Articoli di Aliberth


 

Meditazione… Ultraterrena
 

 
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Come in altre occasioni, anche stavolta Aliberth prende spunto da una mail di una interlocutrice per esprimere il suo personale punto di vista (che è poi quello generato dalla sua trentennale esperienza di pratica ed applicazione del Dharma). Nel caso in questione, si parla di Meditazione…ma non solo del modo di meditare, quanto del tipo di meditazione applicata per poter arrivare alla vera Realizzazione della Verità Ultima dell’esistenza e dei fenomeni.


 

Interlocutrice:- Salve, sono anni che pratico la meditazione e ora sono certa che con essa si impara ad avere la mente aperta, disponibile al cambiamento, insomma ci si sente in sintonia con l'universo e si acquisisce una notevole consapevolezza di sé e degli altri! Se si vuole crescere, è l'unica via! La meditazione è un'evoluzione continua dello spirito se, all'interno di te stessa, tu crei le condizioni per accogliere differenze e diversità. Ognuno è protagonista del suo successo ed ha la propria strada da tracciare che dipende dalla propria volontà di mettersi in discussione su piani diversi: spirituale, culturale, sociale, politico, affettivo-emozionale... Tutto è possibile se lo si vuole e ci si crede! Ognuno raccoglie secondo quanto investe! Indubbiamente, c'è da raccogliere molto sotto vari punti di vista e a vari livelli d'intensità...

Aliberth :- sì, è vero. La meditazione ha molti utili aspetti... Ma, attenzione, non tutti raggiungono il vero scopo per cui essa ci è stata rivelata... Infatti, venendo ai nostri Incontri di Meditazione, se ci si aspetta di ottenere qualcosa di vantaggioso per questo mondo, che non sia una mente serena, forte e vasta, allora è meglio rinunciarci… se, però, si ha il coraggio di venire, allora significa che si è pronti per la conoscenza della Verità…

In realtà, la pratica della meditazione (soprattutto la meditazione Chan) è stata rivelata per poter scoprire il nostro potenziale spirituale segreto, che serve per attraversare il mare del samsara e raggiungere la sponda del nirvana. Quindi, è per una visione ultra-terrena, unito al fatto che comunque essa riesce a migliorare la nostra mente umana... Purtroppo, molti la usano solo per voler accrescere i loro poteri nel campo mondano... Ma, alla fine, questa è tutta fatica sprecata perché, al momento della morte, qualsiasi cosa essi abbiano imparato, dovranno inevitabilmente lasciarla... e quindi, questo tipo di utilizzo a che cosa sarà servito, poi? E’ come quando uno vince alla lotteria… ottiene un sacco di soldi che però comincia a spendere e a spandere senza riserbo. A un certo punto, spendi di qua, spendi di là, i soldi finiscono e tutta la vincita è stata sciupata… E così, per la vecchiaia e per i suoi figli, non resta più niente.

Ecco, coloro che usano le tecniche meditative solo per questa loro attuale esistenza, in qualche modo fanno la stessa cosa, comportandosi come quello stupido vincitore della lotteria che ha sprecato tutta la sua vincita in un breve tempo. E non ha nulla da cui attingere nel momento della sua vecchiaia, e più nulla da lasciare ai suoi discendenti. Quello che va tenuto in considerazione, nella valutazione di una pratica meditativa, non è SOLTANTO il beneficio immediato, come un benessere psico-fisico (quando lo si ottiene) od un soddisfacente aumento di erudizione e sapienza. Queste, sono cose che possono essere di vantaggio soprattutto all’ego, oltre che alla persona attualmente in vita. Ma, alla vera essenza della mente, cioè alla coscienza profonda, la vera natura di ciascuno di noi, se non si raggiungono dei vertici di illuminazione, cioè una profonda e sintetica comprensione della Realtà (sia di noi stessi che dei fenomeni del mondo), non credo proprio che il tipo di meditazione che si sta eseguendo possa essere un metodo di Realizzazione Trasformativa… come invece dovrebbe essere.

In ogni caso, è sempre meglio praticare la meditazione in un qualsiasi modo, è meglio che si pratichi un qualunque tipo di meditazione, piuttosto che non praticarla affatto...

A volte, accade che la meditazione sia molto vicina e provochi una retta comprensione della verità, ma noi siamo troppo impegnati a pensare ad altre cose. Quella voce calma e silenziosa è sempre dentro di noi, anche durante gli eventi della nostra vita di tutti i giorni, ma noi siamo costantemente soffocati dal rumore, dagli impegni, dalle attività, dalle responsabilità. La meditazione arriva come un sussurro, affiora in silenzio, non bussa alla nostra porta gridando slogan... Non fa alcun rumore, e noi non ne sentiamo neppure il passo. Per cui, se siamo troppo occupati, essa non ci aspetta e quindi se ne va e così perdiamo l’opportunità di cogliere questa santa meditazione, e cioè perdiamo l’opportunità di cogliere noi stessi nella nostra nudità….

Perciò, dobbiamo prendere l’impegno con noi stessi di fare la seduta almeno un quarto d'ora al giorno, sedendo in silenzio semplicemente aspettando che il momento magico ritorni. Non bisogna fare nulla, solo sedere semplicemente in silenzio ad occhi chiusi, in profonda attesa, con il cuore aperto. Aspettare semplicemente, e se qualcosa accade, si sarà pronti a riceverla. E, se non accade nulla, non bisogna sentirsi frustrati. Prima o poi, DOVRA’ accadere!

Le forme ‘palliative’ di meditazione assicurano che anche sedere per un'ora senza che accada nulla, è comunque salutare e rilassante. Si diventa più calmi, più silenziosi, più centrati, più radicati nell'esistenza. Continuando con costanza in questo modo, allora la meditazione accadrà sempre più spesso e pian piano sorgerà una sorta di intesa con il nostro subcosciente, in quanto se noi ci mettiamo ad aspettarla ogni giorno, alla stessa ora e nella stessa stanza, essa verrà sempre più spesso. La vera meditazione non è un qualcosa che proviene dall'esterno, bensì essa viene dal nostro centro più profondo ed è molto probabile che l’incontro avvenga di colpo se la consapevolezza interiore sa che la nostra volontà la aspetta con amore. Per esempio, se noi semplicemente ci sediamo sotto un albero, con la brezza che soffiando fa ondeggiare le foglie sui rami, sentiremo con il cuore che il vento ci sfiora, ci danza intorno e fluisce via. Non lasciamo che non venga percepito nel nostro profondo, facciamo che si muova con noi, ci penetri dentro. Chiudiamo semplicemente gli occhi, sentiamoci simili all’albero, immobili ed aperti, e si lasci che il vento ci attraversi, così come passa tra gli alberi e ne muove le foglie.

Qualsiasi cosa la mente possa mettersi in testa di fare, non può essere meditazione, perché la meditazione è al di là della mente. In questa dimensione, la nostra mente è assolutamente inutile; la nostra mente umana non è in grado di penetrare dentro la meditazione. Perciò, cerchiamo di restare soltanto seduti ed aspettare… Osho ha detto: ‘Là dove finisce il manas (la mente egoica), là inizia la meditazione’.