Articoli di Aliberth


 


Considerazioni sul DISPREZZO e la NON-VIOLENZA…

 

   Spesso, nella rubrica ‘Posta’ di Facebook, possono generarsi dei dialoghi o domande veramente interessanti tra più interlocutori che dibattono sulle proprie opinioni personali e che poi, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare interessanti anche per altri lettori. Per questo motivo, visto che la cosa stimola il mio pensiero, mi sento spinto a postare sul sito questi dialoghi….

 

Patty - Parlando di Gandhi e dello spot fatto dalla Telecom su di lui, devo dire che invero adoro quest'uomo (tanto quanto disprezzo la Telecom), tanto è vero che mi sono trovata a piangere ascoltandone la pubblicità, quando essa ha usato la sua immagine che mi ha messo tremendamente in imbarazzo…

Aliberth - Cara Patty, io non voglio dare lezioni a nessuno, ma vedi... il Dharma è proprio il saper comprendere che non si dovrebbe disprezzare nessuno, nemmeno e soprattutto i nostri nemici o le persone odiose... Certo, lo so che è difficile arrivare a questo.. ma quando ci si sarà arrivati... Oh, quanta pace nel cuore e quanta serenità nella mente! Ciao, cara Patty... un pensiero...

Patty - Caro Alberto, non ho un termine migliore. Non ti preoccupare, non mi sento rimproverata e non mi offendo. Comunque è giusto che qualcuno ne parli. Magari ne parliamo anche con gli altri, sarà bello. Come potrei dire, in altro modo, che disprezzo, l'avidità, lo sfruttamento, l'inganno, la truffa? Come potrei dire che disprezzo l'omicidio o la menzogna? Forse non è la parola giusta... Dovrei dire che mi dissocio, o dovrei comunque trovare un'altra parola. La Telecom non è una persona, è un sistema di marketing che ha sfruttato per anni il monopolio di uno strumento di comunicazione (che dovrebbe essere uno strumento al servizio delle persone e del loro bene) per accumulare denaro, è vero, si, stipendiando molte persone ma anche a discapito dei propri utenti, spesso truffandoli. Cinque anni fa mi sono ritrovata di fronte al caso di mia madre morta che secondo la Telecom avrebbe firmato un nuovo contratto con la loro società. Una persona morta che firma un contratto…. Lo scherzetto, oltre a molte ore di tempo che mi ha distolto da altre attività importanti e che ovviamente mi è costato denari per le raccomandate, è stato anche utilizzato per estorcermi diversi mesi di rateo telefonico (canone). Non c'è modo di difendersi né di farsi risarcire, la giustizia non arriva in questi meandri.

La nuova tecnica per commettere impunemente piccoli delitti senza castigo è agire sotto una determinata soglia di danno. Per cui se rubo 100 o 200 euro ogni 3 o cinque anni ad un nutrito numero di persone, posso contare sul fatto che nessuna di loro riuscirà a fermarmi. Ciascuno di noi, però, quanti di questi piccoli delitti subisce ogni giorno? La Telecom, la Rai, l'assicurazione, la banca, i sistemi di previdenza, lo stato, il condominio, il meccanico... e così via. Siamo caduti nella miseria, e questo sistema sta uccidendo le persone e noi non riusciamo ad uscirne. In ogni caso l'utilizzo da parte di Telecom dell'immagine di Gandhi è una contraddizione in termini. Come avrebbe reagito lo stesso Gandhi a tutto questo? Gandhi li avrebbe fatti chiudere. Te la ricordi la rivolta del sale, quando portò tutti al mare con i setacci a farsi il sale da soli?! Egli non ha mai mancato di fare le sue denunce….

D'accordo, non voglio disprezzare, allora come dovrei agire per liberare dalla morsa chi cade vittima di questo sistema? La disobbedienza civile è un'ottima cosa e, per quanto mi riguarda, ne ho praticata molta. In più occorrerebbe costruire monasteri e "saper cambiare vita". Io ormai difficilmente potrò farlo, soprattutto per motivi di salute che mi incastrano qui dove mi trovo. Anche perché in Italia tanti monasteri femminili non ci sono. O, almeno, non adottano quello stile di vita che a mio avviso davvero andrebbe adottato.... Io non odio la Telecom e non provo rancore, ma sarebbe più giusto che ci fosse un solo telefono ogni 100 persone, ma anche niente telefoni se fosse necessario. Sarebbe meglio costruire monasteri...

Aliberth - Si, Patty, sono d'accordo... Però voglio raccontarti brevemente due cose. Nel 1958, sulla via Aurelia, allora molto stretta, un camion carico di carciofi invase la carreggiata nel momento in cui mio padre, mia madre ed io stavamo arrivando con una Fiat 600. Lo scontro fu inevitabile. Mia madre morì, mio padre ebbe più di 1 mese di prognosi riservata, ma poi sopravvisse ed io fui soltanto leggermente ferito sul viso, dopo che tutti e tre fummo sbalzati fuori dall'auto finendo sull'alsfalto. Purtroppo, mia madre finì sotto le ruote del pesante mezzo e non ebbe scampo. Ma nessuno riuscì a provare la colpevolezza dell'autista del camion... anzi, essendo solamente lui in grado di parlare e dire la sua, fece ricadere tutta la colpa a mio padre che guidava la nostra macchina. Quindi, non abbiamo avuto nessun rimborso né risarcimento assicurativo... niente di niente.

Circa quarant'anni dopo, nel 1995, la mia compagna Cristina fu portata in un Ospedale (evito di citarne il nome), perché affetta da una apparente influenza che le dava inspiegabili effetti colaterali. Tramite approfonditi esami le venne diagnosticato un tumore cerebrale che fino ad allora (lei aveva solo 40 anni) era rimasto silente. iRisultato: il neurologo spiegò che con una operazione alla zona del cervello, sarebbe potuta sopravvivere. Invece, la cosa non andò così... Dopo ben 12 (dodici) ore di duro intervento operativo, Cristina dopo tre giorni morì e in me rimase forte la sensazione di un errata manovra durante l'intervento da parte dei chirurghi.

Morale: queste e tante altre situazioni nella mia vita mi avevano fatto diventare pieno di rancori e avversione verso il mondo, e verso gli altri essri umani, soprattutto verso coloro che almeno apparentemente sembravano avere una vita felice. Ma poi, con la vera COMPRENSIONE del Dharma, le cose sono cambiate. Se hai presente la parabola del Buddha che, a quella madre disperata per aver perso il suo unico figlio, disse che l'avrebbe confortata se essa avesse trovato UNA SOLA casa in cui recentemente non fosse morta una sola persona di famiglia, e che ovviamente la povera donna non riuscì a trovare, comprendendo cosi il significato effettivo delle 4 Nobili Verità, allora tu sai bene cosa voglio intendere...

E' per questo che dico che quando uno ha messo pace nel suo proprio cuore, perché è riuscito a capire VERAMENTE l'insegnamento del Dharma, la sua mente sarà in pace e non potrà PIU' provare odio o rancore per nessuno. Alla fine, siamo tutti nella stessa barca e tutti siamo prima o poi costretti a pagare il nostro karma precedente, che è l'effetto dei nostri pensieri, parole e azioni sbagliate e negative verso gli altri esseri...
Il Buddha rivelò che la verità dell'esistenza è la "Nobile Verità della Sofferenza" (cioè, le 4 Nobili Verità)... Dunque, se non si ha consapevolezza di questa verità, si rischia di non comprendere la natura della sofferenza che proviamo noi stessi e tutti gli esseri...
Invece, malgrado tutto, poi si dovrebbe essere lieti e gioiosi proprio nel capire la terza nobile verità (la Verità del Sentiero che elimina la sofferenza), e la quarta nobile verità (la Verità della Cessazione della Sofferenza).…

Ma purtroppo, come ammonisce e dichiara l’insegnamento del Chan, solo lo 0,001% delle persone può arrivare, in questa società e nell'epoca attuale, a realizzare questa inconfutabile Verità! E perciò, anche se non ritengo molto dharmico mostrare la nostra eventuale e presunta superiorità di comprensione spirituale, in ambiti che tutti possono avvicinare, e quindi leggere – come questo di Facebook, c’è purtroppo, il forte rischio che molti possano interpretare i nostri commenti secondo il loro livello di mente e ben pochi siano in grado di capirli... Così succede che, spesso, anziché aiutarle, le persone sono danneggiate dai nostri commenti, anche se sono fatti a fin di bene... Si dovrebbe pertanto cercare di aiutare le persone, spingendole verso la conoscenza delle verità spirituali… e questo sarebbe il miglior aiuto che noi possiamo dare agli esseri, così da far cessare gli effetti del karma negativo individuale che tutti ci portiamo dietro, come eredità di una mente addormentata e ignorante (cioè, che ignora le profonde verità spirituali) e che aspetta soltanto di essere risvegliata ed illuminata…

Altra interlocutrice – Devo dire che anch'io mi sono avvicinata al Buddhismo dopo un periodo di forte crisi, non minimamente paragonabile a quanto sofferto da Alberto. Mi chiedo, però, perché la grande maggioranza delle persone si avvicinino alle tema-tiche spirituali soprattutto in momenti difficili. La storia del Buddha ci insegna, invece, che egli si dedicò alla ricerca dell'illuminazione quando la sua vita era al massimo dell'agiatezza. Se qualcuno di voi fosse interessato a darmi una risposta, mi farebbe molto piacere. Inoltre, aggiungo che vivere in un monastero buddhista sarebbe anche un mio grande desiderio…

Aliberth - Non ho certo la saggezza di Sakyamuni, per poter rispondere senza rischio di dare SOLO la mia interpretazione, cara amica... Ma se ti capita di leggere il libro "Jatakamala" (Le Vite precedenti del Buddha), potrai vedere invece quanta sofferenza - spesso accettata con grande eroismo e pazienza - ebbe il Bodhisattva che si incarnò nelle 500 rinascite precedenti del futuro Signore del Mondo... E' evidente che per percorrere il Sentiero con efficacia, occorre eliminare dalla mente tutto il gravame Karmico delle nostre vite precedenti - ignoranza, odio e bramosia -. Così, il Buddha lo fece nelle sue vite precedenti e poi, alla fine, sbocciò nella vita finale, quella del Buddha Shakyamuni, passando poi nel Nirvana, ove non vi è stato più bisogno di dover rinascere. Quanto a noi, cara amica, si vede che siamo nelle vite di riparazione e purificazione del nostro Karma, in cui la nostra mente deve liberarsi dell'Ego e dei Tre Veleni... (appunto, ignoranza, odio e desiderio...) Ciao, un caro abbraccio...

Interlocutrice - Grazie, è una risposta che, per il livello di scarsa consapevolezza a cui sono io, è meritevole di essere meditata. Ti ringrazio e continuerò a studiare anche se la pratica è molto più importante della teoria. Comunque, da qualcosa bisogna pur cominciare…. Un caro abbraccio anche a te.