TESTIMONIANZA…( “Repubblica-Metropoli” di Roma, 29 Aprile 2007 )

 La polemica sul tempio buddhista a Roma: il monaco risponde alle accuse della comunità dei fedeli. 

 


 

Da: CBTITALIA - A: aliberth_nirvana@yahoo.it - Inviato: Mercoledì 2 maggio 2007, 17:42:40

Oggetto: SOLDI ARRIVATI dai donatori per il fabbricato € 30,000.00 - Il monaco ha pagato per costruzione

 € 45,000.00. (Comunità buddhista Theravada) Il monaco risponde alle accuse.

"Metropoli" del 25 marzo ha pubblicato un articolo sul conflitto sorto in seno alla Comunità buddhista Theravada in Italia di cui io sono da anni il massimo esponente. Mi sono imputate condotte veramente poco edificanti, circa un mio presunto impossessamento del Tempio di via Mandas a Roma e dei fondi destinati all'aiuto delle famiglie srilankesi colpite dallo tsunami. Nella realtà, le cose stanno diversamente. Il Tempio è ed è sempre stato nella disponibilità della Comunità da me rappresentata. Nulla e nessuno infatti ha mai impedito ai suoi membri di partecipare ai riti buddhisti, che peraltro celebro io stesso (come da investitura ricevuta direttamente dal Consiglio supremo del Sangha nel 1997) anche coadiuvato da altri monaci del mio stesso ordine. Ragion per cui è assolutamente inesatto e non corrispondente al vero che, come emergerebbe dallo scritto, ci sarebbe da "difendere il Tempio" dalle mie brame di appropriazione. In secondo luogo, come ho già avuto modo di precisare in una mia lettera a tutti i fedeli, le persone che hanno organizzato la manifestazione descritta e che attualmente si dichiarano rappresentanti della Comunità buddhista Theravada in Italia, in realtà non sono nemmeno iscritti. Il verbale assembleare che (a dir loro) sancirebbe l'abbandono del mio Ministero presso la Comunità e la nomina dei nuovi vertici della stessa, è da reputarsi assolutamente illegittimo, perché da un lato è relativo a un'assemblea strumentalmente convocata in mia assenza (quando invece il nostro statuto richiede in modo espresso la mia partecipazione a ciascuna adunanza), dall'altro perché alle votazioni in esso menzionate hanno partecipato persone non iscritte alla Comunità (dunque prive di diritto di voto); in un caso, addirittura, nemmeno aderenti alla religione buddhista. Invero, è accaduto che durante un mio viaggio in Sri Lanka per l'inaugurazione di una scuola, alcune delle persone da Voi incontrate hanno organizzato tale riunione con la precisa intenzione di destituirmi in via forzosa e di allontanarmi dal Tempio. Per fortuna attraverso il ricorso all'autorità giudiziaria e l'intervento della polizia ho potuto metter fine a tale stato di cose. Preciso che non ho mai stornato i fondi raccolti per l'assistenza alle famiglie srilankesi colpite dallo tsunami per l'acquisto del Tempio. Ho al contrario destinato quei fondi alla costruzione in Sri Lanka della scuola di cui ho appena accennato ed all'acquisto di attrezzature informatiche tese a consentire l'insegnamento dell'uso del computer ai bambini del nostro Paese. Tutto è peraltro ampiamente documentabile.

Venerabile Dheerananda Thero Molligoda, Roma

COMMENTO-RISPOSTA di Aliberth: SONO MOLTO FELICE PER LA SPIEGAZIONE E, IN TUTTA SINCERITA’, NON DUBITAVO AFFATTO DELLA BUONA FEDE DEL MONACO. IO HO RIPORTATO L'ARTICOLO SOLO PER MOSTRARE COME SPESSO IL VANO PARLARE FRA LE PERSONE, SENZA AVERE LA GARANZIA DI UNA VERITA', PROCURA SOLO DANNI VERSO ALTRE PERSONE E VERSO IL DHARMA. RESTA IL FATTO, COMUNQUE, CHE CIO’ CHE HO DETTO, IN MERITO AL  DARSI DA FARE IN TRAFFICI ECONOMICI E MONETARI, PER UN PRATICANTE DEL DHARMA DELLA VACUITA’, PORTA SOLO PROBLEMI E DISCORDIE DI TIPO MONDANO E NON CERTO LA SERENITA’ NEL CUORE. MA QUESTO E’ RIFERIBILE A TUTI E NON AL CASO SPECIFICO. NEL DHARMA, ALIBERTH. (METTIAMO ALCUNE FOTOGRAFIE INVIATECI DAL MONACO CHE MOSTRANO LA SUA ‘SCUOLA COMPUTER - TSUNAMI PROJECT’-)