Articoli di Aliberth


 

La "sindrome di Milarepa"
 

 
    home page      traduzioni di Dharma      articoli di Aliberth      testimonianze      maestro Zenmar      eventi      photogallery      news      link         

Spesso, nella rubrica ‘Posta’ di Facebook, possono generarsi dei dialoghi o domande veramente interessanti tra più interlocutori che dibattono sulle proprie opinioni personali e che poi, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare interessanti anche per altri lettori. Per questo motivo, visto che la cosa stimola il mio pensiero, mi sento spinto a postare sul sito questi dialoghi….

 

Caro Al, secondo me, è meglio avere pochi amici e curarli, che averne tanti e non poterli curare. Io sono contenta con quelli che ho, converso con loro e naturalmente ho contatti soventi con quelli a cui interessa quello che dico. Per questo sto in FB, per avere contatti più o meno veri e scambiare pareri. Mi sto ripetendo, oggi non sto molto bene, (brucio karma negativo) perciò di quello che ti scrivo prendi ciò che credi che sia serio, il resto brucialo pure… Scusami sto facendo il possibile, ma non riesco proprio a non essere me stessa, non ci riesco. Anche se sto male, a me piace dare gioia e allegria agli altri, anche se poi piango. Un giorno, se ti interessa, ti racconterò quando in momenti di estrema sofferenza facevo comunque ridere tutti. Io voglio trasmettere la gioia, e non la sofferenza perché il mondo ne è gia pieno; provo affetto per le persone che mi sono vicine anche se solo spiritualmente, non ho secondi fini, anche se alcuni lo pensano. ma io li ho messi a posto subito. Non ho paura di niente, perdona il mio sfogo, ma vorrei tanto che tu mi potessi capire, sto piangendo…

Caro Ananda (permettimi di chiamarti così…), tu devi aver sofferto molto nella vita. Lo sento nelle tue parole, una grande sofferenza e paura. Sei una persona speciale, sei proprio un vero buddhista, non è facile trovare persone come te, finalmente ho trovato qualcuno che sa parlare di buddhismo con umiltà senza farsi passare per un maestro, non puoi sprecare la tua vita in questa maniera, tu servi agli altri, a me e a tanti altri, non lo puoi immaginare, con le nostre discussioni, pacifiche e amorevoli da parte tua ed esuberanti da parte mia, mi hai aiutata in tante cose, tu non lo sai quante, non sai quanto ora medito meglio, a volte sto per fare qualcosa che non va, penso a te e alla tua spiritualità e cambio. Devi diventare un Bodhisattva, ma se te ne stai chiuso, come fai a praticare la bodhicitta? Ti ho chiamato Ananda, perché lui stava sempre vicino al Buddha ed era il più amato dall’Illuminato. Comincia a vivere, non lasciarti spegnere, illumina chi ti sta vicino. Non pensare solo al Nirvana, c’è qualcosa più in alto e sono sicura che lo raggiungerai, è l’energia karmica che ci ha fatto trovare, io l’ho saputo fin dal primo momento che ho seguito il tuo profilo in FB. Non mi sono mai sentita legata a nessun maestro come con te, stiamo lontani ma le nostre anime si seguono nel medesimo cammino verso la liberazione. Forza, pratica la bodhicitta e ti sentirai molto meglio. Ciao.


 

Cara E. - Io non ho preclusioni verso nessuno... ma sono profondamente consapevole di una verità a cui sono arrivato, cioè la vacuità (o interdipendenza dei fenomeni), che è il fatto che nessuna cosa - o fenomeno - o persona - o evento può mai esistere da se stesso e per se stesso. Nessuna cosa ha una vera esistenza permanente e questo fatto mi ha fatto diventare isolato ed appartato. Non posso farci niente, la mia vita è così... Vivo da solo, mangio da solo, dormo da solo e quindi non ho nessun interesse verso nessuno... Ho compassione e amore per tutti, ma non c'è nessuno in particolare che stia nel mio cuore, che è solo per il Dharma, né nella mia mente rivolta verso la Verità Ultima (l'incomprensibile mistero che è al nostro interno, la mente-Buddha, il Nirvana). Da diverso tempo, infatti, non seguo più alcun maestro, perché ne ho già seguiti troppi ed ormai nessuno può più rivelarmi qualcosa che io già non conosca. Capisco ciò che vuoi dirmi, con i tuoi consigli, e mi dispiace che a te stia succedendo questo, ma non è colpa mia visto che io cerco sempre di non offendere e non illudere nessuno, poiché non è mio desiderio far soffrire, ma neanche è mio desiderio soffrire più per qualcuno. Tutto ciò è il prodotto del karma, ed è la mente che crea il karma e nella mente esso può essere annullato…  Il Buddha lo ha insegnato, e se leggi il testo del "Jatakamala" (Le Vite Precedenti del Buddha), potrai vedere quanta sofferenza - spesso accettata con grande pazienza ed eroismo - egli ebbe nelle sue precedenti incarnazioni. E' evidente che per percorrere la Via con efficacia occorre eliminare dalla mente tutto il gravame Karmico delle nostre vite precedenti - ignoranza, odio e bramosia. Così, il Buddha lo fece nelle sue vite precedenti e poi, alla fine, sbocciò nella vita finale, quella in cui poi passò nel Nirvana, in cui non vi è più bisogno di dover rinascere. Quanto a noi, se ancora soffriamo, si vede che siamo nelle vite di riparazione e purificazione del nostro Karma, in cui la nostra mente deve liberarsi dell'Ego e dei Tre Veleni (che appunto sono l’ignoranza, l’odio, e il desiderio...)                                                    Tu hai capito molte cose di me... forse più di me stesso. Tuttavia, non sono così chiuso come sembra. Ho il mio gruppo, e ho il pensiero per tutti gli esseri. Vedi, il punto è che non ho la "spinta-stimolo" per uscire a fare il messia... preferisco essere disponibile per chiunque mi contatti. In quel caso, non rifiuto nessuno, ma aspetto che sia il karma a far venire le persone, anche se a me succede che a volte piace di più l'isolamento ed il silenzio. Forse è un fatto karmico, o direi... di evoluzione. Tutto quello che tu mi dici di fare IO L'HO FATTO per più di 40 anni. Ma ora ho capito che non serve a niente. Infatti, prima o poi la vita finisce e allora si rischia di restare come dei baccalà. Meglio essere pronti da subito, sapendo come vanno a finire le cose...                Per tutta la mia vita di persona ordinaria (quando non capivo niente di spiritualità e di Dharma), ho inseguito le persone e sono corso sempre dietro alle cose... non capivo la coscienza, né il vero amore... seguivo solo il mio istinto... poi, pian piano ho visto che ogni cosa e persona che raggiungevo, che arrivavo ad avere, mi veniva tolta... le persone se ne andavano via, o morivano, lasciandomi poi sempre solo e le cose del mondo cambiavano o svanivano...Sono stato quasi sull'orlo del suicidio... Poi, alla fine, per fortuna è apparso il Dharma. Per circa trent'anni l'ho praticato con costanza e coscienza, ho seguito tanti maestri ed ognuno di essi mi ha dato la sua buona parte di insegnamenti. Ma l'insegnamento migliore - quello più utile e vantaggioso - è stato il guardarmi dentro e capire la Legge del karma (causa ed effetto)... Solo così, ho potuto comprendere realmente fino in fondo l’insegnamento del Buddha...Tuttavia, come il Buddha, poi mi sono ritirato e mi sono messo da parte... Ma, se qualcuno ha bisogno di me, delle mie esperienze, del mio aiuto spirituale, allora glielo dò sempre. Però non vado in cerca di seguaci, non mi interessa proprio apparire come un guru... Questa, io la chiamo la “Sindrome di Milarepa” perché, pur se una persona ha avuto una gioventù davvero sfortunata e magari anche un po’ bruciata, a causa delle sue violente reazioni agli effetti negativi del karma, tuttavia, quando essa ha veramente compreso il Dharma e la verità dell’esistenza, allora può rimettere tutte le cose a posto. E diventare così un persona saggia, un bodhisattva che aiuta gli altri in modo disinteressato.                                 Voglio raccontarti due cose. Nel 1958, sulla via Aurelia, allora molto stretta, un camion carico di carciofi invase la carreggiata nel momento in cui mio padre, mia madre ed io stavamo arrivando con una Fiat 600. Lo scontro fu inevitabile. Mia madre morì, mio padre ebbe un mese di prognosi riservata, ma poi sopravvisse ed io fui leggermente ferito al viso, dopo che tutti e tre fummo sbalzati fuori dall'auto finendo sull'asfalto. Purtroppo, mia madre finì sotto le ruote del pesante mezzo e non ebbe scampo. Ma nessuno riuscì a provare la colpevolezza dell'autista del camion. Anzi, essendo solo lui in grado di parlare e dire la sua, fece ricadere tutta la colpa a mio padre che guidava la nostra macchina. Quindi, non abbiamo avuto nessun rimborso né risarcimento assicurativo... niente di niente.                                                                                                                       Circa quarant'anni dopo, nel 1995, la mia compagna Cristina fu portata in un Ospedale perché affetta da una apparente influenza che le dava inspiegabili effetti collaterali. Tramite approfonditi esami le venne diagnosticato un tumore cerebrale che fino ad allora (lei aveva solo 40 anni) era rimasto silente. Risultato: il neurologo spiegò che con una operazione nella zona del cervello, sarebbe potuta sopravvivere. Invece, la cosa non andò così... Dopo ben 12 (dodici) ore di intervento operativo, Cristina morì tre giorni dopo e in me rimase forte la sensazione di una errata manovra da parte dei chirurghi durante l'intervento. Morale: queste e tante altre situazioni nella mia vita mi avevano fatto diventare pieno di rancori e avversione verso il mondo, e verso gli altri esseri umani, soprattutto verso coloro che almeno apparentemente sembravano avere una vita felice. Però, in seguito, con la vera COMPRENSIONE del Dharma, le cose sono cambiate. Se hai presente la parabola che, a quella madre disperata per aver perso il suo unico figlio, il Buddha disse che l'avrebbe confortata se avesse trovato una sola casa in cui recentemente non ci fosse stata la morte di almeno una sola persona di famiglia, e che ovviamente la povera donna non riuscì a trovare, comprendendo cosi il significato effettivo delle 4 Nobili Verità, allora sai bene cosa voglio intendere...E' per questo che dico che quando uno ha messo pace nel suo proprio cuore, perché è riuscito a capire VERAMENTE l'insegnamento del Dharma, la sua mente sarà in pace e non potrà PIU' provare odio o rancore per nessuno. Alla fine, siamo tutti nella stessa barca e tutti siamo prima o poi costretti a pagare il nostro karma, che è l'effetto dei nostri pensieri, parole e azioni sbagliate e negative verso gli altri esseri, in questa vita e nelle nostre vite precedenti...Ora, ti saluto caramente e ti mando un abbraccio e tanta, tanta comprensione per le nostre menti angosciate che devono essere purificate e riportate alla loro natura originaria, che è la mente di Buddha.. Aliberth