Traduzioni di Dharma

Chan, l'essenza di tutti i Buddha
Lezioni del venerabile maestro Hsuan Hua
Trad. del Buddhist Text Translation Society
Presentato dal Wanderling


da: http://www.angelfire.com/electronic/awakening101/chan.html
(Traduzione di Aliberth Meng)

 

 

Prologo 

  Uno studente Zen di nome Hsiang-yen un giorno si mise in viaggio per avere il dokusan (incontro) col maestro della dinastia T'ang, Kuei-Shan Ling-yu (771-853), il quale poi gli dette un Koan, di cui egli non fu mai capace di vederne i misteri all’interno. Hsiang-yen decise che quel koan era troppo difficile per lui e vi rinunciò. Egli se ne andò e poi trovò in un luogo sacro, la tomba del sesto Patriarca Zen Cinese, Hui-neng, custodendola come un santuario. Giorno dopo giorno egli non aveva pensieri per il mondo, se non di mantenere pulito quel luogo. Poi un giorno, mentre lo stava spazzando, spazzò via un ciottolo in un boschetto di bambù accanto al santuario. Il ciottolo colpì un bambù cavo e fece "ping!" saltando in alto e in basso. Quel "ping!" lo scosse e lui si disse, "Un solo ping! Ed io ho dimenticato tutto ciò che sapevo!" e nel suo entusiasmo egli compose così una poesia: "La povertà dell'anno scorso non era vera povertà, quest'anno perfino il vento può arrivare!". E Hsiang-yen si illuminò. (fonte)


Chi è consapevole del Buddha?

Il koan "Chi è consapevole del Budda" è come una spada. Ed è anche come una scopa. Qualcuno potrebbe dire: "Perché è paragonato sia ad una spada che ad una scopa? Dato che si tratta di una spada, non può essere una scopa. Dato che si tratta di una scopa, non può essere una spada". Ma dipende dallo scopo con cui si usa. Uno scopo è una spada e l'altro scopo è una scopa. Il primo scopo, la spada che può spezzare l'oro e tagliare la giada, spezzerà le vostre emozioni e troncherà il vostro attaccamento. Essere in grado di tagliare l'ignoranza e le afflizioni lo rende una spada. Usato come una scopa, è come la vostra consapevolezza del "Chi è consapevole del Buddha?" Proprio come ogni volta che si scopa il pavimento lo si rende un po’ più pulito, così, spazzare via il "chi" spazza via molta della vostra lussuria. Ciò che la spada taglia è la lussuria è ciò che la scopa spazza via anche è la lussuria. E' il vostro pensare al desiderio, il vostro amore emotivo, ed altri tali problemi. Voi potete utilizzare la spada per tagliare tutti questi problemi irrisolvibili. Non appena voi indagate sul "chi?", i demoni celestiali ed esterni non possono più farvi nulla. Non c’è più alcuna crepa in cui essi possono infilarsi. Questo perché voi state tenendo in alto la spada della saggezza che soggioga i dieci grandi eserciti demoniaci. Tutte le varie armate demoniache in questo mondo saranno vinte. Nessuno dei vari demoni può in alcun modo trattare con il vostro "chi?" Se dimenticate di essere consapevoli del "chi?" allora ci sarà un buco in cui i demoni possono penetrare. Ciò potrà accadere perché voi avete deposto la vostra spada e avrete fatto risorgere l’ignoranza.

Quando si indaga sul "Chi è consapevole del Buddha?" le cose diventano vaghe. Voi continuate ad indagare, ma non si riesce a scoprire chi è "chi?" Incapaci di trovare il "chi", voi darete luogo ad un "sentimento di dubbio". Cosa si intende per un "sentimento di dubbio"? Significa non essere in grado di sapere chi è "chi?". Una sostenuta investigazione non-stop per ore di questa parola "chi", vi può portare al punto che il vostro respiro cessa, il polso si ferma, i vostri pensieri arrivano ad un punto morto, e voi potrete ottenere un profondo Grande Samadhi. Con questo tipo di Samadhi, ci si trova in Samadhi quando si cammina, ci si trova in Samadhi quando si è seduti; si è in Samadhi quando si sta in piedi e si è in Samadhi perfino quando si dorme. Voi non avrete più da entrarvi e né potrete lasciarlo, e perciò è chiamato Grande Samadhi profondo. A quel punto, lassù, non ci sarà più il cielo, quaggiù, non vi sarà alcuna terra, in mezzo, non ci saranno persone, e fuori, non ci saranno oggetti. Assolutamente tutto sarà vuoto. Perfino il vuoto non esiste più. Quando non vi è più alcun vuoto, dove potrebbero i falsi pensieri e le idee estranee trovarsi? Dove potrebbe essere trovata la lussuria? A quel punto, è assai facile diventare illuminati. E' assai facile tornare alla radice e tornare alla fonte, comprendere la mente e vedere la vostra vera natura. Quando capirete la vostra mente e vedrete la vostra vera natura, nulla di ciò che accade presenterà più difficoltà; non ci saranno più ostacoli. Una volta che avrete visto la vostra vera natura, non ci saranno più preoccupazioni.

  
Dove è il ‘volto originale’ che si deve trovare?

Dalla dinastia Qing in poi, la maggior parte delle persone hanno investigato "Chi è consapevole del Buddha?". Indagare la parola "chi" è la parte più importante. Finché non la si conosce, allora essa è ancora "chi". Se la si conosce, allora ciò è Illuminazione. Vorrete scoprire ‘chi è che è consapevole del Buddha’. Se voi dite, "Oh! Io sono consapevole del Buddha!" Se siete Voi che siete consapevoli del Buddha, ora, supponiamo che voi moriate e siate cremati così da non esistere più – allora, dove siete andati? Se siete Voi che siete consapevoli del Buddha, allora voi non dovreste morire, ma voi morirete, sarete cremati, e sarete andati per sempre.

Ci sono molti differenti argomenti di meditazione che possono essere utilizzati nelle indagini Chan. Alcune persone indagano "Chi ero io prima che mia madre mi partorì?" oppure "Chi sono Io?". Altri indagano la parola "Nulla". "Nulla" significa che non vi è nulla del tutto. Che tutto è non-esistente. Alcuni indagano "Un cane ha la natura di Buddha?" Che un cane abbia o no la natura di Buddha, può essere troppo topico. Altri indagano sul "bastone per lo sterco". Ci sono molti diversi temi su cui si può meditare. Qualunque argomento che vi sembri il migliore è quello che fa per voi.

 

Investigate Attentamente mentre camminate, stando fermi, seduti o sdraiati.

Ora, noi siamo in una sessione Ch'an. In una sessione Ch'an è di vitale importanza la concentrazione. Il vostro corpo, mente, ed i pensieri devono essere concentrati. Il vostro corpo deve quindi muoversi quando è il momento di camminare, deve sedere quando è il momento di sedersi, e deve sdraiarsi quando è il momento di coricarsi. Per camminare, sedersi, e coricarsi, bisogna seguire le regole. La vostra mente non deve dare adito a falsi pensieri, solo così la mente può essere concentrata. I vostri pensieri devono essere privi di avidità, privi di odio, e privi di stupidità. Focalizzatevi nell’indagine sul "Chi è consapevole del Buddha?"

L'imperatore del Mare del Sud si chiamava Shu [Breve], l'imperatore del Mare del Nord si chiamava Hu [Improvviso], e l'imperatore della Regione Centrale si chiamava Hun-tun [Caos]. Shu ed Hu, di volta in volta si incontravano nel territorio di Hun-tun, e Hun-tun li trattava in modo molto generoso. Shu e Hu discutevano di come potessero restituire la sua gentilezza. "Tutti gli uomini", essi dicevano, "hanno sette aperture, così da poter vedere, ascoltare, mangiare e respirare. Ma il solo Hun-tun non ne ha alcuna. Cerchiamo di fargli qualche apertura!" Ogni giorno essi agli aprivano un altro buco, e il settimo giorno Hun-tun morì. (fonte)

Ora metteremo in funzione ciò che serve per diventare illuminati. Durante il periodo di lavoro, non dovreste dire, "Oh! Questo trapano non vuole penetrare per fare un buco". Quindi non dovrete più voler fare buchi. Ma se non perforate, nessun buco sarà fatto. Voi potreste fare un buco oggi, farne uno domani, e farne uno il giorno successivo, perforando e perforando fino a che il vostro lavoro è realizzato. Dopo un po’, sarete penetrati. Quella penetrazione è Illuminazione. Questo significa che ciò che prima non vi era stato chiaro, diventerà chiaro dopo. Ciò che non avevate capito, lo capirete.
Come e cosa è questa abilità? E' come un gatto pronto per la cattura di un topo. Il gatto aspetta accanto alla tana del topo. Se il topo esce, il gatto lo cattura con un colpo dei suoi artigli. La vostra indagine di "Chi è consapevole del Budda" è come un gatto che si apposta per catturare il topo. Il falso pensiero è il topo, e la frase "Chi è consapevole del Budda" è il gatto. Il gatto è in attesa di afferrare il topo. Questo è ciò che significa questa analogia. L’investigazione è anche come un drago di guardia ad una perla. Un drago sta sempre nell’atto di proteggere la sua perla. La sua attenzione non devia mai da essa.

Ancora, l’investigazione è come una gallina che sta covando le sue uova. La gallina ha sempre il suo pensiero rivolto ai suoi pulcini, "I miei piccoli pulcini stanno per nascere". E lei continua a covare, "Su! Svelti, piccoli pulcini, fate in fretta!" Ogni giorno lei ha il suo pensiero sui pulcini, fino a quando le uova finalmente si schiudono. Com’è detto, "La nascita tramite uova è dovuta al pensiero". Quando il suo pensiero vince, i pulcini fuoriescono. Una volta che i pulcini sono nati, la gallina ha avuto successo. La nostra investigazione Chan è anche come una vecchia gallina che sta incubando i suoi pulcini. Mentre la mamma gallina sta covando le uova, lei è estremamente fervida! Così a caldo essa palpita. Eppure non riesce ad abbandonare il nido. Deve covare i suoi pulcini fino alla schiusa. Questo è tutto ciò che ha da fare!

  
Quando Uno risolve il Tema della Meditazione, un Indizio appare

Lo stesso principio si applica quando investighiamo il Ch'an. Dobbiamo prestare costante e continua attenzione e non aver alcun tipo di pensiero discorsivo. Come dice il proverbio:

Quando non sorge neanche un singolo pensiero, si manifesta l’intera sostanza.

Quando i sei sensi si muovono rapidamente, uno è come ricoperto di nuvole.

Quando non sorge neanche un singolo pensiero, l’ampio funzionamento di tutta la sostanza è visto. La propria saggezza inerente si manifesta. Quando le sei facoltà di senso –  occhi, orecchie, lingua, naso, corpo, e mente – si muovono improvvisamente e rapidamente, è come se il cielo viene coperto all’improvviso di nubi. Quando non sorge neanche un solo pensiero, allora "All'interno non vi è corpo né mente, e di fuori non c’è alcun mondo". Quando nella meditazione si raggiunge questo livello, il respiro si ferma. Anche se vi si ferma il respiro, non siete morti. Quando il vostro respiro si ferma, non un solo pensiero si forma. Ma se improvvisamente pensate, "Oh, il mio respiro si è fermato. E’ andato!" Poi, esso tornerà. Quando si è privi di pensieri, il respiro si ferma, ma non appena si ha un pensiero, il respiro riprende. In realtà, il vostro respiro non cessa completamente, altrimenti non sareste vivi. Piuttosto, comincia a funzionare una respirazione interna, in modo che non dobbiate più contare sulla respirazione esterna. Questo è generalmente noto come ‘Girare la Grande Ruota del Dharma’ – cioè, cantare la canzone senza suono e girare l’invisibile ruota del Dharma e, talvolta più precisamente, in una rigida interpretazione, come Nirodha. Tuttavia, non si dovrebbe mai diventare attaccati a questa situazione. I praticanti avanzano e indietreggiano alternativamente nella pratica. Noi possiamo essere vigorosi per un paio di giorni, ma poi, sentendo che non stiamo ottenendo alcun beneficio, rallentiamo. Poi, dopo essere stati pigri per un po’ di tempo, diventiamo di nuovo vigorosi. Nella nostra coltivazione, dovremmo seguire la Via di Mezzo ed essere né troppo duri e né troppo rilassati. 

“Se andate troppo veloci, incespicherete; se rallentate, resterete indietro.

“Non dovreste mai correre né mai rallentare, così potrete arrivare giusto in tempo.

Non siate nervosi e non siate pigri. Non andare troppo veloce, significa non essere nervosi. Non rallentare significa non essere pigri. Siate felici sviluppando la vostra abilità. Sviluppatela fino al punto di essere liberi ed a proprio agio quando camminate, liberi ed a proprio agio quando siete seduti, liberi ed a proprio agio quando state fermi, e liberi ed a proprio agio perfino quando dormite. Camminando, stando in piedi, seduti, e coricati, abbiate padronanza di voi stessi. Avere padronanza di sé significa che la vostra abilità sta progredendo. Quando la vostra abilità progredisce, sarete in grado di indagare veramente il Chan. Quindi, anche se pensate di fermarvi, non ci sarà modo di farlo.
Camminando, stando in piedi, seduti, e coricati, non dovete perdere la traccia di "chi?" Ma anche se non si perde traccia di "chi?", voi ancora non riconoscete "chi?" Dovrete acquisire familiarità con "chi?" Non potrete lasciare che il "chi?" se ne vada. In ogni momento e in ogni luogo indagate il Chan fino a diventare uno con esso. Quando si diventa uno con esso, allora "voi mangiate ogni giorno, ma è come se non aveste mangiato neanche un chicco di riso". Non è che voi non dovete mangiare, ma è che non siete più attaccati al mangiare. Voi mangiate, ma è come se non fosse accaduto nulla. Voi vi vestite, ma non siete più attaccati agli indumenti.

"Voi indossate i vestiti, ma è come se non aveste indossato neanche un filo di stoffa". Questo ha il significato che sia che voi stiate camminando, che siate fermi, seduti o distesi, vi dimenticate di tutto. Vi dimenticherete di mangiare e di indossare vestiti, e assai di più le altre cose. Molto di meno sarà di un problema e di altre questioni!

 
Rompete il Barile di Lacca Nera e Rivelate la Sorgente

Rompere il Barile di Lacca Nera si riferisce all’Illuminazione. Anche se il pensiero di indagare il "chi" è ancora un falso pensiero, questo stesso falso pensiero viene usato per sconfiggere tutti gli altri falsi pensieri. L’indagine dovrebbe essere effettuata in ogni istante, non è che dovete osservare il respiro che esce né il respiro che entra, oppure prima il respiro che entra e poi quello che esce. No, contare i respiri non è di alcuna utilità perché crea un dualismo. E ciò aggiunge un’altra testa sulla nostra testa – perché è una cosa superficiale. Il vero e solo metodo per indagare la meditazione Chan è il metodo di entrarvi in profondità. Quindi, i nostri patriarchi investigavano il loro tema di meditazione mentre il loro respiro entrava o mentre il loro respiro usciva, il loro unico pensiero di investigazione continuava all'infinito senza interruzione.

Coloro che realmente sanno come lavorare non perdono la traccia del tema "chi?". Un po’ per volta essi indagano su "chi" fino a che la mente, l’intelletto, e la coscienza svaniscono tutti. La mente diventa vuota, anche il corpo è vuoto; l'intelletto è vuoto, e la coscienza è vuota. Quando si colgono i falsi pensieri, è dalla sesta coscienza che essi provengono. La sesta coscienza causa che voi possiate cogliere il falso pensiero, che voi possiate registrare il dolore, e causa che voi non possiate essere in grado di sopportare più nient’altro. Tutti questi sono distorsioni della sesta coscienza. Se voi siete in grado di rompere la mente, l’intelligenza e la coscienza - se voi investigate fino a quando non si sono neutralizzati, così da non poter più essere disturbati da tali pensieri – allora voi siete veramente uno che sa lavorare. Per non parlare delle risposte ottenute ogni giorno nella vostra applicazione dello sforzo, se avrete una risposta anche per lo spazio di un solo pensiero, voi potrete aprire la porta alla vostra saggezza, che è un altro modo di dire che sarete diventati illuminati. C'è un vecchio proverbio che dice così:

“Se qualcuno si siede tranquillamente per un istante, questo è assai meglio,

che costruire pagode fatte dei sette gioielli, numerose come le sabbie del Gange.

Se potete veramente entrare in Samadhi - standovene quieti - per un istante, solo per un momento, allora questo stesso fatto può sradicare infiniti kalpa di offese che ci legano alla nascita e alla morte.
Coloro che sanno come praticare sono sempre in Samadhi, mentre coloro che non lo sono fare sono costantemente in mezzo alla falsità. Nello stato di Samadhi, uno produce la saggezza, mentre nello stato di falsità, la propria stupidità aumenta. Come si può ottenere il Samadhi? Uno deve ritornare dal falso al Vero. Noi, tuttavia, siamo sempre ansiosi di perseguire false condizioni e restii a ritornare ad uno stato di Samadhi. Ecco perché noi costantemente indulgiamo in pensieri discorsivi, e quindi non siamo in grado di ritornare alla Verità. Di conseguenza, per noi la verità diventa falsa. Se non avessimo così tanti pensieri discorsivi, ma invece riflettessimo sul nostro interno in ogni momento e lavorassimo sulla nostra propria natura, dovremmo essere capaci di ritornare alla verità. La nostra sessione di Ch'an serve anche allo scopo di trasformare il falso in verità, per liberarci del falso e di riottenere la verità. Questo è il motivo per cui abbiamo messo tutto da parte per venire qui a sederci. Camminando, stando in piedi, seduti o distesi, non dobbiamo essere divisi da "questo". Separarci da ‘questo’ è un grave errore. "Questo" è proprio il vero tema dellameditazione, che dobbiamo sempre avere in mente.

  
Così è, Così è, Contemplarlo facilmente

Vorrei spiegarvi il modo ed il periodo della (meditazione) camminata. Se conoscete come camminare, non correrete. Correre non è camminare. E nemmeno si può dire che il camminare sia a passo lento. Come si dovrebbe farlo, allora? Si dovrebbe essere molto ordinati, eppure a proprio agio. Durante le camminate, voi dovreste sempre star indagando "Chi è consapevole del Buddha?" Prima dovremmo camminare per circa quindici o venti minuti, e poi accellerare. La camminata veloce dovrebbe essere fatta una o due volte attorno alla sala - tre volte al massimo - e poi dovrebbe essere dato il segnale di arresto. I passi veloci non possono durare troppo a lungo. Se durano troppo a lungo, le persone si stancano e restano senza fiato, e quindi non saranno in grado di applicare il loro sforzo. Basta fare uno o due giri veloci, tre al massimo. Fatelo solo fino a quando non sentite che le persone stanno cominciando a scaldarsi. Non appena il corpo aumenta il suo calore, fate fermare la corsa. Dopodiché avviate il periodo della seduta. Una volta che la circolazione del sangue e del Qi (energia) si sono ravvivate, dovrebbe iniziare la seduta.

Mentre siete seduti si deve essere solidi e forti, così che l’energia della vostra seduta sia la migliore. Dovete sedere per un lungo periodo di tempo, solo così raggiungerete ‘dhyana’. Durante la seduta, la vostra mente deve essere calma, e il respiro tranquillo. Sedete giù stando con la colonna in posizione verticale, come una grande campana, con gli occhi che contemplano il naso, il naso che contempla la bocca, e la bocca che contempla sempre la mente. Non piegatevi in avanti, né dietro, né a sinistra e né a destra. Quella del ‘loto intero’ è la postura migliore, ed il mezzo loto (con il piede sinistro sulla coscia destra) è la seconda migliore. Se non ce la fate a posizionarvi così, allora potete sedere nel modo che più vi piace. Quando siete seduti, dovreste stare in uno stato di immobile talità e costante chiarezza. Mettere la punta della lingua verso l'alto in modo che tocchi il palato, così da connettersi con i canali energetici ren e du. Una volta collegati questi canali, nel vostro corpo il sangue e l’energia circoleranno meglio e vi sentirete in modo molto confortevole. Se vi arriva saliva, mandatela giù. La vostra saliva è una dolce rugiada che nutre i germogli della vostra Bodhi (Illuminazione).

Dopo aver seduto per un certo tempo, comincerete a sentire una sensazione di crescente gioia e beatitudine. Essa inizia a salire dal vostro ventre e si diffonde per tutto il corpo. Dopo ancora un pò, si verificheranno ulteriori cambiamenti nel vostro corpo, come una sorta di "fabbrica chimica", per cui si raggiunge un livello dove sulla corona della vostra testa ci sarà una sensazione, che sembra esserci eppure non esserci. È invisibile e intangibile, è solo una sensazione, ma sembra essere un genere di stato inconcepibile. Poi, seguirà da una sensazione nella testa che tende a diventare molto difficile da sopportare, e però dovrete sopportarla. Si sente come se nel cranio sia stato perforato un buco. Se si riesce a sopportare il disagio, allora dopo un po’ il buco avrà perforato tutte le vie, e si sarà in grado di uscire dalla parte superiore della testa, come un uccello che felice vola fuori dalla sua gabbia. Ed è questo il livello in cui voi siete l’eroe numero uno, insuperato nel mondo.


Tutto bene, tutto bene, Risvegliarsi al "Chi".

Nel corso della meditazione, si può raggiungere il primo, secondo, terzo, e quarto Dhyana. Prima di raggiungere il primo dhyana, si ottiene uno stato di leggerezza e facilità chiamato Laya, abbastanza confortevole e piacevole. Quando si ottiene questo stato in cui si è colmi di beatitudine del Dharma, si può perfino stare senza cibo non sentendo la fame, senza dormire non sentendosi stanchi e non avendo sonno, e persino andare nudi non sentendo freddo. Questo è uno stato che si può ottenere già nelle prime fasi della coltivazione. Sia che siate in piedi o seduti, vi sentirete come se foste privi di un sé. Simile ad una rudimentale ‘morte dell’Ego’ non si sa dove sia andato il proprio ego.

Dopo quello stato di leggerezza e facilità, che è denominato Bompu nelle ‘Cinque Varietà di Zen’, si entra nel Samadhi del primo dhyana. A quel punto, il ‘sé’ è vuoto e il vostro polso sembra fermarsi. Vi sentirete pervadere lo spazio vuoto e il Reame del Dharma, e una o due ore di seduta sembreranno essere solo pochi secondi. Tuttavia, non dovreste pensare a voi stessi come se foste straordinari; in questa fase iniziale della pratica avete solo ottenuto un piccolo assaggio di Samadhi. Il vostro polso si è fermato, e il passo successivo è che anche il vostro respiro si ferma. Quando cessa la respirazione esterna e non respirate più attraverso il naso, comincia a funzionare un "vero" respiro interno. A quel punto, non vi servirà più appoggiarvi al respiro esterno. Allorché voi continuerete a progredire nella pratica, cesseranno i pensieri. Quando non sorgerà più neanche un singolo pensiero discorsivo e tutti i pensieri saranno spariti - svuotati - sarete diventati uno con la Natura. Anche se in questa terza fase si dice che i pensieri sono cessati, in realtà avrete ancora un pensiero di ignoranza grossolana.

Nella quarta fase, i pensieri sono davvero terminati; tutti i pensieri hanno smesso di sorgere. Questo stato di meditazione è il quarto dhyana, che è ancora soggetto ai riflussi. Voi non avete eliminato ancora la nascita e la morte, né realizzato qualsiasi fruizione (di saggezza). Per raggiungere il Primo Livello dell’Arhat, bisogna eliminare gli ottantuno gradi delle visioni illusorie. Le visioni illusorie sono quelle che si verificano quando uno fa sorgere avidità e desiderio mentre è di fronte alle situazioni. Uno è confuso da quello che vede. Gli Arhats del Primo Livello sono chiamati ‘Entrati nella Corrente’, perché sono entrati nel flusso della natura di Dharma dei Saggi e rifiutano il flusso dei sei oggetti di senso degli esseri ordinari. I Saggi della prima fruizione non entrano nelle forme, suoni, odori, sapori, oggetti di tatto, o nei fenomeni (dharma). Le forme non possono smuoverli; né i suoni, né gli odori, né i sapori, né gli oggetti del tatto possono smuoverli; e perfino i dharma mentali non possono smuoverli. Essi non si attaccano alle condizioni dei sei oggetti sensoriali contaminati. Questo livello è il Primo Stadio degli Arhat. Al momento, noi non abbiamo raggiunto nemmeno il primo dhyana nella nostra meditazione. Nessuno di noi ha ancora sentito i propri polsi smettere di battere.

 
Se voi non avete raggiunto questo Stato, dovreste lavorare sodo ogni giorno ed ogni istante; non perdere tempo è assai importante. La cosa migliore è sedersi nella postura del loto. Se non ce la fate, potete sedere in mezzo loto. Se le posture del loto e mezzo loto sono entrambi troppo difficili, allora semplicemente sedetevi casualmente. La coltivazione è una questione di mente, non di gambe. Se si può essere liberi dal pensiero discorsivo, allora si può praticare in qualsiasi postura. Se voi avete la mente piena di pensieri discorsivi, la vostra pratica non riuscirà, non importa in che modo si sta seduti. La Pratica consiste nel coltivare la mente e nutrite la propria natura. È necessario osservare costantemente i vostri pensieri discorsivi per vedere quale tipo di pensieri sono predominanti. La più gran parte dei vostri pensieri riguarda l'avidità e il desiderio? I vostri pensieri contengono più rabbia ed ira di qualsiasi altra cosa? E’ la stupidità che domina il vostro pensiero? Interiormente riflettete ed esaminate voi-stessi. Se riuscirete a purificare la mente di questi pensieri discorsivi, avrete una buona risposta nel vostro lavoro. Sia che vi sediate in loto intero, in mezzo loto, o casualmente, la cosa più essenziale è di sbarazzarvi dei pensieri discorsivi così che la genuina e vera sapienza possa mostrarsi. Fintanto che il falso non è scacciato, il vero non si manifesterà. Nella coltivazione noi lavoriamo sulla base-della-mente. Ciò che è chiamato la base-della-mente è la Porta del Dharma: fa sì che la mente diventi pura. Se saprete essere puri costantemente, vi troverete sempre sulla Montagna Incantata. Indipendentemente dal fatto che recitiate o meno il nome di Buddha, manteniate i mantra, i precetti e l'insegnamento, o sediate in meditazione Ch'an, l'obiettivo è quello di concentrare la mente su un unico punto, di rigettare il falso e conservare il vero. In ogni istante, guardate dentro voi-stessi e riconoscete il vostr volto originale. Questo è il metodo da usare nelle fasi iniziali della pratica.

“Con la Natura luminosa e consapevole, non vi è nulla di nulla”.

Investigando il Ch'an, uno non dovrebbe desiderare che sorgano questi stati. Non dovremmo volere che ci sia qualcosa, neanche il vuoto. Perfino la vacuità è ‘vuota’, e però uno non sente né paura, né gioia. Se si prova paura, allora si sarà vulnerabili ai demoni. Se si prova felicità, allora arriveranno i demoni della felicità. Attenti ai cinquanta demoni degli skandha, di cui si parla nel Shurangama Sutra. Tutti questi stati potrebbero essere incontrati durante la meditazione. Se siete consapevoli di quegli stati, allora non sarete disturbati da nessun stato che si possa vedere. C'è un proverbio che dice: "Se arriva il Buddha, colpiscilo. Se viene un demone, scaccialo immediatamente". Perciò, se vi appare un Buddha, non diventate attaccati a quel Buddha. Se arriva un demone di Mara, non siate attratti da quel demone. Cercate di non attaccarvi a nulla. Non pensate: "Wow! E’ arrivato un Buddha!" essendo felicissimi per questo, perché non è proprio il modo giusto. La presenza della paura indica che quello non è certo il modo corretto, ed anche la presenza di gioia o antipatia indica che quello non è il modo corretto. Perciò, si deve essere in grado di rimanere "così immobili" nel silenzio; si dovrebbe rimanere sempre imperturbabili non importa quale stato si incontri, così da non far sorgere discriminazioni al riguardo e voi non le perseguiate. Se appare un certo stato, che accada. Se nessuno stato appare, non inseguitelo. Se si percepisce uno stato, non siate attirati da esso. Da infiniti kalpa passati, fino ad oggi, noi abbiamo accumulato tutti i tipi di stati d'animo nel campo della nostra ottava coscienza. Sedere quietamente consente a questi stati di non apparie. Per analogia, se voi vi rimescolate come l’acqua fangosa, non vi sarà chiarezza. Ma se voi lasciate che l’acqua scorra via e non vi crei disturbo, allora tutti i sedimenti del fango sprofonderanno verso il basso e l'acqua diventerà chiara. Con voi, è la stessa cosa. Una volta seduti tranquillamente, la vostra mente diventerà chiara.

“La chiarezza della mente è come quella dell’acqua in cui la luna può riflettersi.

“Il puro intelletto in Samadhi è come un cielo senza nuvole.

Quando la vostra mente è pura, allora è come l'acqua che riflette la luna. E così non mettete troppa attenzione al fatto che uno stato mentale sia vero o falso. Il lavorare duro è vero. Tuttavia, voi non dovreste essere come quelle persone che, non capendo che cosa sta succedendo, dicono: "Ah! Così non va bene. Sei posseduto da un demone". In realtà, è proprio perché avete lavorato sodo che si incontra un tale stato. Se non aveste lavorato sodo, non sarebbe accaduto nulla. Quindi, non abbiate paura. La vera comprensione è quando non ci si attacca a nulla. Non siate mai attaccati a nulla!


La Saggezza Illumina Pervasivamente la Verità Innata.

Ora, noi vogliamo sviluppare la saggezza, e per farlo, dobbiamo prima passare per la sofferenza. Noi dobbiamo essere bruciati dal fuoco. Supponiamo che voi foste un blocco di oro, dovreste essere fusi per scoprire se siate di oro vero o falso. Se voi foste di oro falso, allora verreste bruciati. Se foste di oro vero, beh, il vero oro resiste all’essere fuso dal fuoco. L’oro non teme il fuoco. Se uno dispone di dieci once di oro vero, esse restano dieci once non importa quanto vengano fuse. Se invece si hanno dieci once di oro falso, allora dopo che sono state messe sul fuoco può rimanerne solo un’oncia. Ora, noi siamo qui in questa fonderia per essere forgiati in indistruttibili corpi di Vajra (diamante). Perché dunque sperimentiamo la paura? Perché pensiamo di poter essere distrutti! Assolutamente nulla può distruggere il vostro potenzialmente indistruttibile corpo-Vajra, ma però prima bisognerà sopportare qualche sofferenza. Alcune persone dicono: "C’è troppo dolore e sofferenza. Io non lo voglio!" Ma chi percepisce il dolore e la sofferenza? "Io li percepisco," dici tu. - E allora, chi sei tu? - "Io sono proprio questo corpo", replichi. - Se tu sei il tuo corpo, allora cosa dirai quando sarai morto? Dove si trova il tuo corpo, allora? Se qualcuno lo offende e poi colpisce il tuo corpo, sarà in grado di sopportarlo. Esso tollererà ogni sorta di sofferenza, senza alcuna difficoltà. Tu dici, "Questo è perché sarò morto, quindi non ci sarà più nessun problema". - Ebbene, perché allora non giochi a fare subito il morto, proprio adesso?-

“Se una persona vuole davvero evitare la morte,

“Essa deve agire prima, come se fosse già morta.

- Se non volete morire, dovete prima provare la morte. "Vuoi dire, commettere suicidio?" chiederete voi. - No, significa agire come una persona morta. Se si guardano tutte le cose dalla prospettiva di un morto, non sarete più in contrasto, né sarete più avidi, aggressivi, o stupidi -.

Tutti i patriarchi, i Bodhisattva, e i Buddha nei secoli ebbero successo grazie a questo metodo. Tutti i Buddha, i Bodhisattva, e i patriarchi sono nati da questa Porta del Dharma. Quindi, ora, non abbiate paura delle difficoltà e della sofferenza. Coltivatele bene. Applicatevi diligentemente nella pratica. Scacciate tutti i pensieri discorsivi. Non siate pigri ed evitate di ritirarvi nel riposo. Finché avrete un solo respiro, utilizzatelo per fare la camminata e la meditazione seduta. Mettiamo da parte il falso per coltivare il vero. Più vi sarà difficile, e tanto più dovreste essere determinati a superare le difficoltà. Chiunque può fare le cose facili. Noi vogliamo fare le cose difficili che gli altri non possono fare; vogliamo sopportare ciò che gli altri non possono sopportare. Soltanto con tale vigore e coraggio noi possiamo realizzare la vera saggezza. Ecco cosa significa forgiare un indistruttibile corpo-Vajra in un ardente forno rosso. Dopo questo tipo di training, i vostri corpi saranno sani e la vostra saggezza diventerà più salda.

La meditazione Ch'an disciplina sia il corpo che la mente. Il corpo è contenuto dai Cinque Precetti che sono: non uccidere, non rubare, non avere abusi sessuali, non mentire e non intossicarsi, e la mente è trattenuta dai Tre Veleni (avidità, rabbia, ed ignoranza). In questo modo, coltiviamo diligentemente Sila (condotta morale), Samadhi (concentrazione), e Prajna (saggezza) ed estinguiamo l'avidità, la rabbia e la stupidità. È praticamente impossibile commettere peccati nella sala del Ch'an. Anche se si possono avere pensieri oziosi, non dobbiamo agire su di essi. Il corpo, frenato dal non uccidere, dal non rubare, e dalla lussuria, è purificato da tutte le sue cattive abitudini. Una volta che il corpo è disciplinato e la mente è pura e concentrata, noi siamo in grado di disgregare l'ignoranza e di poter riottenere la nostra intrinseca saggezza. Tuttavia, a causa degli attaccamenti al corpo, all'ego, ed ai possedimenti, non è facile ritornare all’origine, e rinunciare a ciò che è deviante per ciò che è giusto; è difficile abbandonare tutti i nostri vizi e abitudini. Solo con buone radici possiamo rinunciare a tutti gli attaccamenti al sé ed ai fenomeni. Se riusciremo a vedere il corpo come vuoto, distruggeremo l'attaccamento al sé. Se la mente raggiunge il Samadhi, l'attaccamento ai fenomeni sarà distrutto. Senza gli attaccamenti al sé ed ai fenomeni, potremo trascendere il piano materiale e potremo essere liberati dai limiti intrinseci delle nostre tendenze e dei nostri desideri materialistici. La liberazione è semplicemente l'assenza di attaccamenti. Tuttavia, questo non è facile da realizzare. Se davvero non manteniamo più attaccamenti al sé o ad altri, il nostro corpo di Dharma riempirà pervasivamente lo spazio e il Reame del Dharma. E' un vero peccato che nessuno di noi possa riuscire a farlo. Chissà quanti lunghi eoni dovranno passare prima di raggiungere quel tipo di stato?

Nel corso della coltivazione, dobbiamo "offrire" i nostri corpi alla sala del Ch'an, dobbiamo sostenere i precetti astenendoci dal male e praticando la bontà; dobbiamo sopportare pazientemente il dolore. Dobbiamo mantenerci su quell’unico pensiero della pratica e lasciarlo continuare senza interruzioni. Quando arriverà il momento, dopo un periodo di pratica e disciplina, la vostra saggezza naturalmente si manifesterà e la luce della Prajna illuminerà l'universo. Ma ciò richiede un bel periodo di fusione.

“Senza saper sopportare il perenne freddo dell’inverno,

“Come potrebbero i fiori del pruno mandare un così dolce profumo?

Per raggiungere il successo in ogni dura attività, occorre tempo. Coloro che si ritirano non appena le cose diventano difficili, non ottengono nulla.


All'interno di questo Uno, si scopre il Vero Aspetto di Prajna.

La pratica della meditazione Ch'an si può sintetizzare con, "non-fare nulla, però nulla è lasciato non-fatto" Che cosa si intende dire? Quando ci si siede qui per investigare il Ch'an, non avete granché da fare. Ma quando tu, come singola persona, indaghi il Ch'an, tu stai aiutando la corretta energia del Reame del Dharma. Se tutti potessero indagare il Ch'an, non ci sarebbero più guerre nel mondo. Tu chiederai, "Bisogna per forza sedere per investigare il Ch'an?". - Beh, si dice che si dovrebbe sedere per raggiungere il Ch'an (dhyana=meditazione), che il Ch'an arriva dopo una lunga seduta. Dopo una seduta di un lungo periodo, si sperimenterà un inconcepibile stato. Tuttavia, i veri coltivatori Ch'an indagano non solo quando sono seduti, ma anche quando camminano, quando corrono, stanno fermi e perfino quando dormono. In piedi, seduti, o coricati, non c'è un momento in cui essi non indagano. I veri coltivatori non sono dei ficcanaso, ma prestano costantemente attenzione al proprio soggetto, "Chi è consapevole del Buddha?", al punto che spesso non hanno il tempo per mangiare, bere il tè, o dormire. Sia camminando, stando fermi, seduti o distesi, essi continuano il loro investigare sul koan, fino a quando non "raggiungono la fine di montagne e fiumi" – il Punto Ultimo.

L’investigazione Ch'an richiede la concentrazione univoca sulla mente. Quando la concentrazione sul punto unico della mente raggiunge il suo punto ultimo, allora si sarà in grado di affrontare le cose. Si dice, "Quando le cose raggiungono il loro estremo, un cambiamento dovrà avvenire". Non importa quale sia la situazione, perseguendola fino alla fine, è possibile trattare con essa. Ora, quando si sta seduti in meditazione, non bisogna piangere allorché le gambe cominciano a far male. Dopo che quel dolore raggiunge l’estremo, esso si ferma e si avverte un inconcepibile e ineffabile stato meraviglioso. Non c’è alcun modo in cui io possa esprimere quello stato a voi; dovete sperimentarlo da voi stessi. Una volta che l'esperienza del dolore è arrivata al punto estremo, non si ha più alcun dolore. Avrete oltrepassato la barriera del dolore. Ma il passaggio attraverso la barriera non è sufficiente. Dopo un pò di tempo ci sarà un’altra barriera, e successivamente un’altra barriera. La prima barriera del dolore arriva dopo un'ora. Ma quando siete seduti da un'ora e mezza, viene di nuovo il dolore. Perché succede questo? Il vostro sangue e il Qi (energia) raggiungono un certo punto, e vogliono passare attraverso una barriera – un’altra barriera del dolore. E così bisogna sopportare di nuovo il dolore. Lo dovete sopportare fino a quando non vi tormenta più. Allorché il dolore sarà scomparso, vi sentirete a vostro agio e molto felici – un’ineffabile felicità, un ineffabile conforto. A quel punto vi sentirete più in Cielo che in Terra e totalmente in Pace.

È necessario attraversare queste barriere, al fine di conseguire i benefici. Se vi comportate come un bambino che piange al primo segno di dolore, allora non sarete mai in grado di attraversare queste barriere. C’è bisogno di avere pazienza. Sopportate l’ insopportabile! Stringete i denti e sopportate! Ma dovete essere decisi! Non temete la sofferenza! Non temete il dolore! Non temete le difficoltà! Con questi tre tipi di impavidità, le tre barriere potranno essere attraversate.

Perché, quando si è seduti nella sala del Ch'an, non abbiamo il potere del Samadhi di sopportare un po’ di dolore e difficoltà? Perché lo troviamo così insopportabile da sentire quasi da piangere? Il fatto è che noi non abbiamo alcun potere del Samadhi, e non abbiamo superato le barriere del dolore, della sofferenza e della difficoltà. Ora, se siamo in grado di superare queste barriere, allora otterremo agio e facilità. Se impareremo a sopportare il dolore fino alle estreme conseguenze, fino al punto di dimenticarci di se stessi, come potrebbe esserci più alcun dolore? In effetti, non ci sarà. In tutto ciò che fate, dovreste portarlo all'ultimo, e poi dopo, al punto di purezza estrema, così la luce penetrerà. Quando la vostra purezza ed il Samadhi raggiungeranno questo picco, la luce della vostra saggezza apparirà spontaneamente e sarete illuminati. Ogni giorno vi chiedete circa l’Illuminazione, ma quale tipo di Illuminazione vi aspettate di raggiungere se non sapete sopportare neanche un po’ di dolore? Non dovreste un pochino vergognarvi di voi stessi?

Qualcuno si lamenta, "Nella sala Ch'an ci sono troppi rumori. Qualcuno tossisce; alcuni russano, altri si muovono in continuazione, provocando squittii nel pavimento. Il rumore è intollerabile!" Ciò può accadere ovunque. Si può cercare di evitare questi rumori, ma prima o poi un altro rumore arriva. Se ci liberiamo di quel rumore, arriveremo a sentirne un altro. Se sapete come applicare bene lo sforzo, allora che si sia nel rumore o nel silenzio, non sarete disturbati né dal movimento né dall’ immobilità. Non essere disturbati dal movimento né dal silenzio significa che non lo sentirete. Oppure, gli occhi possono seguire il movimento e l’immobilità, pensando: "Egli è veramente irritante! È impossibile per me entrare in Samadhi!" Anche se l'altra persona non stesse facendo rumore, potreste ancora non essere capaci di entrare in Samadhi. Se foste in grado di entrare in Samadhi, non avreste neanche il sentore dei suoi movimenti. E così nella coltivazione, mentre meditiamo, non si dovrebbe insistere sul perfetto silenzio. Più c’è rumore, e più grande sarà la vostra Illuminazione, forse. Quindi, non lasciate che i suoni vi frenino. D'altro canto, se accade che vi è quiete, non andate in cerca del rumore. Questi sono semplicemente tutti stati (o situazioni).

Se sapete come praticare, potete farlo perfino nel caos di una città. Se non sapete farlo, allora non ci sarà possibilità di praticare, anche se foste all'interno di una stanza anecoica! Non esiste un luogo che sia ideale per la coltivazione. Dovete superare la situazione ambientale. Non importa quale sia la situazione, non dite mai: "Ugh, qui c’è un ambiente terribile". Se vi spostate da qualche altra parte potrebbe essere peggio. Lasciare quel luogo e passare in un altro può rivelarsi ancora peggio, finché non ci sarà più luogo nel mondo che vi si soddisfi. Se riuscite a superare la situazione ambientale, allora qualunque posto nel mondo sarà lo stesso per voi. Il Buddha non scelse il luogo in cui realizzò la Buddhità. E’ possibile realizzare la Buddhità ovunque.


Dovete imparare ad essere pazienti. Se sapete rimanere immobili anche se vi sentite a disagio, allora avete un po’ del potere-Samadhi. Quel po’ di potere-Samadhi produrrà un pò di saggezza. Dite che volete mantenere i precetti? Sedere in Ch'an significa mantenere i precetti - i precetti del sopportare il dolore e la sofferenza! Quando vi sedete giù con mente-univoca, investigando "Chi è consapevole del Buddha?" senza pause, beh, ditemi, state forse commettendo qualche reato? State creando un karma negativo? Mentre siete seduti in meditazione, potreste mai commettere un omicidio? Potreste mai avere pensieri simili, "Per me egli è così vile, vorrei ucciderlo"? Stareste forse investigando sul fatto di voler uccidere qualcuno? No! Potreste mai pensare a rubare qualcosa? No! E così, proprio astenendovi dall’uccidere e rubare state applicando i precetti. Investigando il Ch'an, voi naturalmente mantenete i precetti senza nemmeno cercarlo, e quindi sulla base dei precetti voi sviluppate il potere del Samadhi.

Se però non investigate il Ch'an, tutti i pensieri discorsivi che sorgono nella vostra mente potrebbero portarvi ad uccidere, rubare, coinvolgervi nella lussuria, o menzogna, o nell’assumere intossicanti. Un solo pensiero sbagliato può portarvi a molti peccati. D'altro canto, se sedete in meditazione Ch'an, tutti questi problemi scompariranno appena voi naturalmente mantenete i precetti senza cercarli. Se si riesce a essere pazienti con il dolore, allora il mantenimento dei precetti senza sforzo produrrà il Samadhi, e da lì nascerà la saggezza-Samadhi. Quindi praticando diligentemente Sila (etica morale), Samadhi (concentrazione), e Prajna (saggezza), estinguerete avidità, rabbia e stupidità. Con la pura volontà di coltivare, eliminerete l’ingordigia e non sentirete la rabbia, anche se vi fosse qualcuno che vuole colpirvi. E se sedete in Ch'an, la vostra stupidità scomparirà e così la natura selvaggia della vostra mente folle svanirà. Non direste che questi sono vantaggi enormi? Ecco perché la meditazione Ch'an è nota per comprendere tutti i Dharma. Quando è correttamente fatta, l'investigazione Ch'an ci rende più risvegliati, intelligenti e saggi. Dovremmo evitare quella forma di Ch'an "narcotizzante" che ci rende confusi ed offuscati, come se fossimo in balìa della droga, tanto da non sapere dov’ è il nord o il sud, oppure la differenza tra il giorno e la notte.


Quindi, Questo Chan è come la nostra Casa Originale!

Ogni respiro che abbiamo, ogni movimento che facciamo, ogni parola, ogni azione, ogni pensiero, ogni riflessione ha effetto sul tempo e spazio nell'universo. Di converso, pure le vibrazioni dell’energia di bene, male, puro, e torbido nell'universo, hanno effetto su di noi. Se davvero vogliamo tornare alla purezza della nostra fonte originale e scoprire la nostra vera identità, dobbiamo spezzare e eliminare tutti gli attaccamenti al corpo e alla mente, e penetrare attraverso tutto. Dobbiamo essere sottoposti ad un periodo di fusione nella fornace ardente prima che gli elementi puri possano essere separati dalle scorie. La Saggezza apparirà una volta che il nostro pensiero e il nostro respiro sono purificati. Finché rimane la contaminazione, e la purezza non è totale, saremo ancora pieni di stupidità. Quando ci si siede e si cammina nella sala del Ch'an, facciamo in modo che il limo e il fango si depositino nel fondo, così che l'acqua della nostra mente diventi chiara e spumeggiante. Poi, se possiamo rimuovere il sedimento sul fondo, il nostro corpo-di-Dharma eternamente puro diventa manifesto. Rimuovere il sedimento significa che noi arriviamo a capire la nostra mente ed a vedere la nostra natura. Così, siamo ritornati alla fonte, e abbiamo preso la strada di casa per scoprire che il Chan è la nostra casa originale.

Nella coltivazione, dobbiamo purificarci internamente ed esternamente. La purezza interiore significa non avere pensieri confusi. La purezza esteriore significa non agire in modi confusi. Internamente, vogliamo essere come i saggi coltivando la mente e la natura, ed esternamente, vogliamo essere come dei re evitando il male, praticando delle buone azioni, e beneficiando tutti gli esseri viventi. Per mezzo dei meriti esterni, otteniamo i nostri frutti interiori. All’esterno noi creiamo i meriti, mentre all’ interno accumuliamo le virtù. Creare i meriti significa beneficiare tutti gli esseri. Quando noi aiutiamo gli altri, non dovremmo diventare attaccati al pensiero che li stiamo aiutando. Dovremmo fare come se nulla stesse accadendo. Non appena c’è l'attaccamento, ci prestiamo alla realtà delle apparenze. Noi creiamo meriti e beneficiamo gli esseri perché è ciò che dovremmo fare comunque, ed è nostro dovere aiutarli. Non alimentate pensieri di aver beneficiato gli esseri, sennò dopo averlo fatto, tutti i tipi di attaccamenti rimarrebbero.

Esternamente beneficiando gli altri e internamente beneficiando se stessi, è ciò che la meditazione Ch'an è realmente. Ogni minuto che ci siediamo si guadagna utilità e vantaggi. Quali sono i vantaggi? Quando ci si siede fino al punto di totale silenzio, la luce penetra e ci si sentirà come se non ci fosse alcun corpo, né mente, né mondo. Se si può rimanere in questo stato anche quando non si è seduti, così che l'esperienza continua anche quando si esce dalla seduta, allora questo è chiamato il punto in cui movimento e quiete diventano uno e lo stesso. Un altro modo di porlo, è che quando voi siete seduti non avrete alcun pensiero discorsivo, ed anche quando vi muovete intorno non avrete alcun pensiero discorsivo. Il movimento è quiete e la quiete è movimento, essi sono non-duali. Quando si ha questo tipo di capacità, si è costantemente in Samadhi.

“In ogni momento tu sei in Samadhi;

“Non esiste il tempo quando tu non sei.

Ogni gesto, ogni movimento sorge dal Samadhi; ogni parola, ogni azione - camminare, stare in piedi, seduti o distesi – tutto è fatto in uno stato di Samadhi.

“Gli occhi vedono le forme, ma all'interno non vi è nulla.

“Le orecchie sentono i suoni, ma la mente non li conosce.

Per raggiungere questo stato di Samadhi, dovete sedere in meditazione ed investigare il Ch'an. Dopo averlo fatto per un sufficiente periodo di tempo si può essere in questo stato. Se si pratica veramente bene, fino al punto di ottenere qualche risposta, allora non vi accorgerete di avere fame, sete, freddo o caldo - non vi accorgerete più di nulla. Se sarete capaci di raggiungere questo livello di non sapere nulla, allora saprete tutto. Quando facciamo qualcosa, se siamo capaci di farlo fino a fondo – fino all'ultimo punto - allora un cambiamento avverrà. Quando vi muovete fino al punto estremo, la quiete si manifesta. La quiete all'estremo limite provocherà il movimento. Ad es., di giorno c’è movimento e di notte c’è il silenzio. Quando il silenzio raggiunge l’estremo, quando il cielo diventa scuro e quando quell’oscurità raggiunge il suo limite, irrompe l'alba. Quando la luce del giorno raggiunge il suo limite estremo, scende la notte. Il giorno e la notte sono anche il movimento ed il silenzio. Se si sa come praticare, è possibile sviluppare le proprie capacità fino al punto che il movimento non ostacola più la quiete, e il silenzio non nasconde il moto - così che all’interno del movimento c'è la quiete, all'interno del silenzio vi è il moto. Se si sa come applicare i mezzi abili, allora si potrà scoprire che all'interno della vera vacuità vi è una meravigliosa esistenza, e dall’interno della meravigliosa esistenza, sorge la vera vacuità.

Così, dovremmo decidere di meditare, fino a quando non capiremo quello che tutti siamo in realtà. Noi siamo nati in un modo confuso, e la vita sarebbe inutile se dobbiamo anche morire in confusione. Dobbiamo scoprire come siamo nati e come moriremo. Possiamo essere liberi e indipendenti quando moriremo? L'obiettivo della nostra pratica è quello di realizzare la libertà oltre la nascita e la morte, il che è la vera libertà - la capacità di venire ed andare ogni volta che vogliamo, senza afflizioni o ansie. Se vogliamo andare nella Pura Terra Occidentale della Beatitudine Ultima, possiamo semplicemente metterci nella postura del loto intero, dare l’addio a tutti, e andare…. Questa è la vera libertà oltre la nascita e la morte.

“Per essere in grado di sfuggire la morte,

“Uno deve avere la capacità di sfidare la morte.-.

Per ottenere la libertà dalla nascita e morte, si deve praticare senza la paura della morte. Non bisogna ugualmente avere paura del dolore, delle difficoltà, le sofferenze, o di qualsiasi altra cosa. Il Ch'an è l'essenza di tutti i Buddha. I Buddha delle dieci direzioni sono nati dal Samadhi del Ch'an. Se a voi manca l’abilità nel Samadhi del Ch'an, non potrete diventare illuminati o raggiungere lo Stato di Buddha. Noi non apparteniamo a nessuna setta - non siamo della setta Lin-chi, Caodong, Yunmen, Fayan, o Weiyang. Noi abbiamo superato l'intera faccenda. Ad es., se c’è una tabella che rappresenta il vasto funzionamento di tutta la sostanza, allora noi siamo come l'intera tabella, non solo una parte. Ecco perché facciamo tutto molto naturalmente, senza darci delle arie….


**********************************************************************************

Finito di tradurre nel mese di Dicembre 2008 – per conto del Centro Nirvana – senza scopo di lucro.