Quando arriva la primavera sulla terra, le miriadi di cose nascono. Facendo a pezzi lo spazio vuoto, si è liberi ed a proprio agio. Non si sarà mai più attaccati a se stessi o agli altri. Benché il Reame del Dharma sia vasto, si può abbracciarlo tutto.
Ecco la primavera, è arrivata, e la nostra sessione di Chan è come quando arriva la primavera sulla terra. Le miriadi di cose nascono come mezzi con cui voi avrete la possibilità di diventare illuminati. La luce che risplende dalla vostra stessa natura è paragonata alle miriadi di cose che crescono in primavera. Facendo a pezzi lo spazio vuoto, lo spazio vuoto non ha misura né forma;esso è svanito. A quel punto, si è liberi ed a proprio agio. Voi siete realmente liberi e indipendenti. Mai più voi sarete attaccati a voi stessi o agli altri. Non ci sarà nessuna persona, e non ci sarà alcun dharma;le persone e i dharma saranno entrambi vuoti. Gli attributi del sé e degli altri saranno entrambi svaniti. Anche se il Reame del Dharma può essere vasto e grande, voi potete contenerlo tutto dentro voi stessi. Potete abbracciarlo tutto. Ora, non vorreste chiamarlo così grande? Questo è davvero il comportamento di un grande eroe. Con lo Spazio Vuoto Frantumato, la Mente è Compresa. La frase "Chi è consapevole del Buddha" è come una preziosa e regale spada vajra. E'anche la frase "scopa-pulente", recitata da Kshudrapanthaka. Qualcuno potrebbe dire: "Perché è chiamata una ‘preziosa e regale spada-vajra’ e una scopa-pulente? Poiché considerata una preziosa eregale spada-vajra, non può essere una scopa. Poiché sarebbe una scopa, non può essere una preziosa e regale spada-vajra". Dipende da quale lato essa viene usata. Un lato è una preziosa e regale spada-vajra e un altro lato è una scopa. Un lato, la preziosa eregale spada vajra, che può anche tagliare l'oro e tagliare la giada, taglia le vostre emozioni e taglia i vostri affetti. Essendo in grado di tagliare l'ignoranza e le afflizioni ne fa unapreziosa eregale spada-vajra. Il lato della scopa è come la vostra consapevolezza del "Chi è che è consapevole del Buddha?" Proprio come ogni qualvolta che si spazza il pavimento questo diventa sempre più pulito, così, spazzando la mente con "Chi-è-che", spazza via tutta la vostra lussuria. Ciò che la spada-vajra taglia è la lussuria, e ciò che la scopa spazza via è anche la lussuria. Essa è formata dai vostri pensieri di desiderio, dal vostro amore emotivo, e altri problemi simili. Voi potete utilizzare la spada-vajraper tagliare via tutti questi problemi irrisolvibili. Non appena voi investigate il "Chi?" tutti i dèmoni celesti e mondani non possono farvi più nulla. Non c'è nessun modo o pertugio in cui essi possono scivolare dentro. Questo perché si sta tenendo in alto la spada-saggezza che soggioga le dieci grandi schiere dei dèmoni. Tutti i vari eserciti demoniaci in questo mondo saranno vinti. Nessuno dei demoni avrà più modo di interessarsi al vostro "chi?".Ma se voi dimenticate di essere consapevoli del "chi?" allora c'è un buco in cui i demoni possono penetrare subdoli dentro di voi. Questo può accadere proprio perché voi avete deposto la vostra preziosa e regalespada-vajra e avete dato di nuovo origine all’inconsapevolezza e all’ignoranza. Quando voi investigate "Chi è consapevole del Buddha?", le cose possono diventare vaghe. Continuate ad indagare, ma non riuscite a scoprire "chi?" Incapaci di trovare il "chi", voi darete luogo ad un "sentimento di dubbio". Una volta che sorge questo sentimento di dubbio, un grande dubbio porterà una grande illuminazione. Il piccolo dubbio porterà una illuminazione di piccole dimensioni. Il non-dubbio porterà la non-illuminazione. Un dubbio continuo porterà l’illuminazione continua. Un dubbio di breve durata porterà una illuminazione breve. Cosa si intende per "un sentimento di dubbio"? Significa che non si è in grado di scoprire il "chi?. Hmm... "Chi?" La sostenuta investigazione di questa parola "Chi" portata avanti non-stop per ore, può portare al punto in cui il respiro cessa, il polso si ferma, i pensieri arrivano ad un punto morto, e alla fine si raggiunge un grande e profondo samadhi. Con questo tipo di samadhi, voi sarete sempre in samadhi, sia quando camminate, quando state seduti, quando si è in piedi, quando si è sdraiati, voi sarete sempre in samadhi. Voi non avrete l’idea di entrare o uscire da questo samadhi, e perciò esso è chiamato un‘grande e profondo samadhi’. A quel punto, non ci sarà il cielo sopra,e non ci sarà la terra sotto; ed in mezzo, non ci saranno persone, e lontano, non vi sarà alcun oggetto. Assolutamente tutto sarà vuoto. Perfino la vacuità del vuoto non esisterà. Una volta che è cancellato il vuoto, che tipo di stato rimane? Dateci un'occhiata. Pensateci. Avete ancora falsi pensieri? Avete ancora idee estranee? Quando non c'è neppure il vuoto e la vacuità, dove potrebbero essere localizzati i falsi pensieri e le idee estranee? Dove potrebbe essere trovata la lussuria? A quel punto, è molto facile diventare illuminati. E'molto facile tornare alla radice e fare ritorno alla sorgente, per comprendere la mente e vedere la vostra natura. Quando si comprende la propria mente e si vede la propria natura, nulla di ciò che accade presenta una qualche difficoltà, non ci sono ostacoli. Una volta che voi vedrete la vostra propria natura, non vi preoccuperete più. Dove Può Essere Trovato il Volto Originale? Dalla dinastia Qing in poi, moltissime persone hanno investigato "Chi è consapevole del Buddha?" Indagare la parola "Chi" è la parte più importante. Chi?- Finché voi non lo conoscete, allora esso è ancora "chi". Se lo conoscete, allora questo è 'illuminazione’. Voi volete scoprire chi è colui che è consapevole del Buddha. Se voi dite: "Oh, io sono consapevole del Buddha!" Voi? Se siete voi ad essere consapevoli del Buddha, allora supponiamo che voi state morendo e poi venite cremati così che non esisterete più –allora, dove siete andati? Se siete voi, che siete consapevoli del Buddha, allora non dovreste morire, ma se morite, sarete cremati, e sarete spariti. Ci sono molti differenti argomenti di meditazione che possono essere utilizzati nelle investigazioni Chan. Alcune persone indagano: "Chi ero io prima che mia madre mi partorisse?" Altri possono indagare la parola "Nulla". Il termine "Nulla" significa che non c'è nulla. Tutto è inesistente. Oppure che tutto esiste? Essi investigano "nulla" ed "esistenza". Indagano il modo in cui le cose cessano di esistere. Tutto nel mondo è soggetto a venire ad essere, permanere per un pò, poi decomporsi, e diventare vuote. Cosa c'è qui che non sia soggetto a venire in essere, dimorare, decomporsi, e diventare vuoto? Questo è ciò che essi indagano. Alcuni indagano sul koan "Un cane ha la natura di Buddha?" Che un cane abbia o meno la natura di Buddha può essere un argomento come un altro. Altri indagano il koan"sterco-secco".Voi magari potete ridere quando lo sentite, ma se e quando lo indagate, c’è molto sapore in esso! Non è puzzolente, però, così non avrete bisogno di ridere. Dal momento che è secco non ha odore. Ci sono molti differenti argomenti di meditazione. Qualunque argomento vi si adatti al meglio è quello che fa per voi.
Indagare Attentamente Mentre si cammina, si sta in piedi, seduti, e distesi. Ora noi stiamo avendo una sessione Chan. La concentrazione è di vitale importanza in una sessione Chan. Il vostro corpo, mente e pensieri devono essere concentrati. Qui, il vostro corpo deve camminare quando è il momento di camminare, sedersi quando è il momento di sedersi e sdraiarsi quando è il momento di coricarsi. Camminando, sedendosi, e sdraiandosi, è necessario che voi seguiate le regole. La vostra mente non deve dar luogo al falso pensiero, in tal modo la mente può essere concentrata. I vostri pensieri dovrebbero essere privi di avidità, privi di odio, e privi di stupidità. Investigate con mente unificata: “Chi è consapevole del Buddha?" Indagare ed investigare è come usare un trapano per aprire un foro. Voi trapanate e trapanate fino a forare il pezzo di legno. Una volta che la punta del trapano è penetrata, attraverso il foro si può vedere l'altro lato. Questo è ciò che significa diventare illuminati. Prima di penetrare, stiamo solo facendo il quotidiano lavoro di trapanare. Prima di diventare illuminati, noi indaghiamo il "Chi è consapevole del Buddha?" Ora stiamo mettendo all’opera ciò che serve per diventare illuminati. Durante il vostro lavoro, voi non vorreste dire, "Oh! Questo trapano non riesce a penetrare ed a fare il buco." Altrimenti non vorrete trapanare più. Ma se non trapanate, nessun foro sarà fatto. Voi dovrete sforzarvi a trapanare il foro oggi, trapanare domani e trapanare il giorno successivo. Trapanare e trapanare fino a quando il lavoro viene realizzato. Dopo un pò, avrete fatto il foro. Quella penetrazione è l'illuminazione. Questo significa che ciò che non era chiaro prima, vi sarà chiaro in seguito. Ciò che non avevate capito, arriverete a capirlo. E com’è questa forma di abilità? E'come un gatto pronto a prendere un topo. Il gatto aspetta accanto alla tana del topo. Se il topo viene fuori, il gatto lo cattura con un colpo dei suoi artigli. La vostra investigazione su "Chi è consapevole del Buddha" è come un gatto che aspetta il topo. Il vostro falso pensiero è il topo, e la frase "Chi è consapevole del Buddha" è il gatto. Il gatto è in attesa di prendere il topo. Questo è ciò che significa questa analogia. L’investigazione è anche come un drago che è a guardia della sua perla. Un drago è sempre in fase di proteggere la sua perla. La sua attenzione non si allontana mai da essa. Ancora, l'investigazione è come una gallina che sta covando le sue uova. La gallina è sempre preoccupata per i suoi pulcini, e pensa: "Presto i miei piccoli pulcini stanno per schiudersi". E continua a rimuginare: "Ah! Sbrigatevi! Sbrigatevi! Forza, o miei piccoli, sforzatevi a venir fuori!" Ogni giorno,lei sta lì a pensare ai suoi pulcini fino a quando finalmente essi escono. Come è detto, "I nati dalle uova, vengono fuori con il pensiero." Quando il pensiero della chioccia fuoriesce, i pulcini escono. Una volta che i pulcini sono nati, la gallina ha avuto successo. Anche la nostra investigazione del Chan è come una vecchia mamma gallina che sta covando i suoi pulcini. Mentre la mamma-gallina sta covando le uova, è molto calda! Così calda che lei ansima. E tuttavia non può sopportare di lasciare la cova. Lei deve covare fino a quando non nascono i pulcini. Questo è tutto quello che c'è da fare! Quando si risolve il Punto Principale della Meditazione, una Luce Appare Lo stesso principio si applica quando investighiamo il Chan. Dobbiamo prestare attenzione in ogni momento e non avere alcun pensiero discorsivo. Come dice il proverbio, Quando non sorge un singolo pensiero, tutta la sostanza si manifesta. Quando i sei sensi repentinamente si muovono, si viene coperti dalle nuvole. Quando nemmeno un singolo pensiero sorge, si vede il vasto funzionamento di tutta la sostanza. La propria saggezza intrinseca si manifesta. Quando le sei facoltà sensoriali - occhi, orecchie, naso, lingua, corpo e mente –subitaneamente si muovono, è come se il cielo improvvisamente venisse coperto dalle nuvole. Quando non sorge un singolo pensiero, allora: "All’interno non c'è corpo né mente, e non c'è mondo all’esterno." Quando nella vostra meditazione voi raggiungete questo livello, il respiro si ferma. Ma benché smetterete di respirare, non sarete morti. Quando il vostro respiro si ferma, non un singolo pensiero sorgerà. Ma se voi all'improvviso pensate: "Oh, il mio respiro si è fermato,…è sparito!" Allora, esso tornerà. Quando si è privi di pensieri, il respiro si ferma, ma non appena avrete un pensiero, il respiro riprende. In realtà, il vostro respiro non cessa del tutto, altrimenti non sareste vivi. Piuttosto, inizia a funzionare una respirazione interna, quindi non siete più obbligati ad affidarvi alla respirazione esterna. Questo è noto come ‘Girare la Grande Ruota del Dharma’– cantare il Canto Silenzioso e girare l’invisibile Ruota del Dharma. Tuttavia, voi non dovreste diventare attaccati a questo stato. I coltivatori alternativamente avanzano e arretrano nella loro pratica. Noi possiamo essere vigorosi per qualche giorno, ma poi, sentendo che non stiamo avendo alcun beneficio, lasciamo cadere la cosa. Dopo essere stati per un po’ pigri, ridiventiamo ancora vigorosi. Nella coltivazione, dovremmo seguire la Via di Mezzo ed essere né troppo frenetici, né troppo rilassati. Se vai troppo veloce,rischi di andar fuori strada; se indugi tornerai indietro. Non correre e non indugiare, e così ci arriverai giusto in tempo… Non essere nevrotico e non essere pigro. ‘Non andare troppo in fretta’ significa non essere nevrotici. ‘Non indugiare’ significa non essere pigri. Godetevi lo sviluppo della vostra abilità. Sviluppatela al punto di essere sempre liberi ed a vostro proprio agio quando camminate, liberi ed a proprio agio quando siete seduti, liberi ed a proprio agio quando state in piedi, e liberi ed a proprio agio quando dormite. Camminando, stando in piedi, seduti e sdraiati, si ha la padronanza di sé. ‘Padronanza di sé’, vuol dire che la vostra abilità sta progredendo. Quando la vostra abilità progredisce, voi sarete in grado di investigare veramente il Chan. Poi, anche se pensate di esservi fermati, non sarà in alcun modo che sia così. Camminando, stando in piedi, seduti, e distesi, voi non perderete traccia del "chi?" Ma, anche se non si perde traccia di "chi?", voi ancora non riconoscerete "chi?" Se volete diventare familiari con "chi?" non dovete lasciare che il "chi?" sia tralasciato. In ogni momento e in ogni luogo dovete investigare il Chan fino a diventare tutt'uno con esso. Quando si diventa tutt'uno con esso, allora "voi mangiate ogni giorno, ma è come se non aveste mangiato neanche un chicco di riso". Non è che non dovete mangiare, ma è che non siete più attaccati al mangiare. Voi mangiate, ma è come se nulla fosse accaduto. Voi vi vestite, ma non siete minimamente attaccati a ciò. "Voi indossate vestiti, ma è come se non aveste indosso un singolo filo di stoffa". Questo significa che sia che stiate camminando, stando in piedi, seduti o sdraiati, voi vi dimenticate di tutto. Vi dimenticate di mangiare e indossare abiti, figuriamoci delle altre questioni. Tanto più non sarete interessati ad altre questioni!
Rompere il Barile di Lacca Nera e Rivelare la Sorgente ‘Rompere il barile di lacca nera’ si riferisce all'illuminazione. Anche se il pensiero di indagare su "chi", è ancora un falso pensiero, questo falso pensiero viene usato per sconfiggere tutti gli altri falsi pensieri. L’investigazione dovrebbe essere effettuata in ogni momento; non è che se indagate sulla espirazione, poi non dovete indagare sull'inspirazione, o che se indagate sull'inspirazione non lo fate poi sull'espirazione. No, il contare i respiri non è di alcuna utilità perché crea una dualità. Si aggiunge una testa al di sopra della propria testa - è un lavoro superficiale. Il metodo vero e appropriato per indagare la meditazione chan è il metodo di entrare profondamente. Così, i nostri patriarchi investigavano il culmine della loro meditazione sul respiro tanto nell’inspirazione che sull'espirazione; il loro unico pensiero di investigazione proseguiva continuamente senza interruzione. Coloro che realmente sanno come lavorare non perdono traccia del soggetto "chi?" Essi poco a poco indagano all’interno del "chi", finché mente, intelletto, e la stessa coscienza svaniscono. La mente diventa vuota; anche il corpo è vuoto, l'intelletto è vuoto, e la coscienza è vuota. Quando voi cogliete i falsi pensieri, è dalla sesta coscienza che essi provengono. La sesta coscienza permette che voi cogliate il falso pensiero, essa vi fa registrare il dolore, e vi fa essere più capaci di sopportarlo. Tutte queste sono distorsioni della sesta coscienza. Se sarete in grado di sgretolare la mente, l'intelletto e la coscienza - se voi li investigate fino al punto in cui essi si rompono, così da non poter essere attivati da tali pensieri - allora voi sarete davvero uno che sa veramente come lavorare. Non parliamo dell’ottenere le risposte ogni giorno nella vostra applicazione di sforzo, ma se otterrete una risposta anche solo per lo spazio di un pensiero, potrete aprire la vostra saggezza, che è un altro modo per dire che potete diventare illuminati. C'è un vecchio proverbio che dice, ‘Se qualcuno si siede in silenzio per un istante, Allora questo è meglio che costruire pagode fatte di gioielli Tanto numerose come le sabbie del Gange'. Se voi siete in grado di entrare realmente in samadhi–cioè, restare calmi in silenzio –anche solo per un istante, per un solo momento di tempo, allora questo fatto in se stesso può sradicare infiniti kalpa di peccati che ci legano alla nascita e alla morte. Quelli che sanno come praticare sono sempre in samadhi, mentre quelli che non sanno farlo sono costantemente in mezzo alla falsità. All'interno del samadhi, uno produce la saggezza, mentre all'interno della falsità si aumenta la propria stupidità. Come si può ottenere il samadhi? Bisogna stornare il falso dal vero. Mentre noi, invece, siamo sempre ansiosi nell’inseguire condizioni false e non vogliamo tornare ad uno stato di samadhi. Ecco perché costantemente indulgiamo in pensieri discorsivi e non possiamo fare ritorno alla verità. Come risultato, la verità diventa falsa. Se voi non aveste così tanti pensieri discorsivi, ma invece rifletteste al vostro interno in ogni momento e lavoraste sulla vostra propria natura, sareste in grado di ritornare alla verità. La nostra sessione di Chan è anche per lo scopo di ritrasformare il falso in vero, sbarazzarsi della falsità e mantenere la verità. Ecco perché noi abbiamo rinunciato a tutto pur di venire qui a camminare e sederci in chan. Camminando, stando in piedi, seduti o sdraiati, noi non dobbiamo essere fuori da "questo". Ed il separarci da ‘questo’ è un errore. "Questo" è proprio il soggetto della meditazione, che dobbiamo sempre tenere a mente. Così è, Così è. Contemplatelo Serenamente Ora vi spiegherò cos’è il periodo della camminata. Se sapete come camminare, non lo farete correndo. Questo non è camminare. E né è quello che si dice che un passo lento sia camminare. Come dovreste farlo? Si dovrebbe essere molto ordinati e però a vostro agio. Durante le camminate, voi dovreste ancora star investigando "Chi è consapevole del Buddha?" Noi prima camminiamo per circa quindici o venti minuti, e poi aumentiamo il passo. Il percorso dovrebbe essere fatto girando una o due volte intorno alla sala - al massimo tre volte - e poi dovrebbe essere dato il segnale di stop. I giri non possono durare troppo a lungo. Se i giri durano troppo a lungo, le persone si stancano e restano senza fiato, e poi non saranno in grado di applicare il loro sforzo. Basta fare uno o due giri, tre al massimo. Eseguiteli fino a sentire che le persone stanno appena cominciando a scaldarsi. Non appena il loro calore corporeo aumenta, suonate la campanella per arrestare la corsa. Dopodiché inizia il periodo della seduta. Una volta che la circolazione del sangue e del ‘qi’ (energia), si sono ravvivate, la seduta dovrebbe iniziare. Mentre si sta seduti, si deve essere stabili e forti come un vajra, così che la potenza della vostra seduta sia al meglio. Dovete stare giù per molto tempo, per poter avere il Dhyana (chan). Qual è il metodo per la seduta? Sedendo, la vostra mente deve essere calma, e il respiro tranquillo. Siate seduti in posizione eretta, come una grande campana, con i vostri occhi che contemplano il naso, il naso che contempla la bocca, e la bocca che contempla la mente in ogni momento. Non sporgetevi in avanti e indietro, né a sinistra o a destra. Se riuscite a sedere nella posizione del pieno loto, che è la postura vajra, è meglio. E'molto più facile entrare in samadhi quando si è in pieno loto. Qualcuno può dire: "Mi sono seduto in pieno loto per un lungo tempo, ma non sono entrato in samadhi". Questo accade perché si continua ad avere pensieri discorsivi e non si sa realmente come praticare correttamente. Il loto completo è la migliore postura ed il mezzo loto (con il piede sinistro sulla coscia destra) è la seconda miglior postura. Se non riuscite a sopportare queste, allora potete sedervi come più vi piace. Quando siete seduti, dovreste essere in uno stato di immobile talitàe costante chiarezza. Appoggiate la punta della vostra lingua verso l'alto in modo che tocchi il palato, così da collegare i canali energetici del ren e del du. Una volta che questi canali saranno stati connessi, l'energia ed il sangue circoleranno meglio e vi sentirete molto confortevolmente. Se vi aumenta la saliva, potete inghiottirla. La saliva è come una dolce rugiada che nutre i germogli della vostra Bodhi. Dopo essere seduti per un pò, inizierete a sentire calore. Esso ha inizio nella pancia, si diffonde in tutto il corpo, e poi ritorna indietro. La ripetuta esperienza di calore è nota come il ‘Livello del Calore’. Dopo un periodo di tempo, in cui sperimenterete ulteriori cambiamenti nella "fabbrica chimica" del vostro corpo,voi raggiungerete il ‘Livello del Picco’. Ci sarà una certa sensazione sulla parte superiore della testa, che sembra essere lì, eppure non c'è. Essa è invisibile e intangibile, solo una sensazione, ma sembra essere una sorta di stato inconcepibile. Dopo il Livello del Picco, vi è il ‘Livello della Pazienza’. Durante questa fase, la sensazione nella vostra testa diventa molto difficile da sopportare, eppure dovrete essere in grado di sopportarla. Ci si sentirà come se ci venisse perforato un buco nel cranio. Se riuscirete a sopportare il disagio, allora dopo un po’ il buco sarà trapassato fino in fondo, e sarete in grado di uscire dalla parte superiore della testa, come un uccello felice che vola via fuori dalla gabbia. Questo è il ‘Livello dell’Essere Più Supremo nel Mondo’. Voi ora siete l’eroe numero uno, insuperato in tutto il mondo. Ottimo, Infatti, è Risvegliarsi al "Chi". Nel corso della meditazione, si può arrivare ad ottenere il Primo,Secondo, Terzo e QuartoDhyana. Prima di raggiungere il Primo Dhyana, si raggiunge prima uno stato di leggerezza e serenità, che è abbastanza confortevole e piacevole. Quando avrete ottenuto questo stato di essere pieno di felicità Dharmica, potrete stare senza cibo e non sentire la fame, andare avanti senza dormire e non sentirvi stanchi, e persino stare nudi e non sentire freddo. Questo è uno stato raggiunto nelle prime fasi della coltivazione. Sia che siate seduti o camminando, vi sentirete come se voi foste del tutto privi del ‘sé’. Non saprete dove il vostro ego sia andato. Dopo lo stato di leggerezza e serenità, voi entrerete nel samadhi del Primo Dhyana. A quel punto, il sé è vuoto e il polso sembra fermarsi. Voi pervadete lo spazio vuoto e il Reame del Dharma, e una o due ore di seduta sembrano passare nel tempo di un secondo. Tuttavia, non si dovrebbe pensare a se stessi come straordinari; avete solo avuto un piccolo assaggio di samadhi in questo stadio iniziale di pratica. Il polso si è fermato, e il prossimo passo è che anche il vostro respiro si ferma. Quando la respirazione esterna cessa e non respirate più attraverso il naso, un "vero e proprio" respiro interno comincerà a funzionare. A quel punto, non è più necessario fare affidamento sulla respirazione esterna. Con lo sviluppo del vostro progredire nella pratica, i vostri pensieri cesseranno. Quando nemmeno un singolo pensiero sorge e tutti i pensieri discorsivi saranno cessati - svuotati - si diventa uno con la Natura. Anche se si dice che in questa terza fase i pensieri cessano, in realtà voi avrete ancora qualche pensiero di ignoranza grossolana. Nella quarta fase, i pensieri sono davvero finiti;si rinuncia a tutti i pensieri. Questo stato di meditazione è il Quarto Dhyana, che però è ancora oggetto ai riflussi. Voi non avete ancora cessato la nascita e la morte, né realizzato nessun fruizione (della saggezza-prajna). Per raggiungere il livello del Primo Stadio di Arhat, si dovranno tagliare gli ottantuno gradi delle visioni illusorie. Le visioni illusorie si verificano quando si fanno sorgere avidità e desiderio e quando si affrontano queste situazioni. Uno rimane confuso ed ottenebrato da quello che vede. Gli Arhat del Primo Stadio sono chiamati ‘Coloro-che-sono-Entrati-nella-Corrente’, perché entrano nel flusso della natura di Dharma dei Saggi e contrastano la corrente dei sei oggetti dei sensi degli esseri ordinari. I saggi della prima fruizione non entrano nelle forme, suoni, odori, sapori, oggetti del tatto o fenomeni (dharma). Le forme non possono farli reagire, i suoni non possono farli reagire, gli odori non possono farli reagire, i sapori non possono farli reagire, i contatti non possono farli reagire e nemmeno i dharma mentali non possono farli reagire. Essi non sono influenzati dalle condizioni dei sei oggetti contaminanti. Questo è ciò che avviene al livello del Primo Stadio di Arhat. Perciò, al momento, questo dimostra che noi non abbiamo nemmeno raggiunto il primo Dhyananella nostra meditazione. Nessuno di noi non ha ancora smesso di sentir battere i propri impulsi sensuali. Se voi non avete raggiunto questi stati, dovrete lavorare sodo in ogni minuto e ogni secondo; è importante non perdere tempo. E'meglio sedersi in pieno loto. Se non è possibile, allora ci si può sedere in mezzo loto. E se il pieno loto e il mezzo loto sono entrambi troppo difficili, allora potete semplicemente sedervi a caso. La coltivazione è una questione di mente, non di gambe. Se siete capaci di essere liberi dai pensieri discorsivi, allora potete praticare del tutto in qualsiasi posizione. Se la vostra mente è piena di pensieri discorsivi, allora non riuscirete nella vostra pratica, non importa quanto voi restiate seduti. La pratica consiste nel coltivare la mente e nutrire l’auto-natura. È necessario osservare costantemente i vostri pensieri discorsivi per vedere quale tipo di pensieri siano predominanti. Potete vedere se la maggior parte dei vostri pensieri riguardano l'avidità e il desiderio? O se i vostri pensieri contengono più di ogni altra cosa la rabbia e il rancore? Oppure è la stupidità che domina il vostro pensiero? Riflettete interiormente ed esaminate voi stessi. Se riuscirete a purificare la mente da questi pensieri discorsivi, state avendo una buona risposta nel vostro lavoro. Sia che ci si sieda in pieno loto, in mezzo loto, o a caso, la cosa più essenziale è di sbarazzarsi dei pensieri discorsivi in modo che la vera saggezza (prajna) possa apparire. Fintanto che il falso non è eliminato, il vero non si potrà manifestare. Nella coltivazione Chan si lavora sulla base della mente. Ciò è chiamata ‘La Porta del Dharma della Mente-Base’: e permette di far diventare pura la mente. Se riuscite ad essere puri anche solo per un istante, in quello stesso istante siete sulla Montagna Incantata. Se riuscite ad essere puri in ogni momento, allora sarete sempre sulla Montagna Incantata. Indipendentemente dal fatto che recitiate o meno il nome del Buddha, manteniate i mantra ed i precetti, esponiate gli insegnamenti, o vi sediate in meditazione Chan, lo scopo è quello di focalizzare la mente su un unico punto, per scacciare il falso e mantenere il vero. Costantemente, guardate dentro voi stessi e riconoscete il vostro Volto Originale. Questo è il metodo da utilizzare nelle fasi iniziali della pratica. Con la Luminosa Natura Risvegliata, Non c’è Più Nulla da Fare. Nell’investigazione Chan, uno non dovrebbe far sorgere quelle condizioni mentali. Non si dovrebbe volere che ci sia qualcosa, nemmeno la vacuità. Anche la vacuità è svuotata, e perciò uno non dovrebbe sentire né paura né gioia. Se si sperimenta la paura, allora si sarà vulnerabili ai demoni. Se si sperimenta la felicità, allora arriverà un demone della felicità. Attenti ai cinquanta demoni-skandha, di cui si discute nel Shurangama Sutra. Tutti questi stati demoniaci possono essere incontrati durante la meditazione. Se siete chiari circa questi stati, allora voi non sarete contaminati da alcuno di questi qualsiasi stati che potete vedere. Al riguardo, vi è un detto, "Se il Buddha arriva, lo smash. Se un demone viene, lo percossero via." Se arriva un Buddha, non attaccatevi a questo Buddha. Se arriva un demone, non diventate attratti da quel demone. Non abbiate nessun attaccamento. Non pensate: ‘Uau, è arrivato un Buddha!’ così da essere iper-felici per questo motivo, poiché questo non è l’atteggiamento giusto. Anche la presenza della paura indica che non si sta avendo l’atteggiamento corretto, e comunque la presenza di qualsiasi simpatia o antipatia indica che non si sta agendo nel modo giusto. Pertanto, si deve essere in grado di rimanere "così immobili",stabili nella mente silenziosa; bisogna rimanere indifferenti a qualunque stato si incontri, in modo da non far sorgere discriminazioni su di esso e non andargli dietro. Se appare una certa situazione, lasciate che sia. Se nessuna situazione appare, non cercatene qualcuna. Se si percepisce uno stato, non siate attratti da esso. Da innumerevoli ed infiniti kalpa passati, fino al presente, abbiamo accumulato tutti i tipi di stati d'animo all'interno del campo della nostra ottava coscienza. Il sedersi tranquillamente permette a questi stati di venire fuori. Per analogia, se continuate a mescolare l’acqua col fango, essa non sarà mai chiara. Ma se si conserva l'acqua da qualche parte e non la si disturba, allora tutto il fango ei sedimenti si depositano sul fondo e l'acqua diventerà chiara. E'lo stesso con la vostra mente. Una volta che ci si siede in silenzio, la vostra mente diventerà chiara. La chiarezza della mente è come quella dell'acqua in cui la luna può riflettersi. L'intelletto rilassato in samadhi è come un cielo senza nuvole. Quando la mente è pura, allora essa è come l'acqua che riflette la luna. E così non presta attenzione al fatto se uno stato mentale sia vero o falso. Fare dura pratica è uno stato mentale vero. Tuttavia, voi non dovreste essere come quelle persone che non capiscono cosa sta succedendo, e dicono: "Ah, questo non va bene. Penso che tu sia posseduto da un demone." In realtà è perché si è lavorato duro che si verifica un tale stato. Se voi non aveste lavorato duramente, non sarebbe accaduto nulla. E quindi non abbiate paura. La vera comprensione è “non essere attaccati a nulla”. Perciò, non siate attaccati a nulla. La Saggezza Onnipervasiva Illumina la Verità Innata. Ora, noi vogliamo sviluppare la saggezza, e per fare questo, dobbiamo prima di tutto accettare di attraversare qualche sofferenza. Dovremo farci fondere dal fuoco. Supponiamo che tu fossi una pepita d'oro, dovresti essere fuso per scoprire se sei di oro vero o di oro falso. Se tu fossi oro falso, allora verresti bruciato. Se tu fossi vero oro, bene, l’oro vero resiste al fuoco della fusione. L’oro vero non teme il fuoco. Se tu possiedi dieci once di oro vero, saranno dieci once non importa quanto fondano. Se invece hai dieci once di oro falso, allora ne resterà solo un’oncia dopo essere passate attraverso il fuoco. Ora, noi siamo qui in questa fonderia per essere forgiati in indistruttibilicorpi-vajra. Una volta che si ha un corpo-vajra, non dovrete temere né bombe atomiche, bombe all'idrogeno, o armi nucleari di qualsiasi tipo. Perché allora provate paura? Perché potremmo essere distrutti! Macché! Assolutamente nulla può distruggere il vostro corpo-vajra potenzialmente indistruttibile, ma dovrete prima sopportare qualche sofferenza. Alcune persone dicono: "C’è troppa sofferenza e dolore. Non riesco a sopportarlo!" Chi è che percepisce il dolore e la sofferenza? "Io, li percepisco", voi direte. E quindi, chi sei Tu? - "Io sono proprio questo corpo", voi risponderete. Se tu sei il tuo corpo, allora cosa dire quando tu morirai? Dov'è il tuo corpo, allora? Se qualcuno a quel punto colpisce il tuo corpo o poi ti rimprovera, esso sarà in grado di sopportarlo. Esso riesce a tollerare ogni sorta di sofferenza, senza alcuna difficoltà. Voi direte: "È perché io sarò morto, quindi non ci saranno problemi" - Beh, perché allora non provi a fare il morto proprio in questo momento? Se una persona vuole evitare la morte, Egli deve prima agire come una vivente persona morta. Se non volete morire, dovete prima provare a sentirvi morti. "Vuoi forse dire che dovremmo suicidarci?" chiederete voi. - No, voglio dire che si dovrebbe agire come una persona morta. Se voi consideraste tutte le cose dalla prospettiva di uno che sia morto, non sarete mai più aggressivi, o avidi, o rabbiosi, o stupidi. Tutti i patriarchi, i Bodhisattva e i Buddha nel corso dei secoli hanno avuto successo con questo metodo. Tutti i Buddha, i Bodhisattva e i patriarchi sono nati da questa porta del Dharma. Quindi, non siate spaventati da difficoltà e da sofferenze, ora. Coltivate bene. Diligentemente applicatevi alla vostra pratica. Scacciate via tutti i pensieri discorsivi. Non siate pigri e non tentate di svignarvela per riposare. Finché avrete fiato, usatelo per camminare e sedervi in meditazione. Usiamo il falso per coltivare il vero. Più è difficile, più voi dovreste essere determinati a superare le difficoltà. Chiunque può fare cose che sono facili. Noi vogliamo fare le cose difficili che gli altri non possono fare; vogliamo sopportare ciò che gli altri non possono sopportare. Solamente con un tale vigore e coraggio possiamo completare la vera saggezza. Questo è ciò che significa forgiare gli indistruttibili corpi-vajranella rossa e ardente fornace. Dopo questo tipo di formazione, i vostri corpi saranno sani e la vostra saggezza aumenterà. La meditazione Chan disciplina sia il corpo che la mente. Il corpo è frenato dalla tendenza ad uccidere, a rubare, e ad avere una cattiva condotta sessuale; e la mente viene frenata dal provare avidità, rabbia e stupidità. In questo modo, noi diligentemente coltiviamo i precetti, il samadhi, e la saggezza, e parimenti potremo estinguere l'avidità, la rabbia e la stupidità. E'praticamente impossibile commettere trasgressioni nella sala Chan. Anche se nella nostra mente potremmo avere pensieri malvagi e oziosi, noi non li metteremo in atto. Trattenuto dall'uccidere, dal rubare, e dalla lussuria, il corpo è purificato dalle sue cattive abitudini. Una volta che il corpo è stato disciplinato e la mente è resa pura e concentrata, saremo in grado di tagliare l'ignoranza e riacquistare la nostra saggezza intrinseca. Tuttavia, a causa del nostro attaccamento al corpo, all'ego, e ai nostri possessi, non è facile ritornare alle origini e saper rinunciare alla mente deviata per instaurare quella corretta; è molto difficile abbandonare tutto. Soltanto mettendo buone radici possiamo rinunciare a tutti gli attaccamenti al ‘sé’ ed ai fenomeni (dharma). Se riusciamo a vedere il corpo come vuoto, noi possiamo distruggere l'attaccamento al sé. Se la mente arriva al samadhi, l'attaccamento ai fenomeni (dharma) sarà eliminato. Senza gli attaccamenti al sé o ai fenomeni (dharma), possiamo essere in grado di trascendere il piano materiale ed venir liberati dai nostri desideri materialistici e dai limiti della nostra indole innata. La liberazione è semplicemente l'assenza di attaccamenti. Tuttavia, questo non è facile da realizzare. Se noi potessimo realmente non avere attaccamenti al sé o ad altri, il nostro corpo di Dharma riempirebbe onnipervasivamente l’intero spazio e il Reame del Dharma. Purtroppo, nessuno di noi può riuscire a farlo. Chissà quanti lunghi eoni ci vorranno prima che noi si possa raggiungere quel tipo di stato? Nel corso della coltivazione, noi dobbiamo "offrire" i nostri corpi alla sala del Chan, dobbiamo rispettare i precetti, astenendoci dal male, e praticare la bontà, dobbiamo sopportare pazientemente il dolore. Dobbiamo sostenerci con quell’unico pensiero della pratica e lasciare che essa continui senza interruzioni. Quando poi arriverà il momento, dopo un periodo di pratica disciplinata, la vostra saggezza si manifesterà naturalmente, e la luce di Prajna illuminerà l'universo. Tuttavia, questo richiederà un lungo periodo di fusione. Senza sopportare il freddo pungente dell'inverno, Come potrebbero i fiori di pruno mandare un profumo così dolce? Per ottenere il successo in ogni impresa è richiesto tempo. Coloro che si ritirano non appena il gioco si fa duro non otterranno mai nulla.
All'interno dell’Uno si trova il Vero Aspetto di Prajna. La pratica della meditazione Chan è: "nulla-da-fare, ma nulla è lasciato incompiuto". Cosa significa? Allorché voi vi sedete giù per investigare il Chan, non state facendo granché di nulla. Tuttavia, quando voi, singola persona, investigate il Chan, state aiutando l'energia stessa del Reame del Dharma. Se tutti potessero investigare il Chan, non ci sarebbero guerre nel mondo. Voi chiederete: "Ma, bisogna per forza sedere per investigare il Chan?". Beh, si dice che si deve sedere per raggiungere il Chan (Dhyana), perché (la mente) Chan arriva dopo aver seduto a lungo. Dopo essersi seduti per un lungo periodo di tempo, voi potrete godere di uno stato inconcepibile. Tuttavia, i veri coltivatori del Chan indagano non solo quando sono seduti, ma anche quando camminano, corrono, e dormono. Camminando, stando in piedi, seduti, e distesi, non c'è un momento in cui essi non indagano. I coltivatori non sono curiosi ficcanaso, ma prestano costantemente attenzione al loro stesso domandarsi: "Chi è consapevole del Buddha?" fino al punto che non hanno tempo né per mangiare, bere il tè, o dormire. Sia camminando, stando in piedi, seduti o sdraiati, essi continuano a indagare il loro ‘hua-tou’fino a quando non "arrivano alla fine delle montagne e dei fiumi" –cioè, il punto finale. L’investigazione Chan richiede una forte concentrazione. Quando la concentrazione ‘su un unico punto’ raggiunge il suo punto finale, allora sarete in grado di affrontare le cose. Si dice, "Quando le cose raggiungono il loro punto estremo, deve avvenire un cambiamento". Non importa quale sia la situazione, perseguendola fino alla sua fine, potete trattare con essa. Ora, mentre voi state seduti in meditazione, cercate di non lamentarvi non appena le gambe cominciano a farvi male. Dopo che il dolore raggiunge il punto estremo, esso si ferma, e potrete godere di un meraviglioso stato inconcepibile ed ineffabile. Non c'è modo di potervi esprimere quello stato, dovete sperimentarlo da voi stessi. Una volta che avrete sperimentato il dolore al suo punto estremo, non avrete più il dolore. Avrete sfondato la barriera del dolore. Ma non è sufficiente sfondare una sola barriera. Dopo un po’ ci sarà un'altra barriera, e poi un'altra barriera ancora. La prima soglia del dolore c’era dopo un'ora. Ma quando si sta seduti per un'ora e mezza, il dolore si ripropone. Perché succede questo? Il vostro sangue e il ‘Qi‘ (energia), raggiungono un certo punto, e vogliono passare attraverso una barriera - un'altra barriera del dolore. E così voi dovete sopportare di nuovo il dolore. Voi lo sopportate fino a quando non fa più male. Una volta che il dolore scompare, vi sentirete a vostro agio e molto felici–proverete una felicità indicibile, un comfort ineffabile. A quel punto vi sentirete ‘Terra sopra il Cielo che sta in pace’. È necessario superare queste barriere per il raggiungimento dei benefici. Se voi vi comportate come un bimbo che piange al primo segno di dolore, allora non sarete mai in grado di superare queste barriere. Dovete avere pazienza. Sopportare ciò che è insopportabile! Stringete i denti e sopportate! Ma dovete essere risoluti! Non abbiate paura di soffrire! Non abbiate paura del dolore! Non abbiate paura delle difficoltà! Con questi tre tipi di coraggio, potrete superare tutte le tre barriere. Perché succede che, seduti nella sala Chan, noi non abbiamo il potere-samadhi di sopportare un po’ di dolore, sofferenza o difficoltà? Perché poi lo troviamo così insopportabile tanto da aver voglia di piangere? Il perché è che non abbiamo alcun potere-samadhi, e non abbiamo ancora sfondato le barriere di dolore, sofferenza e difficoltà. Ora, se noi potremo superare queste barriere, allora otterremo facilità e il comfort. Se voi riuscirete a sopportare il dolore fino all'estremo, fino al punto di dimenticare voi stessi, come potrà più esservi dolore? Non c'è. Tutto quello che fate, dovreste farlo fino in fondo, e poi, al punto di estrema purezza, la luce penetrerà. Quando la purezza e il samadhi raggiungono il loro picco, la luce della vostra prajna-saggezza spontaneamente apparirà e sarete diventati illuminati. Ogni giorno voi desiderate l'illuminazione, ma che tipo di illuminazione vi aspettate di ottenere, se non sapete nemmeno sopportare un po’ di dolore? Non provate un po’ di vergogna? Qualcuno si è lamentato: "C'è troppo rumore nella sala Chan. Qualcuno tossisce. Altri russano. E qualcun'altro si agita sempre, e fa squittire il sedile. Il rumore è intollerabile!" Questo può succedere ovunque. Si può cercare di evitare questo rumore, ma un altro rumore si presenterà. Se cercate di sbarazzarvi di quel rumore, diventerete consapevoli di un altro. Se sapete come applicare il vostro sforzo, allora che ci sia rumore o silenzio, non sarete disturbati né dal movimento né dalla quiete. Non essere disturbati né dal movimento né dalla quiete significa che voi non li ascoltate. Diversamente, i vostri occhi possono seguire il movimento e la quiete, dicendo: "Oh, quel tizio è veramente irritante! E'impossibile per me entrare in samadhi!" Perfino se l'altra persona non facesse rumore, voi non sareste ancora in grado di entrare in samadhi. Se sapeste entrare in samadhi, allora non stareste neanche a notare i suoi movimenti. E così nella coltivazione, mentre meditiamo, noi non dovremmo pretendere un perfetto silenzio. Più vi è rumore, maggiore sarà la vostra illuminazione, forse. Quindi non permettete che suoni e rumori vi disturbino. D'altra parte, se vi succede di stare tranquilli, non andate a cercare dei rumori... Questi sono tutti semplici stati. Se sapete come praticare, potete farlo proprio nella vostra vivace città. Se non ci riuscite, allora non sarete in grado di praticare neanche se vi metteste all'interno di un ambiente vuoto! Non esiste un luogo che sia perfetto per la vostra coltivazione. Voi dovete essere superiori all'ambiente. Non importa quale sia la situazione, non dovete dire: "Uh, questo è un ambiente terribile". Se vi spostate altrove, potrebbe essere perfino peggio. Lasciare quel luogo e passare ad un altro, può rivelarsi ancor peggio, fino a che non ci saràalcun posto nell'universo che faccia per voi. Se invece riuscite a superare l'ambiente, allora ovunque voi vi troverete sarà uguale. I Buddha non scelgono il luogo in cui realizzano la Buddhità. E’ possibile realizzare il Buddha ovunque. Dovete imparare ad essere pazienti. Se riuscite a rimanere impassibili, non importa quanto potrete sentirvi a disagio, allora avete un po’ di potere-samadhi. Quel po’ di samadhi produrrà un po’ di saggezza. Dite di voler mantenere i precetti? Sedersi in Chan è mantenere i precetti - i precetti del sopportare dolore e sofferenza! Allorché voi vi sedete lì unilateralmente investigando "Chi è consapevole del Buddha?", senza un secondo di pausa, beh, ditemi, state commettendo peccati? State forse creando karma negativo? Mentre siete seduti in meditazione, potreste mai commettere un omicidio? Potreste mai avere pensieri del tipo: "Lui è cattivo con me, ho intenzione di ucciderlo"? Vi verrebbe mai l’idea di voler uccidere qualcuno? No. Potreste mai pensare di rubare le cose? No. E così, quando uno si astiene dall’uccidere e rubare voi state mantenendo i precetti. Investigare il Chan, significa mantenere i precetti naturalmente senza il bisogno di cercarli, e poi sulla base dei precetti voi sviluppate il potere-samadhi. Se non investigate il Chan, tutti i pensieri discorsivi che sorgono nella vostra mente potrebbero portarvi a uccidere, rubare, coinvolgervi nella lussuria, mentire, o fare uso di intossicanti. Un pensiero sbagliato può portare a molti reati. Viceversa, se voi sedete in meditazione Chan, tutti questi problemi scompaiono poiché è naturale mantenere i precetti, senza cercarli. Se sapete essere pazienti verso il dolore, allora il mantenere facilmente i precetti produce samadhi, e dal samadhi sorge la prajna -saggezza. Allora voi diligentemente state praticando i precetti, il samadhi, e la saggezza e state estinguendo l'avidità, la rabbia e la stupidità. Avendo la volontà di coltivare, voi scaccerete l’avidità e non sentirete la rabbia se qualcuno vi offende o vi colpisce. E quando siete seduti in Chan, la vostra stupidità scompare,e la vostra mente folle come pure la natura selvaggia svaniscono. Non pensate che questi siano enormi vantaggi? Ecco perché è detto che la meditazione Chan abbraccia tutti i dharma. Se viene fatta correttamente, l'investigazione Chan ci rende maggiormente risvegliati, intelligenti e saggi. Dovremmo però evitare una forma di Chan cosiddetto "stupefacente" che ci rende confusi e storditi, come se noi fossimo sotto l’effetto di droghe, tanto da non saper riconoscere il nord dal sud o il giorno dalla notte. Quindi, Questo è Ciò che è Uguale alla Nostra Casa Originale! Ogni nostro respiro, ogni movimento che facciamo, ogni parola, ogni azione, ogni pensiero, ogni riflessione ha effetti sul tempo e sullo spazio nell'universo. E quindi, di conseguenza, anche le vibrazioni di buona o cattiva, pura o torbida energia nell'universo hanno effetti su di noi. Se vogliamo davvero tornare alla purezza della nostra fonte originale e scoprire la nostra vera identità, dobbiamo spezzare tutti gli attaccamenti al corpo e alla mente, e penetrare attraverso ogni cosa. Dobbiamo sottostare ad un periodo di fusione nella fornace ardente prima che gli elementi puri possano essere separati dalle scorie. La saggezza apparirà una volta che il nostro pensiero e il nostro respiro saranno entrambi purificati. Fintanto che rimangono le contaminazioni e la purezza non sarà completata, allora noi saremo ancora pieni di stupidità. Ma, allorché ci sediamo e camminiamo nella sala del Chan, noi stiamo facendo in modo che il limo e il fango si depositino sul fondo, così che l'acqua della nostra mente diventi chiara e frizzante. Dopodiché, se siamo in grado di rimuovere il sedimento sul fondo, il nostro puro corpo di Dharma diventa manifesto in eterno. Rimuovere il sedimento significa che siamo giunti a comprendere la nostra mente e a vedere la nostra natura. Noi ritorniamo alla fonte, e prendiamo la strada di casa per scoprire Ciò a cui è simile la nostra casa originale. Nella coltivazione, dovremmo purificarci internamente ed esternamente. La purezza interna si riferisce al non avere pensieri confusi. La purezza esterna significa non agire in modo confuso. Interiormente vogliamo essere come saggi, coltivando la mente e la natura, ed esteriormente vogliamo essere come sovrani, evitando il male, praticando delle buone azioni, e beneficiando tutti gli esseri viventi. Grazie ai meriti esteriori, otterremo i nostri frutti all'interno. Esternamente noi creiamo meriti, e internamente accumuliamo virtù. Creare meriti significa beneficiare tutti gli esseri. Quando noi aiutiamo gli altri, non dobbiamo diventare attaccati al pensiero che li stiamo aiutando. Dovremmo fare come se nulla stesse accadendo. Non appena c'è attaccamento, subito noi diamo realtà alle apparenze. Noi creiamo meriti e facciamo il bene degli esseri perché è quello che dovremmo fare in ogni caso; è nostro dovere aiutarli. Ma non nutriamo pensieri di aver beneficiato gli esseri, così che dopo averlo fatto non rimangano tutti i tipi di attaccamenti. Esternamente beneficiare gli altri e internamente beneficiare se stessi è tutto ciò che la meditazione Chan realmente è. Per ogni minuto che ci sediamo, noi otteniamo utilità e vantaggi. Quali sono i vantaggi? Quando vi sedete al punto di immobilità totale, la luce può penetrare e voi vi sentirete come se non ci fosse più il corpo, né la mente, e né il mondo. Se poi riuscite a rimanere in questo stato anche quando non siete seduti, così che quando uscite della seduta l’esperienza continua, allora ciò che è chiamato‘movimento’ e ‘immobilità’ diventa un’unica e sola cosa. Detto in un altro modo, quando siete seduti non avrete alcun pensiero discorsivo, e quando vi alzate e vi muovete non avrete ancora pensieri discorsivi. Il movimento è immobilità e l’immobilità è movimento, essi sono non-duali. Quando avrete questo tipo di capacità, sarete costantemente in samadhi. Continuamente e in ogni attimo siete in samadhi; Non c'è un momento in cui voi non ci sarete. Ogni gesto, ogni movimento proviene dal samadhi; ogni parola, ogni azione –sia camminare, stare in piedi, seduti o distesi –tutto è fatto in uno stato di samadhi. Gli occhi vedono le forme, ma all’interno non c'è nulla. Le orecchie sentono i suoni, ma la mente non li riconosce. Per raggiungere questo stato di samadhi, dovete investigare il Chan e sedervi in meditazione. Dopo averlo fatto per un periodo di tempo sufficiente, potrete essere nel modo detto sopra…. Se davvero praticherete bene fino al punto di ottenere una certa risposta, allora non si saprà quando si ha fame, sete, freddo o caldo - non si saprà nulla. Se voi riuscite a raggiungere quel livello di non sapere nulla, allora saprete tutto. Quando facciamo qualcosa, se possiamo farla totalmente - fino al punto finale - allora si verificherà un cambiamento. Quando muovendosi ci si sposta fino al punto finale, si manifesterà l’immobilità. L’immobilità portata al punto finale vi riporterà al movimento. Per esempio, il periodo diurno è movimento e quello notturno è immobilità. Quando l’immobilità raggiunge l’estremo, quando il cielo diventa più oscuro, e quando quel buio raggiunge il suo limite, irrompe l'alba. Quando la luce del giorno raggiunge il suo estremo, scende la notte. Il giorno e la notte sono anche emblemi di movimento e immobilità. Se sapete come praticare, vi sarà possibile sviluppare la vostra abilità al punto che il movimento non ostruisca l’immobilità, e l’immobilità non ostacoli il movimento –così che all'interno del movimento c'è l’immobilità, e nell’immobilità c'è il movimento. Se sapete come applicare la vostra abilità, allora vi accorgerete che all’interno della vera vacuità c'è la meravigliosa esistenza, e all’interno dell'esistenza meravigliosa, sorge la vera vacuità. Dovreste avere la risoluzione di meditare fino a quando non capirete ciò che tutti siamo in realtà. Siamo nati in un modo confuso, e la vita sarebbe senza senso se dobbiamo anche morire in confusione. Abbiamo bisogno di sapere come siamo nati e come moriremo. Possiamo essere liberi e indipendenti quando noi moriremo? L'obiettivo della nostra pratica è di realizzare la libertà dalla nascita e dalla morte, - e questa è la vera libertà - la capacità di andare e venire ogni volta che vogliamo, senza afflizioni o preoccupazioni. Se vogliamo andare nella Terra Occidentale della Beatitudine Ultima, possiamo semplicemente entrarci stando in posizione del pieno loto, dire addio a tutti, e andare. Questa è la vera libertà sulla nascita e morte. Allo scopo di sfuggire alla morte Bisogna avere capacità di sfidare la morte. Per ottenere la libertà dalla nascita e dalla morte, bisogna praticare senza la paura della morte. Non dovete aver paura del dolore, delle difficoltà, delle sofferenze, o di qualsiasi altra cosa. Il Chan è l'essenza di tutti i Buddha. I Buddha delle dieci direzioni sono tutti nati dal samadhi del Chan. Se vi manca la capacità di ottenere il samadhi Chan, non potrete diventare illuminati o arrivare alla buddhità. Noi non apparteniamo a nessuna setta –noi non siamo dellasettaLin-chi, Caodong (Soto), Yunmen, Fayan o Weiyang. Noi siamo aldilà di tutta la sostanza. Per esempio, se questa tavola rappresenta il vasto funzionamento di tutta la sostanza, allora noi siamo come l'intera tavola, e non solo un singolo lato. Ecco perché facciamo tutto molto naturalmente, senza darci delle arie. Quali sono i vantaggi?Non ce ne sono.
In memoria del primo anniversario del Nirvana del Venerabile Maestro HsuanHua e del XX ° anniversario della Città dei Diecimila Buddha.Burlingame, CA: Buddhist Text Translation Society, Dharma Realm Buddhist University, Dharma Realm Buddhist Association, 1996.
CHAN: The Essence of All Buddhas
Lectures by the Venerable Master HsuanHua Edited and Translated by the Editorial Committee of the Buddhist Text Translation Society In Memory of the First Anniversary of the Nirvana of Venerable Master HsuanHua and the Twentieth Anniversary of the City of Ten Thousand Buddhas. Burlingame, CA: Buddhist Text Translation Society, Dharma Realm Buddhist University, Dharma Realm Buddhist Association, 1996.
When spring returns to the earth, the myriad things are born. Smashing empty space to pieces, one is free and at ease. One will never again become attached to self or others. Although the Dharma Realm is vast, one can encompass it all. Springtime is here, and our holding a Chan session is like when spring comes to the earth.The myriad things are born means you have the opportunity to become enlightened. The light shining forth from your own nature is compared to the myriad things growing in the spring. Smashing empty space to pieces, empty space has no shape or form; it is gone. At that point, one is free and at ease. You are truly free and independent. Never again will you become attached to self or others. There won't be any people and there won't be any dharmas; people and dharmas will both be empty. The attributes of self and others will both be gone. Although the Dharma Realm may be vast, but you can contain it entirely within yourself. One can encompass it all. Now wouldn't you call that great? This is truly the demeanor of a great hero. With Empty Space Shattered, the Mind Is Understood. The phrase "Who is mindful of the Buddha" is a regal, precious vajra sword. It is also the phrase "sweeping broom" recited by Kshudrapanthaka. Someone may say, "Why is it called both a regal, precious vajra sword and a sweeping broom? Since it is a regal, precious vajra sword, it can't be a broom. Since it is a broom, it can't be a regal, precious vajra sword." It depends which end you use. One end is a regal, precious vajra sword and the other end is a broom. One end, the regal, precious vajra sword, which can slice through gold and cut through jade, cuts through your emotions and severs your love. Being able to cut off ignorance and afflictions makes it a regal, precious vajra sword. The broom end is like your mindfulness of "Who is mindful of the Buddha?" Just as each time you sweep the floor it gets a little cleaner, so too, sweeping with "who" sweeps away a lot of your lust. What the vajra sword cuts through is lust and what the broom sweeps away is also lust. It's your thoughts of desire, your emotional love, and other such problems. You can use the vajra sword to cut through all these unsolvable problems. As soon as you investigate "who?"¡Xthe heavenly demons and externalists cannot do anything to you. There's no crack for them to slip through. That's because you are holding aloft the wisdom sword that subdues the ten great demonic armies. All the various demonic armies in this world will be conquered. None of the demons has any way to deal with your "who?" If you forget to be mindful of "who?" then there is a hole where the demons can wriggle their way in. That can happen because you put down your regal, precious vajra sword and give rise to ignorance. When you investigate "Who is mindful of the Buddha?" things may get vague. You keep on investigating, but you can't find out "who?" Unable to find the "who," you give rise to a "feeling of doubt." Once this feeling of doubt arises, great doubt will bring great enlightenment. Small doubt will bring small enlightenment. No doubt will bring no enlightenment. Continual doubt will bring continual enlightenment. Brief doubt will bring brief enlightenment. What is meant by a "feeling of doubt"? It's being unable to find out "who?" Hmm. "Who?" Sustained investigation of this word "who" for hours nonstop can bring you to the point that your breath ceases, your pulse stops, your thoughts come to a standstill, and you attain a profoundly great samadhi. With that kind of samadhi, you are in samadhi when you are walking; you are in samadhi when you are sitting; you are in samadhi when you are standing; and you are in samadhi when you are lying down. You neither enter it nor leave it, and so it's called a profoundly great samadhi. At that time, above, there will be no heaven; below, there will be no earth; in between, there will be no people; and afar, there will be no objects. Absolutely everything will be empty. Even emptiness will not exist. Once emptiness is obliterated, what kind of state remains? Take a look. Think about it. Do you still have false thoughts? Do you still have extraneous ideas? When there isn't even any emptiness, where could the false thoughts and extraneous ideas be located? Where could lust be found? At that time, it's very easy to become enlightened. It's very easy to return to the root and go back to the source, to understand your mind and see your nature. When you understand your mind and see your nature, nothing that happens presents any difficulties; there are no obstructions. Once you see your nature, you never worry. Where Is the Original Face to Be Found? From the Qing dynasty on, most people have investigated "Who is mindful of the Buddha?" Investigating the word "who" is the most important part. Who? As long as you don't know, then it's still "who." If you know, then that's enlightenment. You want to find out who it is who's mindful of the Buddha. If you say, "Oh! I am mindful of the Buddha!" You? If it's you who is mindful of the Buddha, then suppose you die and are cremated so that you no longer exist--then where have you gone? If it's you who is mindful of the Buddha, then you shouldn't die; but you will die, get cremated, and be gone. There are many different meditation topics that can be used in investigating Chan. Some people investigate "Who was I before my mother bore me?" Others may investigate the word "Nothing." "Nothing" means there isn't anything at all. Everything is nonexistent. Or does everything exist? They investigate "nothing" and "existence." They investigate how things cease to exist. Everything in the world is subject to coming into being, dwelling, decaying, and becoming empty. What is there that is not subject to coming into being, dwelling, decaying, and becoming empty? That's what they investigate. Some investigate "Does a dog have the Buddha nature?" Whether or not a dog has the Buddha nature can be a topic too. Others investigate "dried turd." You laugh when you hear that, but when you investigate it, there's a lot of flavor in it! Not smelly, though, so you don't need to laugh. Since it's dry it doesn't smell. There are many different meditation topics. Whichever topic you respond to best is the one for you. Carefully Investigate While Walking, Standing, Sitting, and Lying Down Now we are having a Chan session. Concentration is of vital importance in a Chan session. Your body, mind, and thoughts must be concentrated. Here, your body must walk when it's time to walk, sit when it's time to sit, and lie down when it's time to lie down. Walking, sitting, and reclining, you must follow the rules. Your mind must not give rise to false thinking; then the mind can be concentrated. Your thoughts should be devoid of greed, devoid of hatred, and devoid of stupidity. Single-mindedly investigate "Who is mindful of the Buddha?" Investigating is like using a drill to drill a hole. You drill and drill until you drill through the piece of wood. Once the drill penetrates, you can see through to the other side. That's what becoming enlightened is like. Prior to penetrating, we are only doing the daily work of drilling. Prior to becoming enlightened, we investigate "Who is mindful of the Buddha?" Now we are putting in the work that it takes to become enlightened. During the period of working, you don't want to say, "Oh! This drill won't penetrate and make a hole." Then you don't want to drill any more. But if you don't drill, no hole will be made. You must drill the hole today, drill it tomorrow, and drill it the next day¡Xdrilling and drilling until your work is realized. After a time, you will penetrate. That penetration is enlightenment. That means what you weren't clear about before, you will be clear about. What you didn't understand, you will understand. What is this skill like? It's like a cat poised to catch a mouse. The cat waits beside the mouse hole. If the mouse comes out, the cat catches it with one swipe of its claws. Your investigation of "Who is mindful of the Buddha" is like a cat stalking a mouse. Your false thinking is the mouse, and the phrase "Who is mindful of the Buddha" is the cat. The cat is waiting to catch the mouse. That's what this analogy means.Investigation is also like a dragon guarding its pearl. A dragon is always protecting his dragon pearl. His attention never strays from it. Again, investigation is like a hen brooding over her eggs. The hen is always concerned about her chicks, thinking, "My little chicks are going to hatch soon." She keeps brooding, "Ah! Hurry up! Hurry up! Little chicks, hurry up and hatch!" Every day she's there thinking about her chicks until they finally hatch. As it is said, "Egg-born come from thought." When her thinking wins out, the chicks hatch. Once the chicks are hatched, the hen has succeeded. Our investigation of Chan is also like an old mother hen incubating her chicks. While the mother hen is brooding on the eggs, she is extremely hot! So hot she pants. And yet she can't bear to leave the nest. She has to brood until the chicks hatch. That's all there is to it! When One Solves the Meditation Topic, A Clue Appears The same principle applies when we investigate Chan. We must pay attention at all times and not have any discursive thoughts. As the saying goes, When not a single thought arises, the entire substance manifests. When the six senses suddenly move, one is covered by clouds. When not a single thought arises, the vast functioning of the entire substance is seen. One's inherent wisdom manifests. When the six sense faculties--the eyes, ears, nose, tongue, body, and mind--suddenly move, it is as if the sky were suddenly covered by clouds. When not a single thought arises, then "Inside there is no body or mind, and outside there is no world." When you reach that level in your meditation, your breath stops. Although you stop breathing, you are not dead. When your breath stops, not a single thought arises. But if you suddenly think, "Oh, my breath has stopped. It's gone!" Then it will come back. When you are devoid of thoughts, the breath stops; but as soon as you have a thought, the breath resumes. Actually, your breathing does not completely cease, or else you wouldn't be alive. Rather, an internal breathing begins to function, so you no longer need to rely on external breathing. This is known as turning the great Dharma wheel--singing the soundless song and turning the invisible Dharma wheel. However, you should not become attached to this state. Cultivators alternately advance and retreat in their practice. We may be vigorous for a few days, but then, feeling that we aren't getting any benefit, we slack off. After being lazy for a while, we become vigorous again. In cultivation, we should follow the Middle Way and be neither too hasty nor too relaxed. Go too fast and you'll trip; dally and you'll fall behind. Never rush and never dally, and you'll get there right on time. Don't be nervous and don't be lax. Don't go too fast means don't be nervous. Don't dally means don't be lazy. Enjoy developing your skill. Develop it to the point that you are free and at ease when walking, free and at ease when sitting, free and at ease when standing, and free and at ease when sleeping. Walking, standing, sitting and lying down, you have self-mastery. Self-mastery means that your skill is progressing. When your skill progresses, you will be able to truly investigate Chan. Then, even if you consider stopping, there will be no way to do so. Walking, standing, sitting, and lying down, you won't lose track of "who?" But even though you won't lose track of "who?" you still will not recognize "who?" You want to become familiar with "who?" You can't let the "who?" be cut off. At all times and in all places you investigate Chan until you become one with it. When you become one with it, then "you eat each day but it is as if you hadn't eaten a single grain of rice." It's not that you don't eat, but that you are not attached to eating. You eat but it's as if nothing had happened. You wear clothing but you are not attached to it. "You wear clothes but it is as if you hadn't put on a single thread." This means that whether you are walking, standing, sitting, or lying down, you forget everything. You forget about eating and wearing clothes, how much the more other matters. How much less of a problem will other matters be! Smash the Black Barrel and Reveal the Source Smashing the black lacquer barrel refers to enlightenment. Although the thought of investigating "who" is also a false thought, this one false thought is used to defeat all the other false thoughts. Investigation should be done in every moment; it is not that you investigate on the out-breath, and then don't investigate on the in-breath; or that you investigate on the in-breath and then not on the out-breath. No, counting your breaths is of no use because it creates a duality. It adds a head on top of a head--it is superficial. The true and proper method for investigating chan meditation is the method for entering deeply. Thus, our patriarchs investigated their meditation topic breathing in as well as breathing out; their one thought of investigation continued on forever without interruption. Those who truly know how to work do not lose track of the topic "who?" Little by little they inquire into "who" until mind, intellect, and consciousness all vanish. The mind becomes empty; the body is also empty; the intellect is empty, and the consciousness is empty. When you strike up false thoughts, it is the sixth consciousness that they come from. The sixth consciousness causes you to strike up false thought, causes you to register pain, and causes you to be unable to bear any more. All of those are distortions of the sixth consciousness. If you are able to smash the mind, intellect and consciousness--if you investigate until you break through them, so that you can't be turned by such thoughts--then you are one who truly knows how to work. Not to mention gaining responses every day in your application of effort, if you gain a response for even the space of a thought, you can open your wisdom, which is another way of saying you can become enlightened. There's an old proverb that goes, If someone sits quietly for an instant, Then that is better than building pagodas made of the seven jewels in number like the Ganges' sands. If you can genuinely enter samadhi--stay quiet--for an instant, for just a moment in time, then that in itself can eradicate infinite kalpas of offenses that bind us to birth and death. Those who know how to practice are always in samadhi, while those who don't are constantly in the midst of falseness. Within samadhi, one produces wisdom, while within falseness one's stupidity increases. How can one obtain samadhi? One must return the false to the true. We, however, are ever eager to pursue false conditions and unwilling to return to a state of samadhi. That's why we constantly indulge in discursive thoughts and cannot return to the truth. As a result, the truth becomes false. If you didn't have so many discursive thoughts, but instead reflected within at all times and worked on your own nature, you would be able to return to the truth. Our Chan session is also for the purpose of turning the false back into the truth, getting rid of the false and keeping the truth. That's why we have set everything aside to come here to walk and sit. Walking, standing, sitting, or lying down, we must not be apart from "this." To separate from this is a mistake. "This" is just the meditation topic, which we must always bring to mind. So It Is, So It Is, Contemplate at Ease I will explain to you about the period of walking. If you know how to walk, you won't race. That is not walking. Nor is that to say that a slow pace is walking. How should you do it? You should be very orderly and yet at ease. During the walks you should still be investigating "Who is mindful of the Buddha?" We first walk for about fifteen to twenty minutes, and then run. The runs should be once or twice around the hall--three times at most--and then the signal to stop should be given. The runs cannot last too long. If the runs last too long, people get tired and winded, and then they won't be able to apply their effort. Just run for one or two laps, three at most. Run until you feel that people are just beginning to get warm. As soon as the body heat rises, hit the fish to stop the run. Then start the sitting period. Once the circulation of blood and qi (energy)has come alive, the sit should begin. While sitting, you must be solid and strong like vajra, so that the strength of your sitting is equal to the best. You have to sit for a long time, and then you will attain Dhyana. What is the method for sitting? In sitting, your mind should be calm, and your breath tranquil. Sit upright like a great bell, your eyes contemplating your nose, your nose contemplating your mouth, and your mouth contemplating the mind at all times. Don't lean to the front, back, left or right. If you can sit in full lotus posture, the vajra posture, that's the very best. It's very easy to enter samadhi when you are in full lotus. "I've sat in full lotus for a long time, but I haven't entered samadhi," someone says. That's because you keep having discursive thoughts and you don't really know how to practice properly. Full lotus is the best posture, and half lotus (with your left foot over your right thigh) is the second best. If you cannot bear that, then you can sit however you like. When sitting, you should be in a state of unmoving suchness and constant clarity. Curl the tip of your tongue upwards so it touches the roof of your mouth, thus connecting the ren and du energy channels. Once these channels connect, your blood and energy will circulate well and you will feel very comfortable. If you have saliva, you can swallow it down. Your saliva is like sweet dew nourishing your Bodhi sprouts. After sitting for a while, you will begin to feel a warmth. It begins in your belly, spreads throughout your body, and then returns. The repeated experience of warmth is known as the Level of Heat. After a period of time, in which you experience further changes in your body's "chemical factory," you reach the Level of Summit. There will be a sensation on the crown of your head, which seems to be there and yet not there. It is invisible and intangible, just a feeling, but it seems to be kind of an inconceivable state. After the Level of Summit comes the Level of Patience. During this stage, the sensation on your head becomes very hard to bear, and yet you must bear it. It feels as if a hole were being drilled into your skull. If you can endure the discomfort, then after a while the hole will be drilled all the way through, and you will be able to go out the top of your head, like a bird happily flying out from its cage. This is the Level of Being Foremost in the World. You are the number one hero, unsurpassed in the world. Good Indeed, Good Indeed,Awakening to the "Who". In the course of meditation, one may attain to the First, Second, Third, and Fourth Dhyanas. Prior to attaining the First Dhyana, one first attains a state of lightness and ease, which is quite comfortable and enjoyable. When you attain this state of being filled with Dharma bliss, you can go without food and not feel hungry, go without sleep and not feel tired, and even go naked and not feel cold. This is a state attained in the initial stages of cultivation. Whether you are sitting or walking, you feel as if you have no self. You don't know where your ego went. After the state of lightness and ease, you enter the samadhi of the First Dhyana. At that time, the self is empty and your pulse appears to stop. You pervade empty space and the Dharma Realm, and one or two hours of sitting seem to go by in only a second's time. However, you should not think of yourself as extraordinary; you have only gotten a tiny taste of samadhi in this initial stage of practice. Your pulse has stopped, and the next step is that your breath stops. When external breathing ceases and you no longer breathe through your nose, an internal "true" breathing begins to function. At that point, you no longer need to rely on external breathing. As you continue to progress in your practice, your thoughts will cease. When not a single thought arises and all discursive thoughts are gone--emptied--you become one with Nature. Although thoughts are said to cease in this third stage, you actually still have a thought of coarse ignorance. In the fourth stage, thoughts are truly ended; all thoughts are renounced. This state of meditation is the Fourth Dhyana, which is still subject to outflows. You have neither ended birth and death nor realized any fruition (of sagehood). To reach the level of a First Stage Arhat, one has to cut off eighty-one grades of view delusions. View delusions occur when one gives rise to greed and desire when confronted by states. One is confused by what one sees. First Stage Arhats are called Stream-Enterers, for they enter the flow of the Dharma nature of Sages and go against the stream of the six sense objects of ordinary beings. Sages of the first fruition do not enter into forms, sounds, smells, tastes, objects of touch, or dharmas. Forms cannot move them; sounds cannot move them; smells cannot move them; flavors cannot move them; touches cannot move them; and mental dharmas cannot move them. They are not affected by the states of the six defiling objects. That's at the level of the First Stage of Arhatship. Right now, we have not even reached the First Dhyana in our meditation. None of us have felt our pulses stop beating. If you haven't attained these states, you should work hard in every minute and second; it's important not to waste time. It's best to sit in full lotus. If you cannot, then you can sit in half lotus. If full lotus and half lotus are both too difficult, then simply sit casually. Cultivation is a matter of the mind, not the legs. If you can be free of discursive thoughts, then you can practice in any posture at all. If your mind is filled with discursive thoughts, then you won't succeed in your practice no matter how you sit. Practice consists of cultivating the mind and nurturing the nature. You must constantly observe your discursive thoughts to see what kind of thoughts are predominant. Are the majority of your thoughts concerning greed and desire? Do your thoughts contain more anger and rage than anything else? Does stupidity dominate your thinking? Reflect inwardly and examine yourself. If you can purify your mind of these discursive thoughts, you are having a response in your work. Whether you sit in full lotus, in half lotus, or casually, the essential thing is to get rid of discursive thoughts so that genuine wisdom can appear. As long as the false is not ended, the true will not manifest. In cultivating we work on the mind-ground. That is called the Mind Ground Dharma door: causing the mind to become pure. If you can be pure for one instant, you are on Magic Mountain in that one instant. If you can be pure at all times, you are always on Magic Mountain. Regardless of whether you recite the Buddha's name, hold mantras, keep the precepts, expound the teachings, or sit in Chan meditation, the goal is to focus the mind on a single point, to cast out the false and retain the true. At all times, look within yourself and recognize your original face. That is the method to use at the initial stages of practice. With the Nature Bright and Aware, There Is Nothing at All. In investigating Chan, one should not want states to arise. We don't want there to be anything, not even emptiness. Even emptiness is emptied, and yet one feels neither fear nor joy. If you experience fear, then you will be vulnerable to demons. If you experience happiness, then a demon of happiness will come. Look at the fifty skandha demons, which are discussed in the Shurangama Sutra. All of those states could be encountered when meditating. If you are clear about those states, then you will not be turned by any state that you may see. There is a saying, "If the Buddha comes, smash him. If a demon comes, beat him away." If a Buddha comes, don't become attached to that Buddha. If a demon comes, don't become attracted to that demon. Do not have any attachments. Don't think: "Wow! A Buddha has come!" and be overjoyed about it, because that's not going about it the proper way. The presence of fear also indicates not going about it the proper way; and the presence of any like or dislike indicates not going about it the proper way. Therefore, you must be able to remain "thus thus unmoving" in stillness; you must remain unmoved no matter what state you encounter so that you do not give rise to discriminations about it and you do not pursue it. If a state appears, let it be. If no state appears, don't look for any. If you perceive a state, don't be turned by it. >From limitless kalpas past until the present, we have accumulated all kinds of states of mind within the field of our eighth consciousness. Sitting quietly allows these states to come forth. By analogy, if you keep stirring muddy water, it will not be clear. But if you set the water somewhere and don't disturb it, then all the mud and sediment will sink to the bottom and the water will become clear. It's the same with you. Once you sit quietly, your mind will become clear. The mind's clarity is like that of water in whichthe moon can reflect. The intellect in samadhi is like a cloudless sky. When your mind is pure, then it's like water that reflects the moon. And so pay no attention to whether a state of mind is true or false. Working hard is true. However, you shouldn't be like people who don't understand what's happening, and say, "Ah! This is not good. You are possessed by a demon." In fact it is because you've worked hard that you encounter such a state. If you hadn't worked hard, nothing at all would happen. And so do not be afraid. True understanding is not being attached to anything. Don't be attached to anything at all. Wisdom Pervasively Illumines Innate Truth. Now we want to develop wisdom, and in order to do so, we must first go through some suffering. We must be smelted by the fire. Suppose you were a lump of gold, you would have to be smelted to find out if you were true gold or fool's gold. If you were fool's gold, then you would be burned up. If you really were gold, well, true gold withstands the foundry's fire. Real gold is not afraid of fire. If you have ten ounces of true gold, it remains ten ounces no matter how much you smelt it. If you start with ten ounces of fool's gold, then there may only be one ounce left after it goes through the fire. Now we are here in this foundry being forged into indestructible vajra bodies. Once you have a vajra body, you won't have to fear atomic bombs, hydrogen bombs, or nuclear weapons of any kind. Why do we experience fear? Because we can be destroyed! Absolutely nothing can destroy your potentially vajra indestructible body, but you must first endure some suffering. Some people say, "It's too much pain and suffering. I can't take it!" Who perceives the pain and suffering? "I perceive it," you say. And just who are you? "I am just this body," you reply. If your body is you, then what about when you die? Where is your body then? If someone hits your body or scolds it then, it will be able to bear it. It will tolerate all sorts of suffering without any difficulty. You say, "That's because I'll be dead, so there won't be any problems." Well, why don't you just play dead right now? If a person wants to avoid death, He must first act like a living dead person. If you don't want to die, you first have to try out dying. "You mean commit suicide?" you ask. No, I mean act like a dead person. If you regard everything from the perspective of a dead person, you will no longer contend, or be greedy, hateful, or stupid. All the patriarchs, Bodhisattvas, and Buddhas through the ages succeeded by means of this method. All Buddhas, Bodhisattvas, and patriarchs were born from this Dharma door. So don't be afraid of difficulty and suffering now. Cultivate well. Diligently apply yourselves to your practice. Cast out all discursive thoughts. Don't be lazy or try to sneak off to rest. As long as you have a breath left, use it to walk and sit in meditation. We borrow the false to cultivate the true. The harder it is, the more you should be determined to overcome the difficulty. Anyone can do easy things. We want to do difficult things that others cannot do; we want to bear what others cannot bear. Only with such vigor and courage can we accomplish true wisdom. That's what's meant by forging indestructible vajra bodies in the red-hot furnace. After this kind of training, your bodies will be healthy and your wisdom will come forth. Chan meditation disciplines both the body and the mind. The body is restrained from killing, stealing, and sexual misconduct; and the mind is restrained from greed, anger, and stupidity. In this way, we diligently cultivate precepts, samadhi, and wisdom and extinguish greed, anger, and stupidity. It is virtually impossible to commit offenses in the Chan hall. Although we may have idle thoughts, we will not act upon them. Restrained from killing, stealing, and lust, the body is purified of its bad habits. Once the body is disciplined and the mind is pure and concentrated, we can break through ignorance and regain our inherent wisdom. However, due to attachments to the body, the ego, and possessions, it is not easy to return to the origin and to renounce the deviant for the proper; it's difficult to put everything down. Only with good roots can we relinquish all attachments to self and to dharmas. If we can see the body as empty, we destroy the attachment to self. If the mind attains samadhi, the attachment to dharmas will be gone. With no attachments to self or dharmas, we can transcend the material plane and be liberated from the limitations of our inherent disposition and from our materialistic desires. Liberation is simply the absence of attachments. Nevertheless, this is not easy to accomplish. If we can really have no attachments to self or others, our Dharma body will pervasively fill space and the Dharma Realm. What a pity none of us can manage to do that. Who knows how many great eons it will be before we attain that kind of state? In the course of cultivation, we must "give" our bodies to the Chan hall; we must uphold the precepts by refraining from evil and practicing goodness; we must patiently endure the pain. We must hold on to that single thought of practice and let it continue uninterrupted. When the time comes, after a period of disciplined practice, your wisdom will naturally manifest and Prajna light will illuminate the universe. But that requires a period of smelting. Without enduring the bitter cold of winter, How could the plum blossoms smell so sweet? To achieve success in any endeavor takes time. Those who retreat as soon as the going gets rough won't achieve anything. Within This One Finds the True Appearance of Prajna. The practice of Chan meditation is "nondoing, yet nothing is left undone." What do I mean? As you sit there investigating Chan, you are not doing much of anything. Yet when you, a single person, investigate Chan, you help the proper energy of the Dharma Realm. If everyone could investigate Chan, there would be no wars in the world. "Do you have to sit to investigate Chan?" you ask. Well, it's said that you must sit to attain Chan (Dhyana), that Chan comes with long sitting. After sitting for a long time, you will experience an inconceivable state. However, true Chan cultivators investigate not only when sitting, but when walking, running, and sleeping. In walking, standing, sitting, and lying down, there is not a moment when they do not investigate. Cultivators are not busybodies; they constantly pay attention to their own topic, "Who is mindful of the Buddha?" to the point that they have no time to eat, drink tea, or sleep. Whether walking, standing, sitting, or lying down, they continue investigating their topic until they "reach the end of the mountains and rivers"--the ultimate point. Chan investigation requires single-minded concentration. When single-minded concentration reaches its ultimate point, then you will be able to deal with things. It's said, "When things reach their extreme, a change must take place." It doesn't matter what the situation, by pursuing it to it's end, you can deal with it. Now as you sit in meditation, don't cry as soon as your legs start to hurt. After the pain reaches an extreme, it will stop and you will experience an inconceivable and ineffably wonderful state. There is no way I can express that state to you; you have to experiment for yourself. Once you experience pain to the extreme point, you won't have any more pain. You will have broken through the pain barrier. But breaking through one barrier is not enough. After a while there will be another barrier, and then later on another barrier. The first pain barrier was after one hour. But when you have sat for one and a half hours, the pain comes up again. Why does that happen? Your blood and qi (energy) reach a certain place, and they want to get through a barrier--another barrier of pain. And so you have to endure the pain again. You endure it until it doesn't hurt any more. Once the pain disappears, you will feel at ease and very happy--an inexpressible bliss, an ineffable comfort. At that time you will feel Earth over Heaven making Peace. You must break through these barriers in order to attain benefits. If you act like a child who cries at the first sign of pain, then you will never be able to break through these barriers. You need to have patience. Endure what is unendurable! Grit your teeth and bear it! But you must be resolute! Don't fear suffering! Don't fear pain! Don't fear difficulty! With these three kinds of fearlessness, you can break through the three barriers. Why is it that, sitting in the Chan hall, we don't have the samadhi power to endure a little pain, suffering, or difficulty? Why do we find it so unbearable that we feel like crying? It's because we don't have any samadhi power, and we haven't broken through the barriers of pain, suffering, and difficulty. Now, if we can break through these barriers, then we will obtain comfort and ease. If you endure the pain to the extreme, to the point of forgetting yourself, how can there be any more pain? There isn't. In everything you do, you should do it to the ultimate, and then, at the point of extreme purity, the light will penetrate. When your purity and samadhi reach their peak, the light of your wisdom will spontaneously appear and you will become enlightened. Every day you wonder about enlightenment, but what kind of enlightenment do you expect to attain if you can't even take a little pain? Shouldn't you feel ashamed of yourself? Someone complained, "There's too much noise in the Chan hall. One person keeps coughing; others are snoring; and another person is always wiggling, which causes bench to squeak. The noise is intolerable!" That can happen anywhere. You may try to avoid this noise, but another noise shows up. If you get rid of that noise, you'll become aware of another one. If you know how to apply your effort, then whether it's noisy or quiet, you will not turned by movement or stillness. Not being turned by movement and stillness means that you don't listen to it. Or your eyes may follow the movement and stillness, saying, "He is really irritating! It's impossible for me to enter samadhi!" Even if the other person weren't making noise, you still might not be able to enter samadhi. If you can enter samadhi, then you are not even going to notice his movements. And so in cultivation, while meditating we shouldn't insist on perfect silence. The noisier it is, the greater your enlightenment, perhaps. So don't let sounds aggravate you. On the other hand, if it happens to be quiet, don't go looking for noise. These are all merely states. If you know how to practice, you can do so right in the bustling city. If you don't, then you won't be able to practice even if you crawl inside a vacuum! There is no such thing as a perfect place for cultivation. You have to overcome the environment. No matter what the situation, don't say: "Ugh, this is a terrible environment." Move somewhere else and it may be worse. Leave that place and go on to another and it may turn out to be worse yet, until there's no place in the universe that suits you. If you can overcome the environment, then everywhere is the same for you. The Buddhas don't choose the place where they realize Buddhahood. It's possible to realize Buddhahood anywhere. You have to learn to be patient. If you can remain unmoved no matter how uncomfortable you feel, then you have a little samadhi power. That little bit of samadhi will produce a little wisdom. You say you want to hold the precepts? Sitting in Chan is holding the precepts--the precepts of enduring pain and suffering! As you sit there single-mindedly investigating "Who is mindful of the Buddha?" without a second's pause, well, you tell me, are you committing offenses? Are you creating a lot of bad karma? While you are sitting in meditation, could you commit murder? Would you have thoughts like, "He's so mean to me, I'm going to kill him"? Would you be investigating the topic of wanting to kill someone? No. Would you think about stealing things? No. And so as you refrain from killing and stealing you are holding the precepts. By investigating Chan, you naturally keep the precepts without even trying, and then based on precepts you develop samadhi power. If you don't investigate Chan, all the discursive thoughts which arise in your mind may lead you to kill, steal, engage in lust, lie, or take intoxicants. One single wrong thought can lead to many offenses. On the other hand, if you sit in Chan meditation, all these problems disappear as you naturally hold the precepts without trying. If you can be patient with the pain, then the effortless upholding of precepts produces samadhi, and from samadhi there arises wisdom. You are then diligently practicing precepts, samadhi, and wisdom and extinguishing greed, anger, and stupidity. With the resolve to cultivate, you cast out greed and feel no anger if someone hits you. And when you sit in Chan, your stupidity disappears and your mad mind and wild nature vanish. Wouldn't you say these are tremendous advantages? That's why Chan meditation is said to encompass all dharmas. When properly done, the investigation of Chan makes us more awakened, intelligent, and wise. We should avoid a form of "stupefying" Chan which makes us muddled and oblivious, as if we were on drugs, so that we can't tell north from south or day from night. So This Is What Our Original Home Is Like! Every breath we take, every move we make, every word, every action, every thought, every reflection affects the time and space in the universe. Conversely, the vibrations of good, bad, pure, and turbid energy in the universe affect us as well. If we really want to return to the purity of our original source and discover our true identity, we must break all attachments to body and mind, and see through everything. We must undergo a period of smelting in the blazing furnace before the pure elements can be separated from the dross. Wisdom will appear once our thinking and our breathing are both purified. As long as defilement remains, and the purity is not total, then we are still full of stupidity. When we sit and walk in the Chan hall, we are letting the silt and mud settle to the bottom, so that the water of our mind becomes clear and sparkling. Then if we can remove the sediment on the bottom, our pure Dharma body becomes eternally manifest. Removing the sediment means we come to understand our mind and see our nature. We return to the source, and take the road home to discover what our original home is like. In cultivation, we should purify ourselves internally and externally. Internal purity refers to not having confused thoughts. External purity means not acting in confused ways. Internally we want to be like sages by cultivating the mind and nature, and externally we want to be like kings by avoiding evil, practicing good deeds, and benefiting all living beings. By means of external merit, we achieve our fruition within. Externally we create merit, and internally we amass virtue. Creating merit means benefiting all beings. When we help others, we should not become attached to the thought that we are helping them. We should do it as if nothing were happening. As soon as there is attachment, then we lend reality to appearances. We create merit and benefit beings because it is what we should be doing anyway; it is our duty to help them. Don't harbor thoughts of having benefited beings so that after you do it all kinds of attachments remain. Externally benefiting others and internally benefiting oneself is what Chan meditation is all about. There is usefulness and advantage gained every minute that you sit. What are the advantages? When you sit to the point of total stillness, the light will penetrate and you will feel as if there is no body, mind, or world. If you can remain in this state even when you are not sitting, so that when you come out of sitting the experience continues, then that is called movement and stillness becoming one and the same. Another way of putting it is that when you are sitting you don't have any discursive thoughts and when you move about you still don't have any discursive thoughts. Movement is stillness and stillness is movement; they are non-dual. When you have this kind of skill, you will constantly be in samadhi. At all times you are in samadhi; There is no time when you are not. Every gesture, every movement comes forth from samadhi; every word, every action--walking, standing, sitting, or lying down--is done in a state of samadhi. The eyes see forms, but inside there is nothing. The ears hear sounds, but the mind does not know. To attain this state of samadhi, you have to investigate Chan and sit in meditation. After you have done so for a sufficient length of time, you can be this way. If you really practice well to the point of gaining some response, then you won't know when you are hungry, thirsty, cold, or hot--you won't know anything at all. If you can reach that level of not knowing anything at all, then you will know everything. When we do something, if we can do it thoroughly--to the ultimate point--then a change will occur. When you move to the ultimate extent, stillness manifests. Stillness to the ultimate extent will bring about movement. For example, daytime is movement and nighttime is stillness. When stillness reaches an extreme, when the sky grows dark and when that darkness reaches its limit, dawn breaks. When the light of day reaches its extreme, night descends. One day and one night are also one movement and one stillness. If you know how to practice, you can develop your skill to the point that movement does not obstruct stillness, and stillness does not hinder movement--so that within movement there is stillness, and within stillness there is movement. If you know how to apply your skill, then you will find that within true emptiness there is wonderful existence, and from within wonderful existence, true emptiness arises. We should resolve to meditate until we figure out what we are all about. We were born in a confused way, and life would be meaningless if we also have to die in confusion. We need to find out how we were born and how we will die. Can we be free and independent when we die? The goal of our practice is to attain freedom over birth and death, which is true freedom--the ability to come and go whenever we want, without afflictions or worries. If we wish to go to the Western Land of Ultimate Bliss, we can simply get into full lotus posture, bid farewell to everyone, and go. That's true freedom over birth and death. In order to escape death One must have death-defying skill. To gain freedom from birth and death, you must practice without fear of death. You must not be afraid of pain, difficulty, suffering, or anything else. Chan is the essence of all Buddhas. The Buddhas of the ten directions were born from Chan samadhi. If you lack skill in Chan samadhi, you cannot become enlightened or attain Buddhahood. We do not belong to any sect--we are not of the Linzi, Caodong, Yunmen, Fayan, or Weiyang sects. We encompass the entire substance. For example, if this table represents the vast functioning of the entire substance, then we are like the whole table, not just one corner. That's why we do everything very naturally, without putting on airs. | | |