Nella rubrica ‘Posta’ di Facebook, possono talvolta generarsi dialoghi o domande realmente interessanti tra uno o più interlocutori che presentano le proprie opinioni personali e che poi, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare peculiari anche per altri lettori. Perciò, visto che la cosa è stimolante, pensiamo sia utile postare sul sito questi dialoghi…. Domanda di G.M.: - Ciao Aliberth, ti scrivo per avere un parere su un argomento che mi interessa particolarmente. Domenica scorsa ho avuto una discussione (pacifica) con mio padre riguardo la mia pratica zen e la mia non-fede nei confronti della religione cristiano-cattolica. Devo precisare che i miei stanno frequentando da qualche anno la parrocchia occupandosi attivamente dei corsi pre-matrimoniali. Tutto è nato dalla affermazione di mio padre che ha così detto, "Tu ritornerai alla tua fede originale, me lo sento... perché sei un battezzato". Da ciò, la mia replica in questo tono, "E perché, esiste una sola via giusta e le altre sono sbagliate? Se io fossi passato dal buddhismo al cristianesimo diresti le stesse cose? Diresti egualmente che tornerò al buddhismo?....Ovvio che no...." Dunque, lunga discussione... per poi scoprire che alla fine mio padre si è interessato a conoscere, o meglio provare, la meditazione. Al ché, io gli ho suggerito un gruppo che fa parte della scuola di "meditazione cristiana" (così è più sereno…), fatta da quel frate benedettino di cui non ricordo bene il nome. Sembra una scuola seria, anche se poi la meditazione che fanno è tipicamente buddhista... hanno solo sostituito i mantra originali con uno cristiano. ...(Maranatà!!!) Da questa discussione abbiamo concluso che le varie religioni, se leviamo il contorno rituale tipicamente culturale, nella SOSTANZA si somigliano un pò tutte. Del resto, esse predicano Amore, non-violenza, il non fare del male agli altri, etc. etc. Però ancora due punti ci separano molto (me e mio padre): 1) La vita dopo la morte. (Io, la reincarnazione - e lui, un’unica vita, perché dopo verrà il giudizio). 2) Il Dio che si è fatto carne e che è risorto per salvare tutti gli uomini. (e dunque da Cristo in poi vi è la fondamentale differenza con le altre religioni). Sono 2 differenze profondissime che inevitabilmente ci separano! Ma, secondo te, perché questo Cristo che era venuto per gli ebrei, poi è stato da San Paolo universalizzato e adesso ci raccontano che è venuto per tutti e che "soltanto per mezzo di lui" si va al Padre?..... ma soprattutto, cosa significa realmente questa ultima frase??? Io una idea me la son fatta, ma vorrei comunque sentire il tuo parere. Poi volevo chiederti un'altra cosa: Stamattina, mentre compravo un regalo per la festa del papà, ho visto un libro che mi ha incuriosito. Trattava delle varie strade e vie che possono ingannare il Popolo di Dio (così diceva), e volevo vedere se come al solito ci mettevano in mezzo le religioni o filosofie orientali. (Questa loro storia che danno per scontato di essere l'unica verità mi indispone parecchio).
Così, mi sono trovato davanti un capitolo che parlava di medianità, poteri medianici, angeli o spiriti guida, ecc... tutti poteri dati dagli spiriti o dai demoni!!! Tutti dunque, e non da Dio.... Cio che più mi ha colpito è che l'autore prendeva spunto anche da uno scritto di Patanjali che descriveva le siddhi e come ottenerle, ma che allo stesso tempo ammoniva dicendo "Ecco, vi ho detto come ottenerle, ma sappiate che esse vengono tutte dagli spiriti... perché non c'è nessun potere senza gli spiriti". Dunque, esortava a rinunciarci… Così pure per i chakra, e relativo loro sviluppo. Anch'esso, concesso dagli spiriti e quindi da evitare. (Allora il reiki viene dal male???) Concludendo: Patanjali non mi pare uno qualunque... se afferma questo, ci deve pur essere un motivo. Sarà per questo che lo Zen da sempre aborrisce tutte le pratiche esoteriche e tantriche, tipo Shingon??? E che dire di pratiche come il Reiki? Questo venire "non da Dio" (ma dal male), può essere assimilabile a ciò che nello Zen si descrive come frutto della mente egoica? E quindi anch’esso da lasciar andare??? Ti ringrazio… Shanti! Risposta di Aliberth:- Caro G.M. - Accidenti... che domandine... non mi hai messo in crisi, ma poco ci manca... Dunque, non aspettarti però risposte decisive e conclusive, perché non potrei dartene... Le cose di questo mondo, comprese le cose delle religioni, sono solo frutto di idee e null'altro... Non esiste da nessuna parte un qualcosa di REALMENTE reale dalla sua parte, come un Dio dei Cristiani o un Dio di qualche altra religione... E' solo la mente degli uomini, il loro ragionare (spesso in maniera un po’ cervellotica) che ha dato origine a credenze e dogmi e che sono validi SOLO se uno ci crede... altrimenti sono tutte illusioni, come le nuvole, l'eco, l'immagine della luna nel pozzo, le fate morgane, le apparizioni di un mago e la caligine che in estate sembra acqua... Purtroppo, le persone vivono avvolte da questa forma di ignoranza (cioè, non-conoscenza) e la loro conoscenza oggettiva è formata solo da ipotesi, congetture, opinioni e idee immaginarie e immaginate. E' vero, però, che la forte FEDE può far apparire REALI qualunque opinione, credenza o aspettativa, soprattutto di tipo spirituale, a qualunque persona che sia facilmente suggestionabile (quindi, quasi a tutti...). Ovviamente, lo stesso discorso vale anche per il credere a diavoli, spiriti, demoni, angeli, poteri sovrannaturali e quant'altro... Tutte queste entità, compreso il Creatore, esistono SOLTANTO nella mente, nella NOSTRA mente, dunque nella mente di TUTTI, e perciò che in QUESTO mondo, esse possono apparire come delle verità.... Il Buddha questo lo fa chiaramente capire... Ecco perché il Dharma (soprattutto il Chan-Zen) dà la massima importanza alla vera conoscenza della mente... perché è dalla mente che parte tutto... è la mente che crea tutto, tutte le cose materiali e spirituali, le quali continuano ad esistere finché esiste la mente della persona. Poi, alla morte di questa persona, cessando la sua mente di essere presente nel corpo, anche le cose (tutte, perfino quelle più sacre) da questa mente immaginate, pensate o credute, spariscono con essa, e ritornano alla Coscienza-Deposito Originaria, da cui la mente sorge e, fino a quando (a causa del suo stesso karma) essa non si sarà di nuovo reincarnata in un altro individuo, umano, animale, o spirituale, non potrà avere coscienza dell'esistenza di nessuna cosa. Ovviamente, al momento di rinascere, le cose torneranno nella coscienza mentale, le cose del mondo e della mente... E così, sempre ovviamente, quando la persona muore, le cose continuano ad esistere...MA SOLO PER LE PERSONE ANCORA VIVENTI... Dunque, il problema è profondissimo e non si può risolvere con il ping-pong delle opinioni... La peculiarità del buddhismo è che esso non si contrappone a nessun'altra religione... esso le scavalca e le oltrepassa tutte... perché non è una vera e propria religione a cui affidarsi ciecamente, ma impone un profondo rivoltamento della capacità cognitiva ed una continua indagine investigativa sulla natura della realtà, e sulla natura della stessa mente... Anche per questo motivo, si dice che finché non si arriva all'Illuminazione, allora il buddhismo è una religione più o meno come le altre, perché le persone NON possono conoscere da se stesse la verità, ma sono obbligate a credere ciecamente a ciò che altri hanno scoperto ed a ciò che altri hanno detto... e questo rende il buddhismo elementare come qualunque altra religione. E' solo con l'avvenuta Illuminazione, o Realizzazione, che un individuo avverte pienamente la verità della natura delle cose, e della mente che le crea... Ma qui, entriamo in un campo troppo profondo per poterne parlare in questa sede, solo con una trasmissione fatta a parole. Trasmissione che, peraltro, non avrebbe nessun valore proprio perché, come le suddette fideistiche religioni, essa si appoggia soltanto al fatto se uno ci crede o meno. Dunque, queste verità apparenti vengono ritenute vere da chi ci crede e non vere da chi non ci crede... Come potrebbe allora questa essere una Verità Assoluta? Perciò, non mi resta che dirti, "non combattere contro i mulini a vento come Don Chisciotte, ma pensa soltanto a risolvere dentro di te il problema della mente". Poi, quando e se sarai riuscito a risolverlo, appunto approdando all'illuminazione, allora potrai trovare (forse) le giuste parole ed il giusto tono per poter aiutare anche qualcun altro a svelare l'arcano mistero dentro se stesso... proprio come il Buddha ha fatto con noi... Un caro abbraccio, Aliberth
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