Bodhidharma, alla domanda dell’Imperatore sul vero significato ultimo della santa Verità, rispose: "E’ vuota, non c’è niente di santo!". Questa è la grande massa di fuoco della luce dello Zen dei Maestri fondatori: chiaro cristallo su tutti i lati, non c'è proprio niente di speciale in esso. Al di fuori di questa luce, non c'è nessuna separata pratica, nessun diverso principio, tanto meno una qualche conoscenza oggettiva; come potrebbe esserci una qualsiasi coltivazione e pratica, o un deliberato sforzo per effettuare specifici rimedi?
L'Imperatore disse a Bodhidharma, "Chi è allora che mi sta rispondendo?". "Non lo so!", disse Bodhidharma. Questa è semplicemente l’unica e sola luce che è vuota.
In seguito, il maestro Zen Xuedou scrisse un elogio di questo aneddoto:
"'E’ vuota, niente di santo!'- come discernere questo punto?
'Chi è che mi sta rispondendo?'- 'Non lo so', egli rispose…"
Se voi riuscite ad ottenere la libertà e il confort assorbendovi in questo koan, l'intero corpo è luminoso, l’intero universo è luminoso.
Il grande maestro Yunmen, trentanovesima generazione dal Buddha, in un discorso ad un gruppo, disse, "Tutte le persone hanno una luce, ma quando essi la cercano non la vedono, quindi essa è oscurata. Qual è la luce di tutti gli esseri?" Nessuno gli rispose, così che il maestro stesso rispose per loro, "La sala comune, il santuario del Buddha, la dispensa della cucina, la porta della montagna". Ora, quando il grande maestro dice che ognuno ha una luce, egli non dice che essa apparirà in seguito, né che esisteva in passato, né che diventerà evidente guardandola di sbieco: egli sta affermando che ognuno ha una luce. Questo in senso generale è esattamente ciò che si intende quando si parla della luce della grande saggezza: e questo dovrebbe essere ascoltato e mantenuto, goduto e applicato, nella pelle, carne, ossa e midollo.
La luce siamo noi tutti: Sakyamuni e Maitreya sono suoi servitori. Ciò che in Buddha non è maggiore e nella gente comune non è minore è questa luce spirituale, per cui essa è esistente in tutti; è l’intero universo come una singola unica massa di fuoco.
Il maestro disse: "Cosa è la luce di noi tutti?" A quel punto, l'assemblea non rispose. Anche se ci fossero state un centinaio di idonee dichiarazioni, non ci sarebbe stata ancora "nessuna risposta".
Allora, Yunmen rispose per conto loro, "La sala comune, il santuario del Buddha, la dispensa della cucina, la porta della montagna". Questo stesso rispondere per conto loro è lo stesso rispondere a nome di tutti, lo stesso rispondere per conto della luce, lo stesso rispondere per conto dell’oscurità, perfino lo stesso rispondere per conto dell’assenza di risposta dell'assemblea: è l'assorbimento stesso nel tesoro della luce che risveglia ed emana luce radiosa.
Ciò premesso, non importa che siate persone normali o Buddha, essa non discrimina tra esseri senzienti e inanimati: essendo sempre stata risplendente ovunque, la luce non ha inizio, né ha una qualche posizione. È per questo che essa è "oscurata", che è "una cosa", sta "viaggiando di notte", ed è "impossibile da concepire perfino in un miliardo di miliardi di milioni di eoni".
Ancora, un monaco chiese a Yunmen, "La luce splende silenziosamente per tutti gli innumerevoli mondi". Prim’ ancora che egli ebbe finito di porre la domanda, Yunmen rapidamente controreplicò, "Queste non sono forse le parole di un famoso poeta?" Il monaco disse: "Si, lo sono." Yunmen disse: "Vedi, tu sei intrappolato nelle parole!".
Omaggio all’antico Buddha Yunmen! I suoi occhi erano veloci come comete, la sua mente rapida come il fulmine! A questo punto il monaco rimase senza parole. Chi è che non si sarebbe vergognato?
Il Maestro Zen Xuefeng, istruendo un gruppo, dichiarò: "I Buddha di tutti i tempi girano la grande ruota dell'Insegnamento in fiammate di fuoco". Yunmen disse: "Le fiamme di fuoco espongono l'Insegnamento dei Buddha di tutti i tempi, i Buddha di tutti i tempi stanno lì ed ascoltano".
Così la luce delle fiamme di fuoco è il luogo della Illuminazione dei Buddha di tutti i tempi, quella luce è l'insegnante dei Buddha. Per questo motivo, tutti gli Illuminati stanno sempre esponendo l'Insegnamento in mezzo alle miriadi di forme, anche se essi rimangono nel loro proprio luogo di Illuminazione, che è la luce della completa e perfetta tranquillità.
E' una questione di "valorizzare le orecchie senza svalutare gli occhi." Questa massa di fiamme di fuoco non è davanti, né dietro: è proprio manifestazione totale. Andare a degradare voi stessi e limitare voi stessi malgrado ciò, producendo idee soggettive e individuali sul fatto che siete esseri normali fondamentalmente ignoranti, persone comuni senza saggezza, è un comportamento veramente infernale, è calunniare la Ruota del Vero Insegnamento degli Illuminati.
L'esposizione dell'Insegnamento con fiamme di fuoco indicato dal maestro Xuefeng ed espresso da Yunmen è un approccio diretto, senza espedienti, che espone solo la Via insuperabile, e che fa emergere la totalità degli insegnamenti dell’intera vita del Buddha. Quando Xuefeng parlò così come aveva fatto, questo era già bruciato nelle fiamme di fuoco. Vuoi sfuggirlo? Recitando le Scritture, eseguendo le prostrazioni, alzando e abbassando ogni piede - tutto è la manifestazione della grande funzione della luce.
Ci sono coloro che imparano a meraviglia, la cui grazia dipende proprio da questo, inutilmente sforzandosi in pensieri tranquilli senza però conoscere questa essenza nascosta. Ci sono poi coloro che dubitano e respingono la possibilità, facendo una vita da fantasmi in una caverna. Ci sono anche quelli che sono come le zanzare che irrompono attraverso una finestra di carta. Tralasciando per il momento di rimanere intrappolati nelle parole, cosa sarebbe giusto?
Sebbene non ci sia più tempo adatto per cavar via una zolla di terra dal fango, tutti gli studenti dello Zen dovrebbero prima conoscere cosa si sta chiedendo quando si pone una domanda. Una volta che si sta parlando della illuminazione silenziosa che pervade l'universo, perché queste dovrebbero essere le parole di un famoso poeta? Perché dovrebbero essere le parole del Buddha? Perché dovrebbero essere le vostre parole? Dopo tutto, quali parole dovrebbero essere? "…La sala comune, il santuario del Buddha, la dispensa della cucina, la porta della montagna". Dovreste ascoltare con chiarezza, ascoltare con precisione.
Il Grande Maestro Changsha ad un convegno disse, "L'intero universo è l'occhio del praticante. L'intero universo è il discorso di famiglia del praticante. L'intero universo è il corpo totale di un praticante. L'intero universo è la nostra propria luce. In tutto l’universo non vi è nulla e nessuno che non sia noi-stessi."
Così, penetrare lo studio della Via degli illuminati richiede diligenza per impararla e fede per raggiungerla. Se voi non generate, vita dopo vita, una forte alleanza con la famiglia del Buddha, come potrete realizzare tutto ciò che ascoltate in una istruzione come questa? Assicuratevi di non restare sempre più estraniati e sempre più lontani da essa.
Ora, l'universo descritto da Changsha è un solo occhio della persona coinvolta nello studio dello Zen. La totalità dello spazio è l’intero corpo e mente. Egli non si attacca a ciò che è santo e né rifiuta l'ordinario, non dice che le persone illuminate sono così mentre le persone confuse non sono così. Quello che egli fa è puntare direttamente alla vostra propria luce: cercate di non deludere il Grande Maestro Changsha.
Questo sermone è un discorso onni-comprensivo all'interno delle vostre narici, una lezione pratica liberamente adattata all’interno dei vostri occhi. Vi sono alcuni che a bella posta riportano vecchi modelli di koan, ma non raggiungono mai l’intuizione o la conoscenza in tutta la loro vita. Ognuno di loro è il figlio di una ricca famiglia, ma è senza bretelle per tenersi su i pantaloni.
Inoltre, sentendo parlare di luce, le persone ignoranti pensano ad essa come un tipo di luce simile a quella delle lucciole, o come quella delle lampade, o come la luce del sole e della luna, oppure il luccicare di oro e gioielli, brancolando nei vari confronti, e cercando di vedere lo splendore radiante, essi si concentrano sulla loro mente e si raffigurano l'intelletto all'interno, indicandolo come un reame di vuoto assoluto e di totale silenzio.
Per questo motivo, essi fermano il loro movimento e si rifugiano nella quiete, eppure non sono capaci di abbandonare le idee circa una entità reale, o anche le false idee sull'esistenza di qualcosa da ottenere, né di impedire che i loro pensieri di mistica e inconcepibile meraviglia vadano avanti sempre più incessantemente ed essi pensano troppo profondamente solo alla sua rarità. Questi individui, sono solo sacchi di riso che dormono con gli occhi aperti, e sono davvero unici e numerosi.
Se davvero fosse una inconcepibile e misteriosa questione di così tanta importanza, perché allora immaginare di poterla raggiungere con il pensiero? Questo è un tipo di demonizzazione caratterizzata dalla comprensione di una tranquilla riflessione dello spirito cosciente come la seduta del Buddha. Questo è il modo che il fondatore dello Zen spiegò che non c'è nulla di sacro nell’apertura, e che esso non è consciamente conosciuto. Aver dato una spiegazione del genere è qualcosa che raramente càpita.
Il Maestro Zen Changsha disse: "La vera ragione per cui gli studenti della Via non discernono il reale è semplicemente perché essi continuano a riconoscere lo spirito cosciente. Questa è la radice degli infiniti eoni di nascite e morti, che però gli esseri illusi chiama come l'essere umano originale".
Quindi, coltivare la realizzazione basata sulle idee riguardo la vostra stessa mente e su ipotesi riguardo ciò che si vuole raggiungere, significa proprio coltivare la radice della nascita e della morte. Ora, i riferimenti fatti sul reale e originale essere umano significano l'apertura della luce che è intrinsecamente lì e perfettamente completa. Quindi, aldifuori dell’apertura della luce, che cos’altro vorreste provare a cercare così avidamente?
Ecco perché non c'è santità, ed esso non è consciamente conosciuto, perché è solo una testa di un martello di ferro senza-buco, una grande massa di fuoco.
Zhaozhou (Chao-chou) chiese a Nanquan (Nan-chuan): "Qual è la Via?"- Nanquan rispose: "La mente ordinaria è la Via." Zhaozhou chiese ancora: "Come si dovrebbe affrontarla?"
Nanquan disse: "Se cerchi di intercettarla, immediatamente tu ti allontanerai da essa." Zhaozhou disse: "Se uno non fa un tentativo, come si può sapere che essa è la Via?"
Nanquan rispose: "La Via non è nel campo della conoscenza, e nemmeno nel campo della non-conoscenza. La conoscenza è coscienza falsa. Il non-sapere è indifferenza. Se davvero arriverai senza dubbi alla Via senza sforzo, tu sarai vuoto come lo spazio aperto: come puoi insistere circa l'affermazione o la negazione"?
È per questo che gli antichi, compatendo coloro il cui approccio è sbagliato, essendo artificioso perché basato sulla ricerca dei poteri, li hanno poi accuratamente guidati dichiarando: "La Via non può essere raggiunta dalla mente cosciente, né può essere raggiunta da uno stato di inconsapevolezza; essa non può essere comunicata per mezzo di parole, né può essere raggiunta col silenzio. Non appena sarete coinvolti nella deliberazione (o volontà), voi sarete distanti 10.000.000 kilocosmi."
Gente, può mai esservi una qualche idea di coltivare la mente, o idee di fenomeni o principi ultramondani, al di fuori di questa mente consapevole e/o inconsapevole? Poiché è stato detto che ciò è irraggiungibile, sia con la mente consapevole che nell’inconsapevolezza, perché non abbandonare immediatamente le false idee di una ricerca della mente o di una mente rinunciante?
Le persone comuni che non credono e sono pigre, e che non sono neppure al livello di questo strumento, si aggrappano alle definizioni illusorie del ‘sé’, corrono in tondo presuntuosamente in un mondo evanescente che è come un sogno, inconsapevoli di essere possedute dai demoni della conoscenza mondana e da acume intellettuale.
Con i loro intelletti sempre al lavoro, esse immaginano che la luce di cui hanno sentito parlare deve essere come una cometa fiammeggiante sparata fuori dal mezzo delle sopracciglia del Buddha. Interpretando letteralmente il significato, esse non hanno mai nemmeno pensato di trovare la verità autentica dei saggi. Anche se queste persone appaiono in tutto il mondo come adepti e praticanti esperti, esse non hanno alcun vero interesse per lo studio di tipo superiore, e così non possono determinare come la luce che è in ogni corpo, la luce del reame della realtà, ricopre il cielo e ricopre la terra. Essi sono ciarlatani che si aggrappano alle forme, indegni perfino di pietà.
Shakyamuni Buddha disse: "La luce delle luci non è blu, gialla, rossa, bianca o nera. Essa non è materia, né mente. Essa non è esistente, né è non-esistente. Non è un fenomeno dovuto a cause. E' la sorgente di tutti i Buddha, la base della pratica della Via degli esseri illuminati, fondamentale per tutti i buddhisti".
Così, il Grande Realizzato dopo esser emerso dall’assorbimento nella luce floreale, vuota di sostanza ed essenza, sedette sul regale trono di diamante di mille luci, ed espose la luce della dottrina dell'Unità.
E' chiaramente evidente che questa luce non è blu, gialla, rossa, bianca o nera. E' solo "il dio del fuoco, in tutto e per tutto di color cremisi", è "un bue di argilla che corre sul fondo dell'oceano", è "un bue di ferro senza pelle o ossa". Perché l’essere "né materia né mente", prende un senso di cercare nel vostro petto e ripetutamente anela alla mente interiore? Inoltre, essa non è un fenomeno casualmente effettuato: come potrebbe essere fatta dal coltivare la realizzazione?
Veramente questa è l’originaria fonte dei Buddha, fondamentale per tutti i buddhisti. Non solo, essa è la luce della dottrina dell’Unità e sostenuta da Buddha Vairochana fin dalla sua prima ispirazione. Quindi, essa è un elemento della base della mente, distaccata da tutte le etichette e apparenze, e questo è ciò che è chiamato la luce della dottrina della base della mente.
Shakyamuni Buddha disse ancora: "Se le persone che espongono l'Insegnamento se ne stanno solitarie in luoghi deserti, dove c'è un silenzio assoluto e nessun suono di voci umane, e leggono e recitano questa scrittura, io allora manifesterò poi per loro il corpo di pura chiara luce. E se dimenticano un capitolo o un verso, io lo esporrò a loro in modo che essi possano comprenderli facilmente".
Così, quando voi leggete e recitate questa scrittura, questa è il ‘sé’ che a quel punto sta quindi manifestando pura e chiara luce. Il corpo e la mente di tutti i Buddha è luce. La base di tutte le Lampade Ardenti è Luce Eternamente Silenziosa. Le Terre Pure, i corpi, e le menti sono tutti LUCE, ed è per questo che diciamo che ci sono le 84.000 luci, fino ad un numero infinito di luci.

Il Maestro Zen Puning Yong ha citato la summenzionata storia riguardo alle fiamme di fuoco che espongono l’Insegnamento, dopodiché egli recitò questi versi alla sua congregazione:
"Una massa di feroci fiamme arrossa tutto il cielo,
I Buddha di tutti i tempi sono proprio nel centro.
Avendo esposto l'Insegnamento, ora sono creati;
Al di sopra delle sopracciglia sorge una brezza pura."
Nel processo di scoprire il santuario interiore del buddhismo, è così spontaneamente penetrante la visione delle fiamme di fuoco che espongono l'Insegnamento. Quindi, una massa di fiamme feroci divampa attraverso il tempo: essa sorge dal nulla, non ha forma, non ha differenziazione, e quindi alla fine, non ha estinzione. E poiché è totalmente indifferenziata, essa è lo scenario della base originale di tutti i fenomeni, tutti gli esseri viventi e tutti i Buddha.
Perché gli studenti di oggi non lo tengono in mente o non ci credono fermamente? E’ perché essi non ci credono risolutamente, diventano stupidi e sciocchi ignoranti, senza riuscire a sfuggire i circoli viziosi. Essi dovrebbero chiedersi di chi è la colpa, e vedere sempre fino in fondo.
Coloro che sono attaccati alle convenzioni mondane pensano che i fenomeni illusori ed effimeri siano davvero permanenti, tanto da essere completamente coinvolti nel guadagno e nella perdita del profitto mondano. Ponendo profondamente la massima fiducia in una vita, che è come un lampo fugace e temporaneo nel vento, e che non può dare garanzia neanche fino a domani, dove ogni respiro in uscita non garantisce che un altra inspirazione potrà seguire, costoro gioiscono e si lamentano a seconda delle circostanze e delle vicissitudini.
Perfino i vostri elementi fisici spariranno sul rogo funebre, come rugiada che all’alba evapora; e benché non vi sia un solo atomo di qualcosa a cui possiate aggrapparvi, voi sprecate la vostra vita prendendovela con comodo, come se foste il padrone di voi stesso. Tutto ciò non dipende solo dagli insegnamenti delle Scritture; essa è una verità evidente, sotto i nostri occhi. Poiché è una massa di fiamme ruggenti, quindi i Buddha di tutti i tempi sono anche lì dentro.
In questo contesto, come si può dire che gli esseri viventi e i Buddha sono diversi? Coloro che erroneamente si aggrappano all’ego non credono nella luce, e cosi sono arbitrariamente lì dentro, e fanno avanti e indietro nel reame di nascita e morte. Coloro che, al contrario, vedono attraverso la luce, sono lì dentro realizzando una conoscenza universale imparziale e senza ostacoli.
Perciò, Yongjia una volta disse: "La calma eterna non è separata da dove voi siete; se la cercate, io so però che voi non potete vederla. Essa non può essere afferrata, non può essere rifiutata; E pur nella sua inafferrabilità, essa è raggiunta solo così… L’anziano Nagarjuna, nell’ elogio alla saggezza, disse: "La saggezza trascendente (prajna), è come una massa di fuoco, inafferrabile da tutti e quattro i lati."
Anche se tutti sentono e leggono questi grandi insegnamenti, voi li studiate come se fossero rilevanti solo per gli altri. Voi non siete affatto liberi ed a vostro agio in tutto il vostro essere, e non ne penetrate la totalità. Malgrado ciò, voi dite che vi manca la capacità, o che siete ‘principianti’, oppure che siete appena arrivati, che voi siete dei comuni mortali che non hanno eliminato neppure una singola illusione. Inoltre, voi non buttate mai via i vostri vecchi punti di vista e/o la vostra immagine di voi stessi. Pur dimorando per tutto il giorno e per tutta la notte nel Gran Tesoro della Luce, voi nel tempo vi siete ridotti ad essere umili mercenari, miseri vagabondi, e sempre più poveri.
Questa è una vostra stessa presunzione di inferiorità, avendo dimenticato il richiamo delle vostre origini nobili. Quanto è triste diventare un pulitore di pozzi neri dovendo prendere un secchio di escrementi e letame, pensando al corpo di pura luce come un corpo contaminato pieno di miseria. Questa è la più triste forma di infelicità che non può essere superata da nient’altro.
La soggettività della propria auto-immagine dev’essere cambiata subito. Anche se voi parlate degli insegnamenti maggiori e minori, dell’insegnamento provvisorio e di quello vero, dei fenomeni e principi degli insegnamenti essoterico ed esoterico, e dei più sottili messaggi delle cinque case e delle sette scuole dello Zen, fintanto che voi conservate la vostra consueta auto-immagine, cadrete sempre nella nascita e morte.
Questo è il motivo per cui è detto che se voi interpretate la realtà con la mente della nascita e morte, allora la stessa realtà diventa “nascita e morte”.
L'idea di un sé, l'idea di ‘persona’, l'idea di un essere, e l'idea di una vita, sono tutte l’immagine di sé. L'idea di un corpo fisico, i pregiudizi, le false visioni, e i fissati punti di vista sono l’immagine di sé. Anche gli innumerevoli sottili veli di ignoranza, tra la Illuminazione standard e l’Illuminazione sublime sono ancora l’immagine di sé. Essa è principalmente chiamata l'idea di sé, o energia dell’abitudine intellettuale; perfino l’attaccamento al principio, le tracce di Illuminazione, e la visione di equanimità sono tutti differenti nomi variabili a seconda del grado e della gravità dell’ auto-immagine che si ha di sé.
Se vi chiedete perché è così, dalle prime vere grandi idee malvagie e perverse, ed anche di parte, fino all'ultimo granello di ignoranza sottile, quando non vi è alcuna immagine di sé, come può definirsi l'idea di Buddha o un'idea di Dharma? Chi è mai consapevole di questo velo?
Per questo motivo, il Maestro Zen Dogen disse: "Prima di tutto voi dovreste trattare con l'ego. Se volete trattare con l'ego, voi dovreste contemplare l'impermanenza". Questa è una diretta istruzione da un cuore di consumata magnanimità e sincerità perfetta.
"L'Istruzione sul Pacificare la Mente", del Grande Maestro di Shaolin (Bodhidharma) dice: "Perché le persone del mondo non riescono a raggiungere l’Illuminazione, pur con tutti i loro studi? Esse non raggiungono l’Illuminazione perché sono coscienti di se stesse. Le persone completamente emancipate non si coinvolgono in situazioni di miseria e infelicità e non gioiscono per le situazioni piacevoli; ecco perché esse non sono ‘coscienti-di-se stesse’."
Un verso di un antico illuminato dice,
"I Buddha non appaiono tali; la saggezza è il vero Buddha.
Se realmente voi avete la saggezza, non c'è altro Buddha.
Il saggio conosce la vacuità delle ostruzioni del peccato,
Essendo equanime, egli non teme né la vita e né la morte."
Il ‘non temere la vita e la morte’ è dovuto al fatto di non ‘vedere’ se stessi. E, non vedere se stessi significa non essere ‘coscienti-di-sé’, non avere l’immagine di se. La
Luce della Grande Saggezza è quindi impersonale, ecco perché il versetto dice che la saggezza è il vero Buddha.
Malgrado questo, voi pensate che vi sia bisogno di amare il corpo transitorio, che è come la rugiada sull'erba o come una bolla fluttuante, quando invece si dovrebbe pervenire alla Grande Luce che è il vostro vero corpo. Voi pensate che questa sia una irrilevante discussione e supponete che debba esservi qualcosa di molto più grandioso. Così, voi sprecate il vostro tempo a parlare di situazioni politiche e sullo stato delle pie donazioni ed offerte, senza applicare alcuna stabile pratica che rifletta una considerazione di come voi state passando pigramente questa vita, né di come essa potrà andare a finire.
Se voi arrivate ad un minimo ottenimento di fede o di pratica, all'interno di questo tesoro di luce, perché questo dovrebbe essere solo la vostra liberazione personale? Riscattare i quattro debiti di cui sopra, provvedere al sostentamento di coloro che sono nei tre regni più bassi dell’essere, montagne, fiumi, e la terra, al vostro stesso corpo ed ai corpi degli altri, tutti questi sono la Luce della Talità, che illumina tutto e ovunque, senza fine.
Il Gran Maestro Cao-shan, in una strofa, disse:
"L'essenza della consapevolezza, rotonda e brillante, il corpo senza forma:
Non forzate la distanza o la vicinanza nella conoscenza e nell’opinione.
Quando i pensieri differiscono, essi oscurano l'essere mistico,
Quando la mente diverge, essa non è più vicina al Sentiero.
Quando le sensazioni fanno distinzioni tra le miriadi di cose,
Voi affondate negli oggetti che vi stanno davanti e intorno;
Quando la coscienza riflette molte cose, perdete la realtà originaria.
Se avete capito completamente quello che c’è in queste righe,
Chiaramente, sarete senza problemi, come lo eravate un tempo."

Questa è una indicazione diretta, una spiegazione diretta, all'interno del tesoro della Luce, che inoltre dà indicazioni dirette per la sottile coltivazione della fondamentale realizzazione. Non ha importanza se voi siete un monaco o un laico, principianti o esperti; non fa differenza se siete acuti o ottusi, o quanta erudizione, realizzazioni o conoscenza abbiate. Questa indicazione punta direttamente solo al corpo informale dell’essenza della consapevolezza, rotonda e brillante, che è assolutamente unica e impareggiabile.
L'essenza della consapevolezza è la Natura di Buddha. La luminosità rotonda è una grande luce: è la silenziosa luce senza forma del vostro attuale corpo illusorio. Perciò, gli antichi venerabili dissero: "L’intero corpo non ha forma, l’intero mondo non può nasconderlo."
Se ancora voi non comprendete, allora lasciate che vi chieda questo: distruggendo il vostro corpo e bruciando la pelle, carne, ossa e midollo, portatemi qualcosa che rimane. Proprio in un periodo così, gli esseri viventi e i Buddha del passato e del presente, i comuni mortali ed i saggi dei tre reami, miriadi di forme e di apparenze, tutti senza eccezione, sono il corpo senza forma.
Il Maestro Linji disse: "Gli elementi fisici non sono in grado di ascoltare la verità o di esporre l'Insegnamento. La vostra milza, stomaco, fegato e cistifellea non sono in grado di esporre la verità né di ascoltarla. Cosi pure, lo spazio non è in grado di esporre o ascoltare la verità. Cos’è che può spiegare la verità e ascoltare la verità?" Questa indipendente luce spirituale, dando ascolto alla verità ed esponendola, è il vero corpo senza forma. Gli antichi dettero temporaneamente un nome a questo corpo per il bene delle altre persone, definendolo "l’indipendente viandante che dà ascolto alla verità."
Avendo parlato circa "il corpo senza forma dell'essenza della rotonda e brillante consapevolezza", tutto è stato spiegato in una sola riga. Per gentilezza, il maestro continua a parlare di coltivazione sottile, dice di non forzare la distanza o vicinanza nella conoscenza e nelle opinioni. Quelli che sono vicini ai falsi maestri imparano solo opinioni e interpretazioni, con l’erronea pretesa di aver ottenuto lo Zen al di là del Buddha e dei Patriarchi tramite realizzazione attraverso lo studio, affermano di essere oltre la conoscenza e la percezione di tutti gli altri, e dichiarano di essere vicini al potenziale dello Zen più di chiunque altro. Questa è una mentalità perversa, posseduta dal re di tutti i demoni. E’ una eretica convinzione di aver raggiunto ciò che in realtà non ha raggiunto.
Inoltre, tutti quelli che si immaginano l’identità e si aggrappano alle apparenze si impigriscono e non riescono a progredire, ma semplicemente dicono che sono un po’ ottusi, che non sono studiosi, e che sono ben lungi dall'essere discepoli. Questo è "produrre oziosamente pareri."
La risultante di questi due tipi di vista, odiare e amare, giudicare giusto o sbagliato, si trasforma in sensazioni e pensieri intellettuali ed emotivi. Perciò, Caoshan li taglia in due con il suo colpo di spada, dicendo: "Quando i pensieri differiscono, essi oscurano l'essere mistico; quando la mente diverge, non è più vicina al Sentiero."
Questo non significa forse che dobbiamo abbandonare i falsi maestri e avvicinare buoni compagni (di Dharma)? Avvicinando falsi maestri, le persone imparano solo opinioni e interpretazioni, pensando dualisticamente a questo e quello, e ciò è detto "produrre pigramente opinioni ".
"Questo Sentiero" e l’"Essere Mistico" sono il Volto-Sole e il Volto-Luna della Luce, ovvero l'essenza della consapevolezza. Tuttavia, quando all'interno di questa luce nasce un singolo pensiero inconsapevole, la mente errante incrementa le sue false immaginazioni. Queste sono le nuvole galleggianti che bloccano la tonda e luminosa luna della mente. È per questo che il versetto dice: "non è più vicina al Sentiero".
"Quando le sensazioni distinguono le miriadi di cose, voi sprofondate negli oggetti davanti ed intorno a voi." Il Buddha già aveva detto così: "La Mente, il Buddha e gli esseri viventi - questi tre non hanno alcuna distinzione". Egli disse anche: "C'è solo un’unica Verità". E perfino se voi ascoltate e leggete questi grandi insegnamenti, ancora continueranno ad esservi arbitrariamente contrasti tra voi e gli altri, e ancora discriminerete tra le persone altolocate e i poveri, tra le persone ordinarie e i santi.
A causa della bellezza o bruttezza di suoni e forme, a causa di povertà o ricchezza, della perdita o guadagno, sarete sempre presi dagli oggetti davanti e intorno a voi. Questo è causato dal fatto di esservi aggrappati alle visioni intellettuali, all'orgoglio ed alla incredulità, che infettano la pratica e la realizzazione.
"Quando la coscienza riflette le numerose cose, essa perde la realtà originaria". Il buddhismo originariamente si adattò ai miriadi diversi tipi di potenzialità mentali, con conseguenti forme di insegnamenti piccoli e grandi, temporanei ed eterni, minori e superiori, parziali e completi, essoterici ed esoterici. Egli insegnò la meditazione e la dottrina, il Sentiero dei Saggi e la Via della Terra Pura. Non è che vi siano così tanti aspetti nel buddhismo, ma se voi vi aggrappate ad essi intellettualmente, allora si che perderete la realtà originaria.
"Se comprenderete totalmente ciò che è detto in queste righe, chiaramente sarete senza più problemi, come lo eravate fin dall’inizio". Il senso di "come lo eravate fin dall’inizio" significa che non c’è alcun fabbricato sforzo per coltivare la realizzazione, che è il corpo senza forma, sedendo completamente immobili, senza dubbi. Se però continuate a trattenere ogni e qualsiasi interpretazione intellettuale nella mente, voi non sarete liberi-da-problemi, non sarete "come eravate fin dall’inizio".
Buddha Shakyamuni disse: "Non c'è nulla che io abbia acquisito, da quando Buddha Dipankara realizzò la suprema e perfetta Illuminazione". Questa è un'espressione di un incontro con Dipankara Buddha; è "una affermazione che ne trascende milioni". Si dovrebbe studiare bene la luce del significato di questo "niente di acquisito".
Oggigiorno, coloro che si radono il capo e si vestono di nero, come ultimamente fanno i seguaci di Buddha, passano i loro giorni, mesi ed anni illuminati dalla luce della "Lampada" di Dipankara, ma non si chiedono mai cosa la ‘Lampada Illuminata’ di Buddha Dipankara realmente sia. Quindi, essi non sono reali studenti; essi fanno solo uso del loro apparire ‘rinuncianti’ al fine di acquisire donazioni. In realtà, essi sono soltanto dei vagabondi ed inservienti a tempo fisso.
Se negate questo, permettetemi di chiedervi, quali sono i segni e perfezionamenti della Lampada-Buddha? Voi non rispondete, perché non POTETE dire nulla, parlate subito… svelti, rispondete subito!
Com'è triste che voi abbiate appreso del Buddha-Lampada solo come un illuminato del passato e non sappiate che il Buddha-Lampada è la Luce che splende per tutto il tempo. Come allora potreste credere che stia insegnando e ottenendo il nirvana nei vostri occhi e nelle vostre narici?
Ora, c'è un gruppo del più basso tipo di ascoltatori, che ripetutamente stufi del loro nascere e morire, cercano frettolosamente il nirvana, stimolando la loro evidente determinazione sulla base del concetto di un qualcosa di realmente esistente e di un qualcosa che venga raggiunto. Aggiungendo una sorta di avidità religiosa in cima ad una presunzione egoistica, essi non cessano mai di cercare la loro mente finché non muoiono. Insegnanti senza percezione li lodano come brave persone piene di fede, e così essi diventano orgogliosi prendendo l’attaccamento e possessività egoistica come una diligente pratica spirituale, trasformandosi alla fine in demoni infernali.
Per cominciare, lo studio buddhista dell’energia perpetua e la pura trasmissione della immutabile concentrazione radiante non è come la vostra errata concentrazione, che approccia la coltivazione e la realizzazione come due tappe separate e in più ricerca la comprensione intellettuale.
Il Maestro Baizhang disse: "La luce spirituale risplende da sola, del tutto libera dai sensi e dagli oggetti, manifesta l'essenza, reale ed eterna. Non è limitata a scritture e parole. La natura della mente è immacolata, originariamente completa e perfetta in se stessa. Basta distaccarla dagli oggetti che sono falsi, e si risveglia alla Talità".
Questa luce spirituale è ininterrotta dal passato infinito attraverso l'infinito futuro, ecco perché si parla di energia perpetua. Totalmente libera dai sensi e dagli oggetti, manifesta l'essenza, reale ed eterna, ecco perché si parla di stabilità permanente della radianza. Confidare in questa luce spirituale, dimorare imperturbabilmente e pacificamente, questo è chiamato la concentrazione suprema del semplicemente sedersi.
Perciò, ci devono essere diversi livelli di profondità e superficialità, di leggerezza gravità, perfino nel dire che c'è qualcosa di raggiunto. Se voi vi aggrappate proprio all’apparenza dei fenomeni e coltivate le pratiche formali, cercando il Buddha all’ esterno, distinguendo il vero e il falso in termini di scritture e parole, potete pure praticare la generosità dimorando nelle apparenze, prendendo falsamente queste azioni come un accumulo di merito, o causare sofferenza al vostro corpo e mente allo scopo di annientare il peccato e produrre la virtù, semplicemente generando in ciò orgoglio preso come diligenza. Questo non si chiama ‘raggiungere qualcosa’.
Anche se voi metteste da parte penna ed inchiostro, vi asteneste dalle relazioni sociali, vi sedeste da soli in una valle vuota, viveste cibandovi solo dei frutti degli alberi, vestendovi di fili d’erba e sedendovi tutto il tempo senza mai sdraiarvi, ed anche se nella vostra mente voi state cercando di fermare il movimento e riportarvi alla quiete, eliminando completamente l’illusione, dimorando soltanto nella verità assoluta, rifiutando il samsara ed aggrappandovi al nirvana, disprezzando il primo e desiderando l'altro, tutto questo è possessività….
Per questo motivo, il grande maestro Yongjia disse, "se voi abbandonate l'esistenza e vi aggrappate alla Vacuità, la vostra malattia è ancora lì. E' come tuffarsi nel fuoco per evitare di affogare”.
Se uno rigetta l'immaginazione di afferrare la verità, la mente che afferra e rifiuta produce una furba falsità. Gli studenti che non capiscono come applicare la pratica di sviluppo mentale in realtà finiscono per riconoscere un ladro come il loro proprio figlio. La perdita di ricchezza spirituale e la distruzione delle virtù, inevitabilmente derivano da questi tipi di mente, intelletto e coscienza. "Perciò, gli studenti devono immergersi corpo e mente nel tesoro della luce, liberi ed a loro agio in tutto il corpo, nella luce del Buddha, sia sedendo, stando sdraiati, che camminandoci intorno.
Ecco perché il Buddha disse: "Il figlio del Buddha dimora proprio in questo stadio, che è l'esperienza della Buddhità. Tutti sono sempre in essa, camminando, sedendo, e stando sdraiati".
Queste parole dorate non devono essere dimenticate nemmeno per un attimo da coloro che aspirano ad essere i figli del Buddha. "Questo stadio" è il “Tesoro della Luce”, è l’unico veicolo per arrivare alla Buddhità. Non lasciate che un solo pensiero, girando le spalle all’Illuminazione per immergersi negli oggetti materiali, trasformi questa esperienza di Buddhità in una esperienza di animalità come in un mondo di fantasmi.
Ora, parlatemi dei segni di perfezionamento, del luogo del nirvana, di Dipankara Buddha, di Shakyamuni Buddha, dei sette Buddha e delle generazioni di maestri Zen che perpetuarono la fiamma della Lampada: e voi li state investigando e studiando come presenti ed eterni in modo permanente? Voi direste che essi sono nella città del gioiello di luce silenziosa?
Ma voi capite che "la vera realtà di Buddha è come lo spazio"? E tuttavia, a questo livello, se non passerete attraverso ed oltre la caverna delle erudite sentenze e dei confronti, come potrete essere chiamati maestri dell’eredità della luce di Buddha ? Voi non siete altro che sciacalli urlanti, aggrappati al corpo di un leone.
Se non vi è possibile investigare la verità attraverso i vostri propri occhi, anche se vi rasate la testa e vi vestite in nero, voi siete soltanto pietosi esseri viventi. Anche se potete interpretare migliaia di scritture e diecimila trattati, voi state solo "contando i tesori di qualche altra casa", e siete "mercanti navigatori che sanno che c'è qualcosa di valore ma non ne conoscono il prezzo."
E ditemi, proprio ora che voi defecate ed urinate, vi vestite e mangiate, alla fine che razza di esperienza è? E cosa mi dite, inoltre, sui colori delle acque, sui meravigliosi paesaggi di montagna, dell'andirivieni di caldo e freddo, dei fiori in primavera, della luna autunnale, sulle migliaia di cambiamenti, miriadi di trasformazioni - che vi porta tutto ciò? Veramente questa è "la fisionomia più meravigliosa, la luce che illumina le dieci direzioni". E’ "samsara e nirvana, che sono come il sogno di questa notte." E’ il dire che "essere è il non essere, il non essere è essere".
Se non fosse così, anche se parlate di "essere sempre lì sulla Montagna Spirituale," è un falso insegnamento, è un discorso specioso; ed anche se voi sentite parlare di
"luce eternamente silente che né viene in essere né mai passa", io direi che questo è solo un mero parlare, senza alcun significato reale.
In una classica dichiarazione sulla disciplina dell'Unità, Shakyamuni Buddha disse: "Coloro che mantengono l'idea di sé e si aggrappano alle apparenze, non riescono a credere in questo insegnamento, mentre coloro che coltivano una realizzazione che rifiuta la vita non sono un terreno fertile. Se volete alimentare e favorire i germogli della Illuminazione, così che la luce illumini il mondo, voi dovreste esaminare con vera calma le reali caratteristiche dei fenomeni: che non nascono e non muoiono, non sono permanenti ma nemmeno annullati, non sono uno però non sono diversi;
essi non vengono e non vanno. Non concepite dunque idee discriminatorie, sia nello stato di apprendimento che nello stato oltre l’apprendimento"…
Così, questa classica dichiarazione della luce che illumina il mondo dovrebbe essere ascoltata totalmente dentro le vostre ossa, totalmente attraverso il vostro midollo.
E' il corpo sottile in cui si manifesta la grande funzione dei Buddha di tutti i tempi. Ed incarnandolo in voi per metterlo in pratica, non dovrebbero tutti esserne felici?
Tuttavia, poiché io vedo che gli studenti di oggi sono obbligati a basarsi sulla loro ignoranza, e trascorrono la loro vita purificandola giorno e notte, aspettandosi alla fine di vedere in questo modo attraverso la luce. Dopodiché, ancora, alcuni cercano di vedere questa pura luce radiante, praticando la meditazione per liberarsi dei loro casuali pensieri vaganti, cercando ripetutamente di far uscire quelle fiamme ardenti, sperando di vedere all’interno la silenziosa luce eterna.
Se pensate che il totale non-sorgere del pensiero sia corretto, allora hanno ragione le pietre, il legno e le zolle di terra? Tutti voi siete i più bassi tipi di ascoltatori, che annegano nel tentativo di gettarsi in acqua per evitare di essere bruciati. Che follia! Aggrappati alla seduta dei due veicoli ed alle inclinazioni delle persone comuni, voi volete realizzare la Suprema Illuminazione Universale; non c'è niente di più stupido e più perverso di ciò.
Per questa ragione, è detto, "Quelli che praticano i due veicoli possono pure essere diligenti ma non hanno lo spirito dell’Illuminazione; gli eterodossi potrebbero essere intellettualmente brillanti, ma sono privi della saggezza. Ignoranti e stupidi, piccoli e timorosi, essi pensano che ci sia qualcosa di reale in un pugno vuoto…"
Coltivare la mente o cercare la mente in questo modo, significa essere ostruiti da calcoli e immaginazioni, seppellendo la luce che è intrinseca e perfetta. E non solo, così si ripudia il vero insegnamento del Buddha e si lavora ininterrottamente per l'inferno.
Inoltre, numerosi abati dei monasteri, a partire dal VI° secolo e fino ad oggi, sono stati e sono ignoranti, carenti di saggezza, ingannando masse di persone incapaci di vedere, egoiste e possessive. Possiamo non aver pietà di loro? Possiamo non essere dispiaciuti per loro? Perfino coloro che ogni tanto emergono da quel covo di falsità vedono gli spiriti e i fantasmi, con le loro menti furtive non però morte.
Alcuni di loro possono erroneamente dare approvazione definitiva ad un temporaneo sviluppo di energia, oppure può accadere che attraverso una temporanea ispirazione possano restare seduti per molto tempo senza mai sdraiarsi, così che la mente e la coscienza siano totalmente affaticate, per loro tutto diventa uguale, la funzione e l'attività si interrompono per un pò, i pensieri si calmano; ma poi essi fraintendono questo stato, che ricorda la radianza solitaria in cui sia interno ed esterno diventano uno, la base originaria dello stato fondamentale del sé essenziale.
Dando questa interpretazione agli insegnanti Zen che non hanno la vera percezione, essi presentano questo punto di vista. E poiché gli insegnanti non hanno occhi per percepire (la condizione di) queste persone, quindi essi vanno avanti con le parole di coloro che arrivano, dando loro approvazioni senza valore, così che poi essi si fanno chiamare monaci Zen laureati. Innumerevoli seguaci della Via, con questa coscienza superficiale e con così poca comprensione, cadono in questa trappola così velenosa. In realtà, anche se diciamo che questa è l'era della decadenza della dottrina, non è patetico tutto ciò?
Io umilmente dico a coloro che sono veri ricercatori, alle persone che hanno la stessa aspirazione, che non si aggrappano ad alcun strumento né a nessuno stato, che non fanno affidamento sulla comprensione concettuale o sulla loro brillantezza intellettuale, che non portano in giro quello che si impara nella seduta. Immergendo corpo e mente nel Grande Tesoro della Luce, senza guardare indietro, "sedetevi in maniera graduale nelle caverne" senza cercare l’Illuminazione, senza tentare di sbarazzarvi delle illusioni, senza avversione al sorgere di pensieri, eppur tuttavia senza continuare a generare pensieri.
Se non continuerete a generare pensieri, i pensieri non potranno più nascere da soli. Come uno spazio vuoto, come una massa di fuoco, lasciando che il vostro respiro fluisca naturalmente dentro e fuori, sedetevi decisamente senza farvi coinvolgere in alcunché.
Anche se gli 84 pensieri casuali dovessero sorgere e poi scomparire, purché voi non siate coinvolti in essi, ma li lasciate andare, allora ogni pensiero diventerà la luce del potere spirituale e della saggezza. E questo accadrà non solo quando si è seduti; ma ogni passo sarà il cammino della luce. Quando voi non sarete più coinvolti nel pensiero soggettivo, passo dopo passo, 24 ore al giorno, sarete come qualcuno che è totalmente morto, assolutamente senza immagine di sé, o pensieri soggettivi.
Tuttavia, la respirazione in entrata e la respirazione in uscita, l'essenza dell’udire e l'essenza del sentire, senza conoscenza consapevole o discriminazioni soggettive, sono silenziosamente luce splendente e radiante in cui corpo e mente sono una sola quiddità. Pertanto, quando uno viene chiamato vi sarà una immediata risposta. Questa è la luce in cui la persona ordinaria e il saggio, quella illusa e l'illuminato, sono tutti una unica talità. Perfino nel pieno dell’attività, non si è ostacolati dalla attività. I fiori di bosco, le erbe e le foglie, le persone e gli animali, grandi e piccoli, lunghi e corti, quadrati e rotondi, tutti appaiono istantaneamente, senza dipendere dalle discriminazioni dei vostri pensieri e attenzione. Questa è la prova evidente che la luce non è ostruita dall’attività. E' vuota luminosità spontaneamente risplendente senza esercitare energia mentale.
Questa luce non ha mai avuto un luogo di dimora. Anche quando i Buddha appaiono nel mondo, essa non appare in tutto il mondo. Anche se essi entrano nel nirvana, essa non rientra nel nirvana. Quando voi siete nati, la luce non è nata insieme a voi. Quando morirete, la luce non si estinguerà. Non ce n’è di più nei Buddha e non ce n’è di meno negli esseri ordinari. Non viene dispersa nella confusione, e nemmeno è risvegliata dall’Illuminazione. Non ha alcun luogo, nessuna apparenza, alcun nome.
E' la totalità di tutto. Non può essere afferrata, non può essere respinta, non può essere raggiunta. Benché irraggiungibile, essa è attiva in e per tutto l'intero essere. Così, dal più elevato dei cieli in alto fin giù al più basso degli inferni, vi è una luce completamente luminosa e chiara, una inconcepibile e meravigliosa luce spirituale.
Se voi crederete e accetterete questo messaggio mistico, non avrete più bisogno di chiedere a nessun altro se ciò sia vero o falso, ma sarà come incontrare vostro padre nel bel mezzo di una città sconosciuta. Non farete richiesta ad altri insegnanti per un sigillo di approvazione, e non sarete più ansiosi di ricevere una profezia e di realizzare un ottenimento. Indifferenti perfino a queste cose, allora perché dovreste concentrarvi sul bisogno di cibo, vestiti e riparo, o su attività animalesche basate sul desiderio sessuale e sull’attaccamento emotivo?
Questo assorbimento nel Tesoro della Luce è, fin dall'inizio, il luogo in cui tutti i Buddha realizzano l'Oceano dell’Illuminazione. Quindi, significa sedere come Buddha ed agire come un Buddha, trasportato in avanti nella sua assoluta semplicità. Coloro che sono già buddhisti dovrebbero sedersi rimanendo solo nella seduta del Buddha. E non sedendosi nella seduta degli inferni, quella degli spiriti affamati, quella delle bestie, quella degli asura (semi-dei), degli esseri umani o degli esseri celesti; e nemmeno sedendosi nella seduta degli ascoltatori o di quelli che si svegliano al condizionamento.
Semplicemente seduti in questo modo, non perdete tempo. Questo è chiamato il sito di Illuminazione della mente schietta, ovvero l'assorbimento nel tesoro della luce della inconcepibile liberazione.
 



Questo saggio non dovrebbe essere mostrato a nessuno che non sia una persona che è nella scuola e che non sia entrato nella vostra Sala… La mia unica preoccupazione è che non dovrebbero esservi visioni false e distorte, sia nella propria pratica, o quando la si insegna agli altri.

 





(
Versione originale)

Zen Master Ejo: ‘Absorption in the Treasury of Light’, written by Zen Master Ejo (1198-1282).Translated by Thomas Cleary, text taken from Minding Mind.

There is a chapter on light in the Shobogenzo: the reason for writting this essay now in addition is just to bring out the essential substance, the fact that the countenance of Buddhism is absorption in the treasury of light.

This is the unobtrusive application of inconspicuous practice, carried out by oneself and influencing others, proper to people who have studied Zen for a long time and have entered its inner sanctum.

The so-called treasury of light is the root source of all Buddhas, the inherent being of all living creatures, the total substance of all phenomena, the treasury of the great light of spiritual powers of complete awareness. The three bodies, four knowledges, and states of absorption numerous as atoms in every aspect of reality, all appear from within this.

The Flower Ornament Scripture says, "The Great light of the Lamplike Illuminate is supreme among auspicious signs: that Buddha has entered this hall, so this place is most auspicious."

This great light of the Lamplike Illuminate pervades the universe, without differentiating between the mundane and the sacred: thus "that Buddha has entered this hall." The reception of "thus once I heard" is itself "having entered this hall".

Because "this place is therefore most auspicious," Shakyamuni Buddha received indications of future direction from the Lamplike Illuminate.

Because this one light extends throughout all time, if there were any attaining it, then it would have to be twofold.

The Scripture on the Miraculous Empowerment of Vairochana Attaining Buddhahood says, in the book on entering the state of mind of the method of mystical spells, "At that time the Blessed One said to the Thunderbolt Bearer, 'The will for enlightement is the casual basis, great compassion is the root, skill in means is the ultimate.

" 'O Master of the Secret, what is enlightement? It means knowing your own mind as it really is. This is unexcelled complete perfect enlightement, in which there is nothing at all that can be attained. Why? Because the form of it is enlightement; it has no knowledge and no understanding. Why? Because enlightement has no form. Master of the Secret, the formlessness of all things is called the form of space.' "

The same scripture also says, "Master of the Secret, the practice of the Great Vehicle awakens the mind that transports you to the unconditioned, guided by selflessness. Why? Those who have cultivated this practice in the past have observed the basis of the clusters of mental and physical elements, and know they are like illusions, mirages, shadows, echoes, rings of fire, castles in the air. Master of the Secret, thus they relinquish the selflessm and the host of the mind autonomously awakens to the fundamental nonarousal of the essential mind. Why? Because what is before mind and what is after mind cannot be


apprehended. Thus knowing the nature of the essential mind, you transcend two aeons of yoga practice."

The fact that "before and after cannot be apprehended" means that the light of great knowledge of
Vairochana is like this because the essential mind if fundamentally unaroused.

The Flower Ornament Scripture also says, "The body of Buddha radiates great light of infinite colors perfectly pure, like clouds covering all lands, everywhere extolling the virtues of Buddhahood. All who are illumined by the light rejoice, beings with pains have them all removed. Everyone is inspired with respect and develops a compassionate heart. This is the independent function of enlightement."

The same scripture also says, in "The Book on Awakening by Light", "At that time the light passed a hundred thousand worlds and illumined a million worlds in the East. The same thing occurred in the south, west, north, four intermediate directions, the zenith, and the nadir. Everything in all of those worlds was clearly revealed. At that time, the enlightening being Manjushri in each place spoke up simultaneously before the Buddha in each place, uttering this verse:




The Enlightened One is supremely independent, transcending the world, relying on nothing, imbued with all virtuous qualities,
liberated from all that exists, undefiled, unattached,
free from imagination, without fixations.

His substance and essence cannot be measured; Those who see him all utter praise.
His light is everywhere, clear and pure;

The burdens of the senses are washed away.

Without moving, he detaches from the two extremes; This is the knowledge of the Enlightened One.' "



So the knowledge of the enlightened is light, a concentration of the light of immutable knowledge beyond the two extremes of ordinary and holy, or absolute and conventional. It is the light of the nonconceptual knowledge of Manjushri, who represents great knowledge. This becomes manifest in the effortlessness of simply sitting.

For this reason Vairochana said to the Master of the Secret, "The practice of the Great Vehicle awakens the mind that transports you to the unconditioned, guided by selflessness." The Third Patriarch of Zen said, "Do not seek reality, just stop views." Obviously there is no ego in the treasury of light of the vehicle of the unconditioned, no opiniated interpretations. Ego and opinions are different names of spirit


heads and ghost faces. This is just the light alone, not setting up any opinions or views, from the idea of self and ego to the ideas of Buddhas and Dharma. Let us clearly hear transcendent wisdom being likened to an enormous mass of fire.

The Lotus of Truth Scripture says, "At that time the Buddha radiated a light from the white hair between his eyebrows, illuminating eighty thousand worlds in the East, pervading them all, to the lowest hells below as well as the highest heavens above." So this auspicious sign of light if the foremost, rarest of spiritual lights perfected by Buddhas.

The great being Manjushri said, in answer to the question of Maitreya, "This very auspicious sign of light appeared in ancient times when the Buddha named Illuminate like a Lamp made of the Sun and Moon expounded the Great Vehicle. Now Shakyamuni Buddha must be going to expound the teaching of the Lotus Blossom of Sublime Truth, which is for enlightening beings and kept in mind by Buddhas."

So we should know that this light is the universal illumination of matchless, peerless great light
completly filled with infinite meaning. The great being Manjushri was at that time called the enlightening being Sublime Light, and was the eighth son of the Buddha called Illuminate like a Lamp made of the
Sun and Moon, who enabled him to stabilize unsurpassed enlightenment. The last one to attain
Buddhahood was called Burning Lamp Buddha.

Hence we know that the sitting meditation of our school is absorption in the treasury of light inherited directly from Burning Lamp and Shakyamuni. What other doctrine might there be? This is the light that is not two in ordinary people and sages, that is the one vehicle in the past and present. It does not let anything inside out and does not let anything outside in: who would randomly backslide into cramped boredom within the context of discriminatory social and personal relationships? It cannot be grasped, cannot be abandoned: why suffer because of emotional consciousness grasping and rejecting, hating and loving?

Furthermore, in "The Book on Comfortable Behavior" [in The Lotus Scripture] Manjushri is told, "Great enlightening beings dwell in a state of forebearance, gentle, docile, and not rough, their minds undisturbed. And they do not ruminate over things, but see the real character of things, and do not act indiscriminately." This is simply sitting: without acting indiscriminately, one thereby goes along in conformity with the great light.

A verse from the same book says,




"Delusion conceives of things as existent or nonexistent, as being real or unreal, as born or unborn.
In an uncluttered place, concentrate your mind, remain steady and unmoving, like a polar mountain. Observe that all phenomena have no existence,
that they are like space, without solid stability, neither being born nor emerging.



Unmoving, unflagging, abide in oneness:

this is called the place of nearness."




This is a direct indication, "only expounding the unexcelled Way, getting straight to the point, setting aside expedients."

In China, the great master Bodhidharma replied to the question of an emperor about the ultimate meaning of the holy truths, "Empty, nothing holy." This is the great mass of fire of the light of the Zen of the founding teachers: crystal clear on all sides, there is nothing in it at all. Outside of this light, there is no separate practice, no different principle, much less any knowledge or objects; how could there be any practice and cultivation, or deliberate effort to effect specific remedies?

The emperor said to Bodhidharma, "Who is replying to me?" Bodhidharma said, "Don't know." This is simply the single light that is empty.

Later Zen master Xuedou wrote a eulogy of this anecdote:




" 'Empty, nothing holy'- how to dicern the point?
'Who is replying to me'-

'Don't know,' he says."




If you can attain freedom and easy by absorption in this koan, the entire body is luminous, the whole world is luminous.

The great master Yunmen, thirty-ninth generation from the Buddha, said to a group in a lecture, "All people have a light, but when they look at it they do not see it, so it is obscure. What is everyone's light?" No one replied, so the master himself said in their behalf, "The communal hall, the Buddha shrine, the kitchen pantry, the mountain gate." Now when the great master says that everyone has a light, he does
not say it is to appear later on, nor that it existed in the past, nor that it becomes apparent to a view from the side: he is stating that everyone has a light. This is exactly what is meant in the overall sense by the light of great wisdom: it should be heard and retained, enjoyed and applied, in the skin, flesh, bones, and marrow.

The light is everyone: Shakyamuni and Maitreya are its servants. What is not more in Buddhas or less in ordinary people is this spiritual light, so it is existent in all; it is the whole earth as a single mass of fire.

The master said, "What is everyone's light?" At that time, the assembly made no reply. Even if there had been a hundred apt statements, there still would have been "no reply".

Yunmen answered himself in their behalf, " The communal hall, the Buddha shrine, the kitchen pantry,


the mountain gate." This answering himself in their behalf is answering himself in everyone's behalf, answering himself in behalf of the light, answering himself in behalf of obscurity, answering himself in behalf of the assembly's lack of response: it is absorption in the treasury of light awakening and bringing forth radiant light.

This being so, it does not question whether you are ordinary people or Buddhas, it does not discriminate between sentient and inanimate beings: having always been shinning everywhere, the light has no beginning, no location. That is why it is "obscure", it is "what", it is "traveling at night", it is "impossible to conceive of even in a billion billion million aeons".

Also, a monk asked Yunmen, "The light silently shines throughout countless worlds-" Before he had even finished posing his question, Yunmen quickly asked back, "Are these not the words of a famous poet?" The monk said, "They are." Yunmen said, "You are trapped in words".

Hail to the ancient Buddha Yunmen! His eyes were fast as comets, his mind swift as lighting! At this point the monk was speechless. Who would not be ashamed?

Zen master Xuefeng, instructing a group, said, "The Buddhas of all times turn the great wheel of the Teaching in flames of fire." Yunmen said, "The flames of fire expound the Teaching of the Buddhas of all times, the Buddhas of all times stand there and listen".

So the light of flames of fire is the site of enlightement of the Buddhas of all times, it is the teacher of the
Buddhas.

For this reason, all of the Enlightened Ones are always expounding the Teaching in the midst of myriad forms even as they remain at their own site of enlightement, which is the light of complete perfect tranquility.

It is a matter of "valuing the ears without devaluing the eyes." This mass of flames of fire is not in front, not behind: it is just total manifestation.

To go on degrading yourself and limiting yourself in spite of that, producing individual subjective ideas that you are basically ignorant ordinary being, a common person with no wisdom, is truly hellish behavior slandering the Wheel of True Teaching of the Enlightened.

The exposition of the Teaching by the flames of fire indicated by Xuefeng and expressed by Yunmen is a direct approach without expedients, just expounding the unexcelled Way, bringing out the totality of the teachings of the Buddha's whole lifetime.

When Xuefeng spoke as he did, this was already being burned up in the flames of fire. Do you want to escape? Reciting scriptures, performing prostrations, raising and lowering each foot - everything is the manifestation of the great fuction of light.

There are those who learn to wonder whose grace this depends on, uselessly toiling to quiet thoughts without knowing this hidden essence. There are also those who doubt and dismiss the posibility, making a living in a ghost cave. There are also those who are like mosquitoes breaking through a paper window. Leaving aside for the moment getting trapped in words, what would be right?

Although there is no more leisure time to wash a clod of earth in the mud, students of Zen should first know what is being said when they pose a question. Once we are talking about silent illumination


pervading the universe, why should these be the words of a famous poet? Why should they be the words of Buddha? Why should they be your words? After all, whose words should they be? "The communal hall, the Buddha shrine, the kitchen pantry, the mountain gate." Listen clearly, hear accurately.

Great master Changsha said to a congregation, "The whole universe is the eye of the practitioner. The whole universe is the family talk of the practitioner. The whole universe is the total body of a practitioner. The whole universe is one's own light. In the whole universe there is no one who is not oneself."

So penetrating study of the Way of the enlightened requires diligence to learn and faith to attain. Unless you form an alliance with the family of Buddhas lifetime after lifetime, how can you grasp what you hear in a lecture like this? Make sure that you do not become further estranged and further remote from it.

Now the universe spoken by Changsha is a single eye of the individual involved in Zen study. The entirety of space is the total body and mind. He does not grasp the holy or reject the ordinary, he does not say that confused people are not so while enlightened people are thus. What he does is point directly to your own light: don't defer this to Great Master Changsha.

This sermon is an all-inclusive talk within your nostrils, a freely adapted practical lesson within your eyes. There are those who specially bring up old model koans but never attain insight or knowledge all their lives. Everyone of them is the child of a rich family but has no britches.

Also, hearing talk of light, ignorant people think of it as like the light of fireflies, like the light of lamps, like the light of sun and moon or the luster of gold and jewels, groping for comparisons, trying to see shinning radiance, they focus on the mind and figure inside the intellect, aiming for it as a realm of utter emptiness and total silence.

For this reason they stop movement and take refuge in stillness, or they are unable to relinquish ideas of an actual entity or false ideas of the existence of something to obtain, or their thoughts of inconceivable mystic wonder go on and on unceasingly and they think too deeply only of its rarity. Such people, rice bags sleeping with their eyes open, are the only numerous ones.

If it were really an inconceivable mysterious matter of such great import, why do you imagine you can reach it by thinking? This is the type of bedevilment characterized by understanding the quiet reflection of the conscious spirit as the sitting of Buddha. This is why the founder of Zen explained that there is nothing holy in openness, and it is not consciously known. To be given such an explanation is something that rarely happends.

Zen Master Changsha said, "The reason students of the Way do not discern the real is simply that they continue to recognize the conscious spirit. It is the root of infinite aeons of birth and death, yet deluded people call it the original human being."

So to cultivate realization based on ideas about your own mind and assumptions about what is to be attained is to cultivate the root of birth and death.

Now the reference made to the real and the original human being mean the openness of the light that is inherently there and perfectly complete. Outside of the openness of the light, what thing would you try to seek so greedily?

That is why there is no holiness, and it is not consciously known, it is only a holeless iron hammerhead, a


great mass of fire.

Zhaozhou asked Nanquan, "What is the Way?" Nanquan said, "The normal mind is the Way." Zhaozhou said, "How should one approach it?"
Nanquan said, "If you try to head for it, you immediately turn away from it." Zhaozhou said, "If one does not make an attempt, how can one know it is the Way?"
Nanquan said, "The Way is not in the domain of knowledge, yet not in the domain of unknowing. Knowledge is false consciousness, unknowing is indifference. If you really arrive at the effortless Way without a doubt, you are as empty as open space: how can you insist on affirmation or denial?"

That is why the ancients, pitying those whose approach is mistaken because of it is contrived based on cultivated power, painstakingly guided them by saying, "The Way cannot be attained by the conscious mind, nor can it be attained by mindlessness; it cannot be communicated by words, nor can it be reached by silence. As soon as you get involved in deliberation, you are ten million stages away."

People, can there be any idea of cultivating mind, or any transmundane phenomena or principles, outside of this conscious mind or mindlessness? Since it is said to be unattainable either by the conscious mind
or by mindlessness, why not immediatly give up false ideas of seeking mind or relinquishing mind?

Ordinary people who do not believe and are lazy, and are not even up to the level of this device, cling to illusory definitions of self, rush around pompusly in the dreamlike evanescent world, unaware that they are possessed by demons of worldly knowledge and intellectual acumen.

Their wits always at work, they imagine that the light of which they have heard tell must be like a fiery comet shooting from between the eyebrows of Buddha. Interpreting meaning literally, they never even think of finding out the real truth of sages. Even if they appear in the world as seasoned practitioners and adepts, they have no part in higher study, so they cannot ascertain how the light throughout the whole body, the light of the realm of reality, covers the heavens and covers the earth. They are charlatans clinging to forms, unworthy of even pity.

Shakyamuni Buddha said, "The light of lights is not blue, yellow, red, white or black. It is not matter, not mind. It is not existent, not nonexistent. It is not a phenomenon resulting from causes. It is the source of all Buddhas, the basis of practicing the Way of enlightening beings, fundamental for all Buddhist."

So the Realized One had emerged from absorption in flowery light, empty of substance and essence, sat on the regal diamond throne of a thousand lights, and expounded the light of the dicipline of unity.

It is clearly obvious that this light is not blue, yellow, red, white, or black. It is just "the god of fire, crimson through and through," it is "a clay ox running on the bottom of the ocean," it is "an iron ox without skin or bones." It being "neither matter nor mind," why stick a sense of seeking in your chest and repeatedly pant over the inner mind? Furthermore, it is not a casually effected phenomenon: how could it be made by cultivating realization?

Truly this is the source of the Buddhas, fundamental for all Buddhist. Not only that, it is the light of the discipline of unity and held by Vairochana Buddha since his first inspiration. Therefore it is an element


of the ground of mind, detached from all labels and appearances, this is called the light of diciplne of the mind ground.

Shakyamuni Buddha said, "If people who expound the Teaching stay alone in deserted places, where there is utter silence and no sound of human voices, and read and recite this scripture, I will then manifest for them the body of pure clear light. If the forget a chapter or verse, I will expound it to them so that they may comprehend it fluently."

So when you read and recite this scripture, this is the self at that time therefore manifesting pure and clear light. The body and mind of the Buddhas are light. The land of all Burning Lamps is Eternally Silent Light. Pure Lands, bodies, and minds are all light, that is why we say there are eighty-four thousand lights, up to an infinite number of lights.

Zen master Puning Yong quoted the aforementioned story about the flames of fire expounding the
Teaching, and recited this verse to his congregation:




"One mass of fierce flames reddens the whole sky, The Buddhas of all times are right in the center. Having expounded the Teaching, now they are done; Above the eyebrows there rises pure breeze."



In the process of finding out the inner sanctrum of Buddhism, spontaneously penetrating vision of the flames of fire expounding the Teaching is thus. So one mass of fierce flames blazes through time: it comes from nowhere, has no form, has no differentiation, and so ultimately has no extinction. Because it is completly undifferentiated, it is the scenery of the original ground of all phenomena, all beings, and all Buddhas.

Why do students today not keep this in mind or believe in it resolutely? Because they do not believe in it resolutely, they become lowly ignorant fools, not escaping vicious circles.

They should ask themselves where the fault is, and see all the way through.

Those who are wedded to worldly conventions think that illusory and ephemeral phenomena are really permanent, so they are completly preoccupied with gain and loss of mundane profit. Placing profoundly abiding trust in a life that is like a temporary lamp before the wind, which cannot be guaranteed even until tomorrow, where each outgoing breath does not ensure that another ingoing breath will follow, they rejoice and lament according to vicissitudes.

Even your physical elements will vanish in the funeral pyre, like evaporating dew; although there is not so much as an atom of anything that you can cling to as your own, you spend your life taking it easy, as if you were master of yourself.

This does not depend on the teachings of the scriptures; it is an evident truth, right before our eyes. Since it is a mass or roaring flames, therefore the Buddhas of all times are also herein. In this context, how are


living beings and Buddhas different? Those who erroneously cling to the ego do not believe in the light, so they are herein arbitrarily making themselves bob and sink in birth and death. Those who see through the light, in contrast, are herein realizing impartial unhindered universal knowledge.

Therefore Yongjia once said, "Eternal calm is not apart from right where you are; if you seek, I know you cannot see. It cannot be grasped, cannot be rejected; within ungraspability it is attained just so. The ancient Nagarjuna said in a eulogy of wisdom, "Transcendent wisdom is like a mass of fire, ungraspable on all four sides."

Although everyone hears and reads such great teachings, you study them as if they were only relevant to others. You do not free and easy your whole being, you do not penetrate the totality. Instead you say that you are lacking in capacity, or that you are beginnners, or that you are latecomers, or that you are ordinary mortals who have not cut off a single delusion. You do not put down your former views or your self-image. Dwelling in the great treasury of light all day and all night, you turn yourself into a lowly hireling, roaming in misery, a long time pauper.

This is your own conceit of inferiority, having forgotten the call of your noble origins. How sad it is to take up a nightsoil bucket and become a cesspool cleaner, thinking of the body of pure light as a defiled body full of misery. This is the saddest of saddnesses, which nothing can surpass.

The subjectivity of the self-image should be changed right away. Even if you talk about the major and minor teachings, the provisional and the true teachings, the phenomena and principles of the exoteric and esoteric teachings, and the subtle messages of the five houses and seven schools of Zen, as long as you retain your self-image, you wind up in birth and death.

This is why it is said that if you interpret reality by means of the mind of birth and death, then reality will become birth and death.

The idea of the self, the idea of a person, the idea of a being, and the idea of a life are a self-image. The idea of the physical body, prejudiced views, false views, and fixated views are self-image. Even the countless subtle veils of ignorance between stadard enlightement and sublime enlightement are
self-image. First it is called the idea of self, or intellectual habit energy; even attachment to principle, traces of enlightement, and the view of equanimity are all different names varying according to the degree and seriousness of self-image.

If you wonder why this is, from the very first great evil, perverted, and biased views even up to the last little bit of subtle ignorance, when there is no self-image, what can be called the idea of Buddha or an idea of Dharma? Who is conscious of the veil?

For this reason Zen Master Dogen said, "First you should be done with the ego. If you want to be done the ego, you should contemplate impermanence." This is a direct instruction from a heart of consummated magnamity and perfect sincerity.

"The Teaching on Pacifying the Mind," by the Great Teacher of Shaolin says, "Why do people of the world fail to attain enlightement in spite of all their studies? They do not attain enlightement because
they are self-conscious. Fully developed people do not worry in miserable situations and do not rejoice in pleasant situations; this is because they are not self-conscious."

A verse by an ancient illuminate says,




"Buddhas do not seem themselves; wisdom is Buddha. If you really have wisdom, there is no other Buddha. The wise know the emptiness of the obstructions of sin, Equanimous, they have no fear of life and death."



Not fearing life and death is because of not seeing oneself. Not seeing oneself means not being
self-conscious, not having a self-image. The light of great wisdom is thus impersonal, so the verse says that wisdom is Buddha.

In spite of this, you think that it is a matter of loving the transistory body, which is like dew on the grass, like a floating bubble, when it comes to the great light that is your real body, you think it is an irrelevant discussion and suppose that there must be something more grandiose. Thus you waste your time talking about political conditions and the status of pious donations, without any stable practice reflecting consideration of how this idly passing life will end up.

If you have any attainment of faith or practice within this treasury of light, why would it be only your own personal liberation? Requiting the four debts above, providing sustenance for those in the three realms of being below, mountains, rivers, and earth, your own body and other's bodies, are all the light of suchness, illumining everywhere endlessly.

Great Master Caoshan said in a verse,




"The essence of awareness, round and bright, the body without form: Do not force distance or closeness in knowledge and opinion.
When thoughts differ, they obscure the mystic being, When mind diverges, it is not close to the Path.
When feelings distinguish myraid things, you sink into the objects before you; When consciousness reflects many things, you loose the original reality.
If you understand completly what is in these lines, Clearly, you are trouble-free, as you were of yore."



This is a direct indication, a direct explanation, within the treasury of light, which furthermore gives directions for subtle cultivation of fundamental realization. It does not matter whether you are a monk or a lay person, whether you are beginner or experienced, it makes no difference whether you are sharp or dull, or how much learning or knowledge you have. This just points directly at the formless body of the


essence of awareness, round and bright, which is utterly unique and unmatched.

The essence of awareness is the Buddha-nature. Round brightness is a great light; it is the formless silent light of your present illusory body. Therefore and ancient worthy said, "The whole body has no form, the whole world does not hide it."

If you still do not understandt, then let me ask you this: shattering your whole body and burning up your skin, flesh, bones, and marrow, bring me one thing. At precisely such a time, the living beings and Buddhas of past and present, the ordinary mortals and sages of the three realms, myraid forms and appearences, are all without exception the formless body.

Master Linji said, "The physical elements are not able to expound the Teaching or listen to the truth. Your spleen, stomach, liver, and gallbladder are not able to expound the truth or listen to the truth. Space is not able to expound the truth or listen to the truth. So what can expound the truth and listen to the truth?" This independent spiritual light listening to the truth is the formless body. The ancient temporally gave it a name for the sake of other people, calling it the "independent wayfarer listening to the truth."

Having spoken about the "round and bright formless body of the essence of awareness," everything has been explained in one line. Out of kindness the master goes on to speak of subtle cultivation, saying not to force distance or closeness in knowledge and opinion. Those who are close to false teachers learn only opinions and interpretations, claiming to have attained Zen beyond the Buddhas and Patriarchs by means of empowerment through study, claiming to bebeyond the knowledge and perception of all others, claiming to be closer to the Zen potential than anyone else. This is a perverse mentality, possesed by the king of all demons. It is a heretical belief in having attained what one has not really attained.

Next, those who imagine identity and cling to appearances slack off and fail to progress simply say they are dullards, they are not studious, they are far from being learners. This is "idly producing opinions."

The arising of these two kinds of view, hating and loving, judging right and wrong, turns into intellectual and emotional feelings and thoughts. Therefore Caoshan cuts in two with out sword stroke, saying, "When thoughts differ, they obscure the mystic being; when mind diverges, it is not close to the Path." Does this not mean that we should abandon false teachers and approach good companions? Through the profession of false teachers, people learn opinions and interpretations, thinking of near and far, this is "idly producing opinions."

"This Path" and the "Mystic Being" are the Sun Face and Moon Face of the light, essence of awareness. Nevertheless, from within this light a single unaware thought arises, nd the errant mind increases false imaginings. These are floating clouds blocking the round and bright moon of the mind. This is why the verse says "it is not close to the Path."

"When feelings distinguish myriad things, you sink into the objects before you." The Buddha already said, "Mind, Buddha, and living beings - these three have no distinction." He also said, "There is only one Truth." Even though you hear and read such great teachings, for your own part you arbitrarily contrast others and self, and discriminate between the noble and the base, the ordinary and the holy.

Because of the beauty or ugliness of sound anf form, because of poverty and wealth, loss and gain, you are taken by the objects before you. This is brought about by your reliance on intellectual views, by pride and disbelief infecting practice and realization.


"When consciousness reflects many things, you lose the original reality." Buddhism originally adapted to myriad different types of potential, resulting in teachings great and small, temporary and true, half and full, partial and complete, exoteric and esoteric, meditation and doctrine, the Path of Sages and the Pure Land Way. It is not that there are not many facets to Buddhism, but if you cling to them intellectually, after all you lose the original reality.

"If you understand completly what is in these lines, clearly you are trouble-free, as you were of yore." The way you "were of yore" means that there is no fabricated effort to cultivate realization, it is the formless body, sitting utterly still, without doubt. If you keep any intellectual interpretations on your mind, you are not trouble-free, you are not "as you were of yore."

Shakyamuni Buddha said, "There is nothing I gained from Dipankara Buddha to realice supreme perfect enlightement." This is an expression of a meeting with Dipankara Buddha; it is "one statement which transcends millions." The light of this "nothing gained" should be studied.

Nowdays, those who shave their heads and wear black as latter-day followers of Buddha spend the days and pass the months illumined by the light of Dipankara, "The Lamp," but they do not wonder what Dipankara Buddha, The Lamp Illuminate, really is. Therefore they are not real students; they just make use of the appearance of renunciants in order to grab donations. In reality, they are actuality vagrants and roustabouts.

If you deny this, let me ask you, what the marks and refinements of the Lamp Buddha? You cannot say anything, yet you cannot say nothing, speak quickly, speak quickly!

How sad that you only learn of the Lamp Buddha as an illuminate of the past and do not know that the Lamp Buddha shines throughout all time. How then could you believe that it is teaching and attaining nirvana in your nostrils, in your eyes?

Now there is a group of the lowest type of hearer, who repeatedly weary of life and death and hurriedly seek nirvana, arousing their determination on the basis of the idea of something really existing and something being attained. Adding religious greed on top of selfish conceit, their seeking mind never rests until they die. Teachers without perception praise them as good people of faith, so they take pride in egotistical clinging and possesiveness as diligent spiritual practice, eventually turning into ghouls.

To begin with, the Buddhist study of perpetual energy and the pure transmission of immutable radiant concentration is not like your erroneous concentration, which approaches cultivation and realization as two stages and seeks intellectual understanding.

Master Baizhang said, "The spiritual light shines alone, utterly free of senses and objects, the essence manifests, real and eternal. It is not confined to writtings. The nature of mind is undefiled, originally complete and perfect in itself. Just detach it from false objects and it awakens to suchness."

This spiritual light is unbroken from the infinite past through the infinite future, this is called perpetual energy. Utterly free of senses and objects, the essence manifests, real and eternal, this is called permanent stability of radiance. Trusting in this spiritual light, abiding peacefully, impermutable, is called the supreme concentration of simply sitting.

So there must be different levels of depth and shallowness, of levity and gravity, even in saying there is something attained. If you just cling to the appearance of phenomena and cultivate formal practices,


seeking Buddha externally, distinguishing the real and the false in terms of writtings and words, you may practice giving while dwelling on appearances, misconstruing this to be accumulation of merit, or cause your body and mind pain for the sake of annihilating sin and producing virtue, simply taking pride in this as diligence. This is not called attaining something.

Even if you put aside pen and ink, abstain from social relations, sit alone in an empty valley, live off the fruits of the trees, and clothe yourself with grasses, and sit all the time without laying down, in your mind you are trying to stop movement and return it to stillness, cut off illusion completly, dwell only on absolute truth, reject samsara and grasp nirvana, despising the one and loving the other, all of this is possesiveness.

For this reason, the great teacher Yongjia said, "if you abandon existence and cling to emptiness, your sickness is still there. This is like plunging into fire to avoid drowning.

If you reject imagination to grasp truth, the grasping and rejecting mind produces clever falsehood. Students not understanding how to apply developmental practice actually wind up recognizing a thief as their own offspring. The loss of spiritual wealth and destruction of virtues inevitably derive from this mind, intellect, and consciousness." So students should plunge body and mind into the treasury of light, free and ease the whole body in the light of Buddha, sitting, reclining, and walking around therein.

This is why the Buddha said, "Offsrping of Buddha abide in this stage, which is the experience of
Buddhahood. They are always therein, walking around, sitting, laying down."

These golden words should not be forgotten for even a moment by those who aspire to be offsrping of Buddha. "This stage" is the treasury of light; it is the sole vehicle to Buddhahood. Do not let a single thought turning away from enlightement to merge with material objects transform this experience of Buddhahood into the experience of animality of ghosthood.

Now tell me about the marks of refinements, about the site of the nirvana, of Dipankara Buddha, of Shakyamuni Biddha, of the seven Buddhas and generations of Zen Masters who perpetuated the flame of the lamp: do you investigate and study them as permanently present and eternal? Would you say they are in the jewel citadel of slient light?

You understand that "the true reality of Buddha is like space," but at such a level, if you do not pass through and beyond the cave of learned judgements and comparisons, how can you be called masters of the inheritance of the light of Buddha? You are jackals howling, clinging to the body of a lion.

If you cannot investigate truth through your own eyes, even if you shave your head and dress in black, you are pitiful living beings. Even if you can interpret a thousand scriptures and ten thousand treasies, you are "counting the treasures of another house," you are "seafarers who know there's something valuable but do not know the price."

Tell me, right now as you defecate and urinate, dress and eat, ultimately whose expirience is it? And what, moreover, of the colors of the waters, the scenery of the mountains, the coming and going of heat and cold, the spring flowers, the autumn moon, thousands of changes, myriad transformations - what brings all this about? Truly this is a "countenance most wondrous, light illuminating the ten directions." It is "samsara and nirvana are like last night's dream." It is "being is nonbeing, nonbeing is being." If not
thus, even if you speak of "always being there on Spiritual Mountain," it is a false teaching, it is specious discourse; even if you hear of "eternally silent light that neither comes into being nor passes away," I


would say it is only talk, with no real meaning.

In a classic statement of the dicipline of unity, Shakyamuni Buddha said, "Those who entertain the idea of self and cling to appearances cannot believe in this teaching, while those who cultivate realization that anihilates life are not fertile ground. If you want to foster the sprouts of enlightement, so that the light illumines the world, you should calmly examine the real characteristics of phenomena: they are not born and do not perish, they are not permanent and yet are not anihilated, they are not one and yet are not different; they do not come and do not go. Do not conceive discriminatory ideas, even between learning and the state beyond learning."

So this classic statement of light illumining the world should be heard all the way through your bones, all the way through your marrow. It is the subtle body in which the great function of the Buddhas of all
times becomes manifest. Taking it upon yourself to put it into practice, would not everyone be overjoyed?

However, as I see students today, being grounded on ignorance, they spend their lives polishing day and night, expecting to eventually see through to the light in this way. Then again, some try to see this radiant pure light by practicing meditation to get rid of ramdom thoughts flying around, reapeatedly trying to
beat out the flaming fires, hoping to see the eternally silent light thereby. If you think the total nonearising of thought to be right, then are wood, stones, and clods of earth right? All of you are the lowest kind of hearer, who drowns while trying to avoid being burned. How foolish! Clinging to the sitting of the two vehicles and the inclinations of ordinary people, you want to realize supreme universal enlightement; there is nothing more stupid and perverse.

For this reason it is said, "Those on the two vehicles may be diligent but lack the spirit of enlightement; outsiders may be intellectually brilliant, but they lack wisdom. Ignorant and stupid, petty and fearful, they think there's something real in the empty fist."

To cultivate the mind or seek the mind in this manner is to be obstructed by calculating and figuring, burying the inherently perfect light. Not only that, it repudiates the true teaching of the Buddha and makes for uninterrupted hell.

Furthermore, countless abbots of monasteries from the sixth century even up until now have been mere ignoramuses, deficient in wisdom, taking in the unseeing masses of egotistical and possesive people. Can we not pity them? Can we not feel sorry for them? Even those who from time to time emerge from that nest see spirits and ghosts, their thieving mind not yet dead.

Some of them may wrongly give definite approval to a temporary surge of energy, or it may happend that through a temporary inspiration they sit for a long time without laying down, so that the mind and consciousness are thoroughly fatigued, everything becomes the same to them, activity and function stop for a while, and thoughts quiet down; then they misunderstand this state, which resembles the solitary radiance where inside and outside become one, the original ground of the fundamental state of the essential self.

Taking this interpretation to Zen teachers who have no true perception, they present this view. Since the teachers have no eyes to perceive people, therefore they go along with the words of those who come to them, giving them worthless approval, so that they call themselves graduate Zen monks. Countless followers of the Way with shallow consciousness and little learning fall into this poison. Truly, even as we say it is the age of dereliction of the teaching, is it not all pathetic?


I humbly say to people who are real seekers, who have the same aspiration, do not cling to one device or one state, do not rely on intellectual understanding or brilliance, do not carry around what you learn by sitting. Plunging body and mind into the great treasury of light without looking back "sit gradually under the eaves" without seeking enlightement, without trying to to get rid of illusions, without aversion to the rising of thoughts, and yet without fondly continuing thoughts.

If you do not continue thoughts, thoughts cannot arise by themselves. Like an empty spacem like a mass of fire, letting your breathing flow naturally out and in, sit decisively without getting involved in anything at all.

Even if eighty-four random thoughts arise and disappear, as long as the individual does not get involved in them but lets go of them, then each thought will become the light of spiritual power and wisdom. And it does not only while sitting; every step is the walk of light. Not engaging in subjective thinking step after step, twenty-four hours a day, you are like someone completely dead, utterly without self-image or subjective thoughts.

Nevertheless, outgoing breathing and incoming breathing, the essence of hearing and the essence of feeling, without conscious knowledge or subjective discriminations, are silently shining light in which body and mind are one suchness. Therefore when called there is an inmediate response. This is the light in which the ordinary and the sage, the deluded and the enlightened, are one suchness. Even in the midst of activity, it is not hindered by activity. The forest flowers, the grasses and leaves, people and animals, great and small, long and short, square and round, all appear at once, without depending on the discriminations of your thoughts and attention. This is manifest proof that the light is not obstructed by activity. It is empty luminnosity spontaneously shining without exterting mental energy.

This light has never had any place of abode. Even when buddhas appear in the world, it does not appear in the world. Even though they enter nirvana, it does not enter nirvana. When you are born, the light is not born. When you die, the light is not extinguished. It is not more in Buddhas and not less in ordinary beings. It is not lost in confusion, not awakened by enlightement. It has not location, no appearance, no name. It is the totality of everything. It cannot be grasped, cannot be rejected, cannot be attained. While unattainable, it is in effect throughout the entire being. From the highest heaven above to the lowest hell below, it is thus completly clear, a wondrously inconceivable spiritual light.

If you believe and accept this mystic message, you do not need to ask anyone else whether it is true or false; it will be like meeting your own father in the middle of town. Do not petition other teachers for a seal of approval, and do not be eager to be given a prediction and realice fruition. Unconcerned even with these things, why then concentrate on food, clothing, and shelter, or about animalistic activity based on sexual desire and emotional attachment?

This absorption in the treasury of light is from the very beginning the site at which all Buddhas realize the ocean of enlightement. Therefore it is sitting as Buddha and acting as Buddha, carried on in its utter simplicity. Those who are already Buddhist should sit at rest only in the sitting of Buddha. Do not sit in the sitting of hells, the sitting of hungry ghosts, the sitting of beasts, the sitting of antigods, humans, or celestial beings; do not sit in the sitting of hearers or those who awake to conditioning.

Simply sitting in this way, do not waste time. This is called the enlightement site of the straightfoward mind, absorption in the treasury of light of inconceivable liberation.

This essay should not be shown to anyone but people who are in the school and have entered the room.


My only concern is that there should be no false and biased views, whether in one's own practice or in teaching others.