Centro Ch'An Nirvana
Articoli di Aliberth


 

L'ultimo articolo di Aliberth

Come in altre occasioni, alcuni individui interessati alla pratica Zen possono talvolta esprimere domande realmente interessanti presentando le proprie opinioni personali e che poi, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare importanti e peculiari anche per altri lettori. Perciò, visto che la cosa è stimolante, pensiamo sia utile postare sul sito questi dialoghi….


Messaggio per Aliberth- info@centronirvana.it

Buonasera Alberto, mi chiamo Paolo e ti scrivo da….. Sono da sempre un praticante zen,adoro questo viaggio e diffondere semi di risveglio negli altri esseri è qualcosa che mi gratifica al di la di tutto quanto...non so se ne abbia il titolo ma questo mi importa poco perché ciò che faccio lo sento da sempre come l'unica missione che debba portare avanti e perciò lo faccio con tutto il mio essere...

Da quando ho letto il tuo articolo sul vostro bellissimo sito, ‘CONOSCERE LA MENTE’,(http://www.superzeko.net/dharma_di_aliberth_da_rivedere/conoscere_la_mente.htm), una tua relazione su incontri di meditazione che tenevi a Roma,ho cominciato ad appassionarmi a ciò che dicevi perché le tue parole risuonavano in me come un qualcosa che fosse sedimentato nel mio profondo chissà da quando e si stesse ridestando da questo lungo,lungo sonno; perciò sono andato avanti a conoscere i tuoi richiami agli insegnamenti originari,affinché questa domanda CHI SONO IO?,dopo anni di tormento,finalmente potesse fungere da propulsore verso la ricerca dell'assoluto.

Dopo più di un anno che ti "seguo" a tua insaputa (vista la distanza e il mio poco tempo libero mi è impossibile raggiungerti) mi sono deciso a scriverti perché l'altra sera mi è capitata una cosa curiosa. Sono andato a sentire un eminente lama tibetano e dopo un'oretta che sonnecchiavo alle ovvietà che diceva (non era la persona che mi annoiasse ma proprio gli argomenti...) quando si è aperto il dibattito mi sono ridestato alla domanda di una donna che gli ha chiesto se esistesse o no una mente assoluta. La sua risposta è stata: "No,non esiste,altrimenti penseremmo e saremmo tutti la stessa solita cosa"..., alché mi son sentito in dovere di entrare nel discorso e con il dovuto rispetto che si porta ad una guida spirituale gli ho chiesto se stesse parlando per esperienza diretta o per conoscenze acquisite dogmaticamente... Superato un certo imbarazzo iniziale, lui mi ha risposto che tutto era il frutto di studi e rielaborazioni sull'argomento ed anche un pizzico di esperienza personale...

Mentalmente mi sono chiesto come fosse possibile negare una cosa con l'esperienza che uno può avere… (posso dire che Dio non esiste solo perché la mia esperienza non l'ha trovato?) e dunque gli ho rivolto un'altra domanda: "Come mai altre scuole di buddhismo, senza proclamare la verità dell'esistenza di una mente assoluta, ne incoraggiano la ricerca tramite alcuni tipi di meditazione,tipo quella di auto-coscienza?" 

A quel punto, con la loro tipicaironia,rivolgendosi all'interprete, il lamaha detto che il tempo era scaduto e ha troncato lì l'argomento... Ora, puoi tu darmi un tuo parere sul suo comportamento? ti ringrazio di tutto e per il momento ti saluto. A presto, Paolo.


 

Caro Paolo...
Questo fatto che tu racconti è il motivo e la spiegazione del perché ad un certo punto del mio percorso - composto da anni ed anni di ascolti e presenze ai piedi di maestri e lama che inondavano la mia mente di dogmi e insegnamenti vari - peraltro molto utili, per quei miei iniziali momenti di esperienza -, ho preso la decisione di tirare i remi in barca e mi sono finalmente messo a guardarmi dentro...
Come tu stesso hai potuto leggere nei miei scritti sul sito (Dalla mente alla. ..MENTE -
http://www.superzeko.net/dharma_di_aliberth_da_rivedere/articolialiberth.htm), vi è stato in me un forte bisogno di arrivare alla verità non più e non solo attraverso parole e frasi provenienti dall'esterno ma, proprio come è detto nello Zen-Chan, tramite l'introspezione e la sistematica auto-indagine di se stessi, dei nostri pensieri, opinioni, giudizi e quant'altro.
Perciò posso capire i tuoi dubbi di fronte a risposte più o meno giustificate e giustificabili di insegnanti che, pur meritando tutto il nostro rispetto, in realtà quando ci dànno relazioni sulle loro esperienze, ovviamente stanno solamente riportando il loro livello di profondità coscienziale e il loro grado di esperienza personale raggiunto.

E sebbene questo possa anche essere assai elevato dal punto di vista della conoscenza empirica, non sempre però esso si rivela dirompente e trasformativo quando entra nella NOSTRA entità mentale e coscienziale.
Questo è evidente quando si ha a che fare con dichiarazioni di punti di vista e visioni dialettiche di alcuni punti metafisici, i quali aldifuori del loro attraente e piacevole richiamo eruditivo per la nostra mente logica, che è appunto personale e molto interessata ai punti di vista collettivi, ma non può certo essere definita con quel termine realizzativo noto come 'Mente Assoluta' - la quale, ovviamente, è qualcosa di molto diverso dalla nostra loquace mente personale e obbligata alla logica della visione oggettiva e manifesta.
Si può dire che la 'Mente Assoluta' è il risultato indagativo di una mente comune che però è arrivata a individuare se stessa, riconoscendola come 'mente ordinaria tra menti ordinarie' e imponendosi, grazie alla sopraggiunta comprensione, di provocare una sorta di 'distacco' da questo tipo di mente, fino a far sorgere in se stessi una forma di 'vero-silenzio', che è appunto intriso di 'consapevole accettazione dello status-quo dei fenomeni espansivi della mente comune, ma senza più l'egocentristico impulso ad intervenire per contrapporsi, o adeguarsi, al comune modo di intendere la cosiddetta Realtà empirica, sperimentatada tutti più o meno nello stesso modo...
Questa comprensione piena di consapevolezza di "né, e della unità indefinitivamente uguale a se stessi di tutto ciò che ci circonda, allorché si è giunti a questo livello, convive pacificamente con la nostra mente mondana, così da farci essere sia 'dentro' che 'fuori' in una sorta di armonia reciproca, in cui finalmente, la nostra mente personale diventa un vero e proprio buon-servitore, un fedele compagno che ci accompagna per tutto il periodo della nostra vita in questo mondo.... vale a dire, per tutta la durata del sogno...
Detto questo, caro amico, ti consiglio di continuare il tuo lavoro sperimentale su di te, sulla tua mente - sia in entrata che in uscita - cioè, mettendo una vera guardia (l'Osservatore Silenzioso, o Testimone) sulla porta-non-porta della persona stessa che tu sei... Vedrai che, col tempo, avrai sempre meno voglia - ed interesse - di andare ad ascoltare le altrui esperienze interiori... che sono valide, appunto, solo per ogni altra persona che le vive... e che per noi stessi, possono essere considerati soltanto 'cartelli indicatori, utili per poterci dirigere verso la nostra stessa Coscienza... cosa che poi dobbiamo necessariamente fare. Un caro abbraccio e buon lavoro…, Aliberth